13 Aprile

ATTUALITA’

CORONA PAROLE4a

Pensiero e linguaggio al tempo del Covid

 

di CATERINA MINELLI

Parole e insulsaggini nel periodo del Coronavirus

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ECONOMIA

UN FONDO MIRATO AI RISPARMIATORI

 

La liquidità può giungere da investitori privati, grazie a bond redditizi

 

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ECONOMIA

Dal software Consento innovazioni in campo medico

 

Creato in Bulgaria, soddisfa diverse esigenze. Utilizzo nel Covid-19

 

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ECONIMIA

Il Manifesto dei Longennials, Con chi riparte l’economia?

 

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ATTUALITA’

Kasanova crea “Conto aperto”
Un atto di fiducia verso i clienti

 

“L’iniziativa per chi è in difficoltà economica”, come afferma il Ceo dell’azienda Maurizio Ghidelli

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ECONIMIA

MES: LUCI E OMBRE DEL MECCANISMO

 

Cos’è il Meccanismo Europeo di Stabilità, di cui si dibatte soprattutto in questo periodo?

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SPORT

PAOLO TAVEGGIA: QUANDO “CONQUISTAI” GLI USA

 

Il contributo dell’ex dirigente del Milan alla nascita della Major Soccer League

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AMBIENTE

Milano: le Guardie ecologiche a fianco della Polizia locale

 

Sono 190 persone più una trentina di tirocinanti. Fra di loro, molti professionisti

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AMBIENTE

Le Guardie ecologiche volontarie (Gev) Pubblici Ufficiali, agenti innovatori e di cambiamento

 

Il senso di accoglienza insegnato nelle scuole a studenti di tutto il mondo

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ECONOMIA

Alla ricerca di abitudini perdute

 

La riscoperta della quotidianità, di ciò che ci circonda, un valore aggiunto per tutti

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ECONOMIA

ECONOMIA CIRCOLARE

 

Prossimo seminario..

 

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ECONOMIA

Come si misura la velocità dell’evoluzione tecnologica

 

di PAOLO CORTICELLI

A Milano un seminario dedicato alla nascita dello scrittore, sopravvissuto ai lager..

 

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АРТЕ

A Milano la collezione Tannhauser con cinquanta capolavori

 

di PAOLO CORTICELLI

Milano ospita una delle più importanti collezioni d’arte a livello mondiale…

 

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ATTUALITA’

Innovazione, parola (ab)usata dalla politica. Isolata nella realtà

 

di PAOLO GILA

Sono molteplici le aree tecnologiche in fase di sviluppo, un’evoluzione ignorata dal mondo istituzionale

 

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ATTUALITA’

IL CORO DEI SOLISTI

 

di PAOLO GILA

Innovazione è un termine molto diffuso fra i politici. Ma sanno di cosa parlano?

 

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ATTUALITA’

Per gli Asperger ecco Scuola Futuro Lavoro, a Milano il primo istituto dedicato a loro

 

di PAOLO CORTCELLI

L’imprenditore Massimo Montini, ideatore e finanziatore, realizza un sogno

 

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ATTUALITA’

A piedi nudi sull’erba. Se è medicinale, raccoglietela e vi risanerà

 

di OLGA GEORGIEVA

Ne parlano Ivo Bianchi, studioso, esperto di cure naturali, e la figlia Valentin…

 

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ECONOMIA

NON C’E INNOVAZIONE SENZA DISCIPLINA

 

di PAOLO GILA

L’innovazione tecnologica non è solo la trasformazione di un modello produttivo da meccanico-manuale a digitale…

 

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ECONOMIA

L’IMPRENDITORIA E IL SENSO DELL’ATTESA

 

di PAOLO GILA

Manca in molti imprenditori competenza e una visione prospettica

 

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ECONOMIA

2019 L’ANNO DELLA CONSULENZA

 

di PAOLO GILA

Nuove tecnologie, carta vincente per lo sviluppo imprenditoriale. Milano di nuovo faro della crescita e dell’innovazione…

 

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ATTUALITÀ

Dolomiti tra cammini e sguardi: le fotografie di Manuel Cicchetti

 

di ALESSANDRA GIORDANO

Una vita e quattro anni. La prima per sentirsi parte di quelle montagne…

 

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ECONOMIA

PREPARARSI ALLE NUOVE CONOSCENZE

 

di PAOLO GILA

Ma secondo Confindustria in Italia mancano 300mila tecnici

 

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ECONOMIA

Dal metal-meccanico al metal-elettrico, cosa accadrà?

