Botero Verona
FERNANDO BOTERO – Con due sue opere.

Botero: arte a tutto tondo, con prosperità di curve

Fernando Botero: 85 anni e 50 di carriera artistica suggellati da una mostra conclusiva dei festeggiamenti a Verona, nella prestigiosa sede espositiva. Sono esattamente cinquanta le opere esposte, quasi tutte di grandi dimensioni. Tra i capolavori in mostra: Coniugi Arnolfini (2006), Fornarina, Aprés Raffaello (2009) e Cristo crocifisso (2000). La mostra ripercorre tutta la carriera artistica di Botero, includendo i celebri nudi e le nature morte. E’ divisa in dieci sezioni, coprodotta dal Gruppo Arthemisia e MondoMostreSkira ed è curata da Rudy Chiappini (critico d’arte e storico dell’arte italiana) in collaborazione con l’artista.

Amato da gran parte del pubblico e guardato con sufficienza da molti critici, indubbiamente un artista che ha fatto discutere e fa discutere. Pittore figurativo più che realista: tutto nei suoi dipinti è voluminoso. Egli è interessato al volume, alla sensualità della forma. L’artista associa le forme dei suoi soggetti al piacere e all’esaltazione della vita, come spesso ha dichiarato.  L’abbondanza, della quale i suoi soggetti trasudano, comunica ottimismo ed energia. La sensualità, come espressione di piacere, è l’elemento che racchiude ampiamente questo concetto. Una sensualità decisamente originale. Al suo particolare stile deve la sua riconoscibilità. Le sue “forme grasse” destano stupore in chiunque abbia avuto la possibilità di avvicinarsi alle sue opere. Difficile non rimanere colpiti dalle figure di donne o di oggetti da lui esaltati. Una prosperità di curve e di dimensioni uniche e originali. Campeggiano le sue donne e i suoi oggetti dipinti in ogni sua creazione, primeggiano sulla scena in una completezza irreale ed insieme appagante. Impossibile non rimanerne attratti, anche da parte di chi non coglie pienamente la scelta artistica dell’autore.

Pittore e scultore colombiano, affascinato fin da giovanissimo dall’arte barocca, miscelerà suggestioni provenienti da tradizioni differenti: le sue opere sono permeate dagli influssi del Sud America e dell’arte classica europea, dall’arte precolombiana e dal barocco coloniale e anche dalla pittura muralistica messicana. Oltre al desiderio di rievocare le origini e la storia della cultura latino-americana il pittore ricrea a suo modo opere di antichi maestri. I viaggi da lui intrapresi nel mondo, nel corso degli anni, gli hanno permesso di conoscere numerosi importanti artisti del passato. Spiccano nel percorso espositivo della mostra le opere dedicate ai nudi, incorniciati in uno spazio dove l’equilibrio gioca un ruolo fondamentale e l’atmosfera rievoca la favola, l’infanzia quasi a voler inserire i soggetti in un mondo magico, da sogno. Le fattezze invadono lo spazio a disposizione sulla tela e illuminano tutta la scena in un’immagine fuori dai canoni tradizionali di proporzioni di misure e forme.

Nei suoi quadri il colore rimane tenue, steso in campiture piatte ed uniformi, prive di contorni. Le ombreggiature nei suoi dipinti sono assenti. Tale scelta denota la volontà di valorizzare ulteriormente i suoi soggetti, siano essi umani, animali o figure morte. Originalissime le tavole che ritraggono la sua gente, dove una delicata nostalgia coinvolge i visitatori: i giocatori di carte, i vescovi, i matador, i personaggi del circo.

I temi della mostra spaziano dagli Esordi, alle Versioni di antichi maestri, alle Nature morte, alla Vita Latino Americana, alla Politica, alla Corrida, alla Religione, alle Sante e ai Nudi. Spesso manca la componente psicologica nelle espressioni dei volti, l’artista mira alla rappresentazione della quotidianità nella sua semplicità. Uomini e donne vivono la loro normalità e questo li rende gli unici protagonisti della scena.

Botero ha scelto da tempo Pietrasanta in Versilia e i suoi laboratori per la sua attività artistica e per la sua dimora. E’ un legame profondo che lega l’artista a questa piccola cittadina, fin dagli anni Settanta. Cittadino onorario, l’artista colombiano, grande estimatore degli scalpellini della Versilia e dalle fonderie specializzate, che hanno reso celebri le sue statue di bronzo in tutto il mondo, ha trovato in questa terra l’accoglienza e l’ispirazione necessarie che gli hanno permesso di raggiungere traguardi autorevoli e di grande significato artistico e umano. Un motivo in più per gli italiani per essere riconoscenti ad un uomo, prima che artista, che ha apprezzato e valorizzato una terra che in cambio ha potuto offrirgli ciò che cercava e di cui aveva bisogno per realizzare grandi opere.

Una mostra dunque che è percorso umano e artistico insieme e dove la genuinità e la semplicità dell’umanità, così grandemente rappresentata, fanno da filo conduttore accompagnando il visitatore curioso e sensibile.

 

21 ottobre 2017-25 febbraio 2018

Verona Amo-Palazzo Forti

www.mostrabotero.com

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