MEDICINA NATURALE - Valentina Bianchi e il padre Ivo, ricercatori affermati nel campo della naturopatia.

A piedi nudi sull’erba. Se è medicinale, raccoglietela e vi risanerà

Ne parlano Ivo Bianchi, studioso, esperto di cure naturali, e la figlia Valentina

Quando nell’estate del 2017, nella redazione di Betty abbiamo deciso di creare una nuova sezione dedicata alle erbe e alle loro proprietà curative, il mio primo pensiero è andato alla famosa rivista italiana “Scienza e Natura”. Ho scritto al suo editore, Valentina Bianchi, naturopata con esperienza pratica, con una richiesta di collaborare con noi. La risposta, positiva, è giunta immediatamente. E la collaborazione è iniziata con lusinghieri riscontri.  Nata in una famiglia di medici, con quattro fratelli e una sorella, Valentina è cresciuta seguendo tutte le regole della medicina naturale e del mangiare sano.

Suo padre, il professor Ivo Bianchi, si è laureato in medicina, si è specializzato in medicina interna e successivamente si è dedicato alla ricerca clinica in endocrinologia. In questo periodo sono numerosi i soggiorni di studio e lavoro presso i reparti di Endocrinologia dell’University College Hospital di Londra, del Postgraduate Hospital di Hammersmith e del Centro di Ricerche Metaboliche dell’Università di Denver-Colorado. Comincia ad interessarsi attivamente alle medicine complementari (agopuntura cinese, omeopatia, omotossicologia, fitoterapia) frequentando alcune delle più prestigiose Scuole internazionali ed intessendo rapporti e collaborazioni con i nomi più importanti nell’ambito dell’omeopatia, dell’agopuntura, dell’antroposofia e della medicina ayurvedica come Dominique Senn di Losanna e Pierre Schmidt di Ginevra.

Ha fondato la Scuola di omeopatia classica a Verona negli anni ’80, ha poi scoperto il lavoro di Hans Heinrich Reckeweg, padre dell’omotossicologia, trovando la sintesi perfetta per una nuova visione moderna della medicina. Co-fondatore dell’Associazione medica italiana di omotossicologia, ne è stato presidente per 26 anni. Nel 1994, Ivo Bianchi ha ricevuto il prestigioso premio Hans Heinrich Reckeweg per l’approfondimento e la diffusione dell’omotossicologia in tutto il mondo. Dal 2001 è membro del consiglio scientifico della Società internazionale di omotossicologia con sede a Baden Baden. Per 25 anni ha tenuto più di 2000 conferenze in molti Paesi in tutto il mondo. Ha scritto oltre 40 libri tradotti in 5 lingue. Nel 1998 gli è stato conferito il titolo di Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Italiana per merito professionale. Dal 2014 pubblica la sua rivista “Scienza e Natura”.

 

Professor Bianchi, da dove viene il vostro interesse e la vostra passione per la medicina naturale e la naturopatia?

Ivo Bianchi: Dopo la specializzazione in medicina interna ho iniziato a lavorare nei reparti di patologia medica e clinica medica, affiancando al lavoro di corsia quello didattico presso l’Università della mia città, Verona. L’incontro con le medicine complementari è avvenuto, che ero appena trentenne, grazie a un dono di mia moglie, infermiera professionale, l’Organon di Hahnemann (C.F. Samuel Hahnemann è considerato il padre dell’omeopatia e l’”Organon dell’arte di guarire” il testo basilare, n.d.r.). La visione del paziente da parte della medicina omeopatica, la vastità dei rimedi di possibile utilizzo, i concetti di malattia, forza vitale, simillimum…sono stati una rivelazione, una risposta che non trovavo più nella medicina ufficiale.

 

C’e qualcun altro dalla vostra grande famiglia che segue questo percorso professionale?

I.B.: Ho molti figli si.. mia moglie mi ha affiancato sempre, con il suo lavoro di infermiera, in ambulatorio. Mia figlia Valentina, naturopata, è il mio braccio destro. Collaboriamo da 23 anni fianco a fianco nella preparazione di convegni, articoli, libri e, seppur ognuno abbia i propri pazienti, c’è sempre un aiuto e un confronto sui casi clinici. Mio figlio Emanuele gestisce una parafarmacia che tiene anche una linea di prodotti naturali formulata da me e sperimentata nella pratica da molti medici. Mio figlio Francesco segue le nostre pubblicazioni, la rivista bimestrale che è già al suo sesto anno di vita e tutta la parte di social e web a cui da qualche tempo mi dedico, con video di conferenze, consigli terapeutici, descrizione di piante che incontro nei boschi della mia terra e delle loro proprietà medicinali.