 

di PAOLO GILA

Dal Salone di Ginevra una certezza: il motore a scoppio sarà via via abbandonato?

 

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ARTE

ANTONELLO DA MESSINA, RITRATTISTA SUPERLATIVO

 

di PAOLA TADINI

A Milano una mostra dedicata al pittore rinascimentale

 

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ATTUALITA’

Dall’Est qualcosa di nuovo e in crescita: è la Bulgaria

 

di PAOLO CORTICELLI

Dati in positivo, sia in termini di Pil che di reddito pro capite. E le aziende italiane si avvicinano con interesse al Paese balcanico

 

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ATTUALITÀ

SCUOLA – Il ministro Bussetti : avremo docenti under 30 Marcia indietro di almeno 20 anni

 

di TIZIANA GERMANI

Tutto all’insegna della velocità, a scapito della qualità dell’insegnamento..

 

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ATTUALITÀ

Una mirabile Matera finalmente sotto le luci della ribalta

 

di PAOLA TADINI

Tutto pronto per la Capitale europea della cultura, titolo che condivide con la cittadina bulgara di Plovdiv..

 

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ECONOMIA

L’INDICE IFIIT DI GENNAIO

Innovare, ma la politica economica è assente

 

di PAOLO GILA

Mentre Cina e Stati Uniti puntano sulle innovazioni tecnologiche, l’Europa, e l’Italia, rimangono al passo…

 

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ECONOMIA

L’INDICE IFIIT DI DICEMBRE

Quando a trionfare è
la tradizione e non l’innovazione

 

di PAOLO GILA

L’architettura dei ponti romani sfida il tempo. Le nuove strutture invece……

 

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ATTUALITÀ

La sostenibilità negli alberghi, foglie invece di stelle

 

di ALESSANDRO CAMPARI

EcoWorldHotel è un sistema di certificazione rivolto alle strutture ricettive per favorire il rispetto dell’ambiente..

 

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ARTE

BANKSY: LA FORZA DI UN’ARTE FUORI DAGLI SCHEMI

 

di PAOLA TADINI

Al Mudec di Milano una mostra dedicata a un maestro della “street art”

 

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ECONOMIA

L’INDICE IFIIT DI NOVEMBRE

ECCO IL PROBLEMA DELLE PMI: LE DIMENSIONI

 

di PAOLO GILA

Il passaggio a una innovazione radicale è divenuto troppo oneroso

 

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ATTUALITA’

DALLA NATURA I PRINCIPI PER LA SOSTENIBILITÀ

 

Paolo Ricotti riassume in un libro i concetti basilari per uno sviluppo armonico

 

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ESTERI

PLOVDIV, capitale europea della Cultura 2019

 

La città più antica in Europa è insieme a Matera

 

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ECONOMIA

L’INDICE IFIIT DI OTTOBRE

PERCHÉ IL “MADE IN ITALY” È IN VENDITA

 

di PAOLO GILA

Nella scelta di alcuni imprenditori le questioni fiscali e burocratiche

 

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ATTUALITÀ

Il decreto “sicurezza”: la Costituzione e la protezione umanitaria

 

Restrizioni delle libertà individuali e discriminazione fra le persone

 

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ECONOMIA

L’INDICE IFIIT DI AGOSTO/SETTEMBRE

Innovazione: cosa chiedono le aziende italiane

 

di PAOLO GILA

Carico burocratico e difficoltà amministrative rallentano la crescita

 

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ATTUALITÀ

La Federconsumatori ha avviato un’azione di diffida nei confronti di Twitter

 

“I social media si legge in una nota diffusa dall’associazione…

 

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ARTE

Alessandro Russo, dipingere Milano con amore

 

di PAOLA TADINI

La città còlta nei suoi molteplici aspetti da uno sguardo attento ai cambiamenti..

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ATTUALITÀ

Unione Europea: crescita solo con la solidarietà

 

di PAOLO CORTICELLI

Questa la tesi di Vittorio Emanuele Parsi: ci vuole maggiore saggezza politica..

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SALUTE

Vitamina B12, effetti benefici anche a bassi dosaggi

 

Somministrata nella forma sublinguale è stata assorbita in maniera adeguata alle esigenze dell’organismo. La ricerca condotta all’Università di Milano..

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La pigrizia? Un sentimento che può divenire arte

di ROBERTO CASALINI

Cos’hanno in comune Paperino e Oblomov (protagonista dell’omonimo romanzo di Ivan
Aleksandrovič Gončarov, 1859)? La pigrizia. Se Oblomov impiega un intero capitolo ad alzarsi dal
letto, il personaggio disneyano è uno scansafatiche patentato. Ma è un atteggiamento deplorevole?
Secondo la vulgata corrente sembrerebbe di sì, ma non dimentichiamo “Elogio dell’ozio”, di
Bertrand Russell, necessario per il letterato, il creativo, l’artista: essi hanno bisogno di estraniarsi
dalla quotidianità e da certa ripetitività, noiosa per antonomasia.
E la ricerca della pigrizia è quasi un’arte. Ce lo ricorda in questo piacevole saggio Gianfranco
Marrone “La fatica di essere pigri”: “La pigrizia è sentimento fortemente moralizzato – scrive
Marrone – e polarizzato: un atteggiamento perennemente giudicato in modo negativo oppure
positivo. L’inattività divide il pubblico”. Ma comunque, secondo l’autore, “non è vero che il pigro
non fa nulla; il pigro fa di tutto per riuscire a non far nulla: si adopera freneticamente per fabbricare
le condizioni che gli consentano di attivare la sua inerzia simbolicamente efficace”.
Inoltre, bisogna distinguere l’ozio dalla pigrizia, secondo Marrone, rifacendosi proprio al saggio di
Russell. Il filosofo e matematico inglese denuncia l’eccesso del lavoro, per produrre il superfluo,
mentre l’ozio consente all’uomo di elevare il proprio pensiero. Analoghe considerazioni svolsero
Oscar Wilde, Robert L. Stevenson, Jerome K. Jerome. Ma la pigrizia, sottolinea Marrone, è un
atteggiamento di ribellione contro la vita moderna, sì, proprio quella dei nostri giorni, di qui la
distinzione dall’ozio.
Il libro di Marrone si sofferma su lavoro, consumo, in una costante alienazione dell’individuo,
sottoposto quasi a riflessi pavloviani in un’esistenza programmata, in una ricerca di benessere
insaziata, ove il lavoro diviene il passaggio indotto per giungere al consumo: ma anche la vacanza è
senza sapore.
In chiusura, l’autore recupera un’intervista di Roland Barthes proprio sulla pigrizia. Una narrazione
articolata, per definire la pigrizia in diversi ambiti, non solo lavorativo, ma anche scolastico, sino al
lavoro a maglia!

Gianfranco Marrone – La fatica di essere pigri – Raffaello Cortina Editore, 2020 (pagine 164, €
14,00)


Salvare la vita o il benessere? Dilemma e paradosso

di ROBERTO CASALINI

Un patto non osservato con il diavolo, la sua vendetta che semina la morte in un villaggio
dell’Oberland bernese. Corre possente ed epico, fra le due sponde della storia orrorifica e del
sermone, Il ragno nero di Jeremias Gotthelf, racconto fra i massimi delle letterature in lingua
tedesca dell’800.
In una casa di agiati contadini è festa, si sta per celebrare il battesimo dell’ultimo nato di casa. La
levatrice-cuoca e le serve preparano la colazione per i padrini e per la florida madrina, una
colazione che gli inglesi che hanno preso a visitare le vallate elvetiche, e le loro lady dalle gambe
ossute, se la sognano. Latte, caffè, panna, pane appena sfornato, Emmental, dolcetti, vino speziato.
Si va in chiesa, si torna con il neonato battezzato – Hans Uli, come molti protagonisti degli idilli
paesani di Gotthelf – e ci si mette a tavola, fra cerimonie e portate da paese della cuccagna.
Prima che servano gli arrosti i commensali chiedono tregua, e sotto un albero in fiore fumano e
conversano. Uno degli ospiti chiede al patriarca perché una trave della facciata sia tutta annerita e
stoni con il resto del legno. E il nonno, dopo aver tentato invano di sviare il discorso, comincia a
raccontare.
Seicento anni prima, in quella vallata, i contadini vivevano sotto il tallone feudale dei Cavalieri
Teutonici. Lo spietato Hans Von Stoffeln, il loro capo, li aveva costretti a costruirgli il castello in
cima a un’altura e, non contento, aveva ingiunto loro di scalzare cento faggi dalla foresta vicina e di
trapiantarli entro un mese all’ingresso del maniero. Si era all’inizio dell’estate: per i contadini
quella corvée avrebbe significato disertare i campi e condannarsi alla fame nella stagione fredda.
Mentre sedevano demoralizzati, era apparso fra loro «un lungo e secco cacciatore vestito di verde.
Sul berretto baldanzoso oscillava una penna rossa, nel viso oscuro fiammeggiava una barbetta
rossa». Il cacciatore, il diavolo, propone un patto: se a lavoro terminato gli consegneranno il primo
bambino non battezzato che nascerà fra loro, penserà lui a mettere gli alberi a dimora. I contadini
prendono tempo, ma qualche giorno dopo la moglie di uno di loro, Christine, una forestiera di

Lindau con le parvenze e le spavalderie della strega (eccolo, il capro espiatorio che viene da fuori)
accetta il patto, che il diavolo suggella baciandola su una guancia.
I contadini eludono il patto, i primi due neonati del villaggio vengono battezzati e il diavolo si
vendica: sulla gota di Christine spunta un neo, presto assume la forma di un ragno nero che le
procura dolori terribili e genera altri ragni che uccidono tutto il bestiame e cominciano ad assalire
gli uomini.
Per sottrarsi a quel morso continuo che la devasta, Christine rapisce il figlio neonato della cognata e
lo porta al cacciatore-diavolo. Quando sta per consegnarlo, il parroco del villaggio si interpone e
riesce a battezzarlo. Il bambino muore, assieme al prete, per i morsi del ragno, ma la sua anima è
salva. E Christine si dissolve, la sua forma umana viene assorbita dal ragno nero. Che imperversa,
sterminando i contadini e i cavalieri, finché la giovane madre del bimbo morto, dopo avere scavato
un buco in una trave, lo attira e lo rinchiude, tappando il buco con un cavicchio.
Il prigioniero resta lì per duecento anni, quando un’ondata di superbia, di vanità mondana e di
abbandono della fede da parte dei contadini, e la mossa spavalda di un giovane servo che non crede
nella sua esistenza, fanno sì che il cavicchio venga strappato e il ragno sia di nuovo libero di fare
strage, finché il giovane Cristiano, mite sposo della padrona della casa, affronta il mostro e
sacrificando la vita torna a rinchiuderlo.
Il racconto è terminato e gli ospiti possono tornare a tavola fatti più vecchi e più saggi, come chi ha
ascoltato il racconto del vecchio marinaio nel poemetto di Coleridge.
Il ragno nero porta con sé, oltre a una morale dichiarata ed esibita che pone interrogativi sotto
traccia (l’abbandono del retto sentiero della fede e le sue devastanti conseguenze; il male tenuto a
bada ma non sradicato, come le epidemie, da una rettitudine ieri religiosa e oggi forse ecologica e
sanitaria), una potenza visionaria che si carica di echi storici e leggendari: il patto con il diavolo che
già Goethe aveva riportato in auge con gli esiti altissimi del Faust (ma quel patto col diavolo, allora
e oggi, in tempi di Covid-19, adombra il dilemma di dover scegliere fra salvare vite umane e salvare
economia e produzione), le epidemie di peste che avevano flagellato l’Europa, le donne-streghe i
cui roghi avevano smesso, ai tempi in cui Gotthelf scriveva, di ardere da poco meno di un secolo.

Scritto in svizzero-tedesco, cioè nel dialetto bernese, il racconto – come l’opera di Gotthelf – ha
avuto estimatori eccellenti: Gottfried Keller, Thomas Mann, da ultimo Elias Canetti che, in La
lingua salvata, rievoca l’impressione che gli fece da ragazzo: «Lessi Il ragno nero e me ne sentii
perseguitato, era come se fosse penetrato nel mio proprio viso: nella mia mansarda non sopportavo
gli specchi, ma ora, vergognandomi un po’, chiesi a Trudi che me ne prestasse uno, e me lo portai in
camera, chiusi la porta a chiave – cosa che in quella casa nessuno faceva mai – e su entrambe le
guance mi misi a cercare le tracce del ragno nero».
Jeremias Gotthelf, che si potrebbe tradurre con Geremia Diotaiuti, era lo pseudonimo che il figlio di
ecclesiastici e patrizi bernesi Albert Bitzius (1797-1854) scelse per sé quando nel 1836 cominciò a
scrivere. Era pastore evangelico in un paesino dell’Emmental, ma battagliero di carattere e pronto
alle polemiche, liberale in gioventù e poi conservatore ma estroso – si diceva che, agli inizi della
sua carriera ecclesiastica, di notte abbandonasse la canonica travestito da carrettiere, per andare a
bere e a giocare a carte nelle osterie dei paesi vicini – e vicino ai contadini che volle, battendosi per
questo, istruiti e assistiti dai medici.

Jeremias Gotthelf, Il ragno nero – (Adelphi, 1996 – pagine 177, traduzione di Massimo Mila) –
Euro 12,00


Va in scena il mondo, mille anni di storia dell’uomo

di PAOLO CORTICELLI

Un’opera di assoluto spessore, un’esplorazione articolata e ricca di documentazione inedita. Una
ricostruzione di dieci secoli di storia di grande rigore scientifico: Storia del mondo. Dall’anno
1000 ai giorni nostri è un testo rivolto, sì, a storici e ricercatori, ma anche al lettore attento,
curioso, desideroso di cercare di capire qualcosa di più sulla storia di questo pianeta, soprattutto alla
luce di quanto sia percosso in questi ultimi tempi anche da un virus.
Vediamo innanzitutto i tre autori. Francesca Canale Cama insegna Storia contemporanea, Storia
dell’Europa e del Mediterraneo e Global History all’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”;
Amedeo Feniello lavora presso l’Isem-Cnr di Cagliari e insegna Storia medievale all’Università
dell’Aquila; Luigi Mascilli Migliorini, studioso dell’età napoleonica e della Restaurazione in
Europa, insegna Storia moderna all’Università L’Orientale di Napoli. È membro dell’Accademia
dei Lincei.
Proprio quest’ultimo, nell’introduzione, delinea quelle che gli autori hanno voluto fossero le
peculiarità del testo: “Una storia del mondo, insomma, antigerarchica, priva di alti e bassi, di centri
e periferie, una storia connessa una storia senza angoli, come avrebbe detto Antonio Genovesi
( scrittore , filosofo , economista e sacerdote italiano vissuto nel XVIII secolo, ndr)”.
Con un linguaggio rigoroso e chiaro, mai ampolloso o ricercato, gli autori ci accompagnano in
questo viaggio che inizia dalla situazione nei Paesi che si affacciavano sul Mediterraneo nell’anno
1000, e anche un po’ prima. Poi si attraversa Bisanzio per giungere a quello che gli autori
definiscono “L’Islam globale”… Via via, incontriamo “L’età degli Imperi”: il capitolo iniziale di
questa sezione inizia con un curioso riferimento a Il giro del mondo in 80 giorni, celeberrimo
romanzo di Jules Verne, per far comprendere come il mondo stesse diventando sempre più piccolo,
con la possibilità di raggiungere ogni parte del globo in tempi sempre più brevi.

E si giunge così al mondo globalizzato, argomento che gli autori sviluppano negli ultimi cinque
capitoli. Un mondo globalizzato che già nel 2008 poteva e doveva leggere nella crisi finanziaria uno
spartiacque indubitabile fra ciò che era avvenuto prima e quello che sarebbe accaduto dopo: il
pensiero occidentale venne messo in crisi da una mancata lettura che, comunque, qualcuno aveva
saputo prevedere. Oggi il mondo è percorso da una pandemia, ma certe reazioni scriteriate
assomigliano troppo a quelle vissute dodici anni orsono. E l’uomo può proseguire nella storia del
mondo, con tutta la sua fallacità e inettitudine.

Francesca Canale Cama, Amedeo Feniello, Luigi Mascilli Migliorini – Storia del mondo.
Dall’anno 1000 ai giorni nostri – Laterza, 2019 – pagine 1291,
Euro 36,00


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