 

Valentina, come è nata l’idea per la creazione della rivista “Scienza e Natura”?

Valentina Bianchi: Abbiamo scritto circa 8 anni fa un libro più divulgativo e meno specifico come i precedenti, molto scientifici, si trattava di un manuale di terapia naturale, in cui abbiamo trattato un centinaio di patologie e spiegato i rimedi più indicati per ogni malattia. È stato un grande successo sia tra i medici e i farmacisti, ma è stato molto apprezzato anche dai pazienti e consumatori di integratori naturali e appassionati di alimentazione. Così abbiamo pensato di organizzare una rivista monotematica, che per i primi 4 anni è stata mensile, scientifica e molto specialistica nella prima parte, più fruibile e ricca di consigli e rubriche attinenti alle materie olistiche nella seconda parte. Negli ultimi anni la rivista è divenuta bimestrale, con un doppio numero di pagine, perché abbiamo voluto scegliere tematiche ampie come le età dell’uomo con le correlate patologie più comuni e, in questi ultimi mesi, le quattro stagioni e le terapie e i rimedi più indicati per viverle in pienezza.

 

Valentina, per Betty tu riesci sempre a scrivere di erbe che crescono e sono conosciute anche in Bulgaria. È vero che le erbe officinali siano più curative se usate nella stessa zona in cui crescono?

V.B.: Paracelso diceva che le piante che ci circondano nel raggio di poche centinaia di metri sono quelle che servono per la cura di ogni nostra malattia. Ed è vero che osservando bene basta entrare in una zona ricca di verde per trovare un’immensa varietà di fiori e piante. E pensiamo a quante proprietà hanno le “semplici” aromatiche che coltiviamo sui nostri balconi! Le patologie che oggi la medicina naturale si prefigge di curare non sono solo raffreddamenti e coliti, ma anche gravi malattie come quelle immunitarie o complesse come quelle di regolazione endocrina, così da essere una medicina equiparabile e di sostegno e completamento per la medicina ufficiale.

 

Cosa ne pensate degli integratori alimentari?

Ivo Bianchi: É difficile avere una chiara definizione, almeno in Italia, di integratore alimentare. Sono prodotti da assumere parallelamente e in completamento della dieta e oggi come mai l’alimentazione è riconosciuta quale causa delle più importanti patologie croniche. La cosa migliore sarebbe intergrare minerali, vitamine, aminoacidi con la dieta ma per questo è necessaria un’educazione e un’informazione su come nutrirsi e la nostra e la vostra rivista ha anche questo obiettivo.

 

Professor Bianchi, ci vuole parlare di cosa tratta questa nuova scienza, l’omotossicologia, poiché in Bulgaria non è conosciuta?

I.B.: L’omotossicologia è la terapia degli stati intossicatori e delle loro conseguenze da trattarsi con farmaci omeopatici. Provando a chiarire: tutti quei processi, quadri clinici e manifestazioni che noi chiamiamo malattie sono espressione della lotta dell’organismo contro tossine per renderle innocue e poi espellerle, sono quindi utili funzioni biologiche tendenti alla difesa contro i fattori tossici. Partendo da questi concetti patogenetici di base, l’omotossicologia attribuisce grande importanza al drenaggio emuntoriale ovvero allo stimolo con farmaci naturali della funzione escretoria di fegato, reni, cute e polmoni.

Il rimedio omotossicologico è considerato un’evoluzione del rimedio omeopatico. La validità scientifica di questi farmaci e della loro efficacia clinica è stata più volte confermata in vitro, sull’animale, ma anche e più frequentemente in studi clinici randomizzati.

 

Seguite qualche dieta speciale in famiglia?

Valentina Bianchi: Nella mia famiglia ci siamo sempre curati con rimedi naturali e il cibo è causa di salute e malattia e quindi fondamentale. La dieta è sempre stata semplice perché eravamo in tanti, i miei genitori hanno introdotto in casa tutte le novità che negli anni emergevano dal mondo del benessere, dall’integrale, alla macrobiotica, al cibo biodinamico. Io con i miei figli sono molto rigida sull’alimentazione, è bandito il cibo spazzatura, sono adolescenti e mai sono stati da McDonald. La priorità è la frutta, la verdura biologica e anche se la spesa diventa costosa, è un investimento per stare bene. Poche sono le proteine animali, molto scelte. La cosa simpatica è che appena sgarriamo subito il nostro corpo, abituato a un regime controllato, si ribella con brufoletti e colichette costringendoci a rientrare nelle nostre sane abitudini. Non voglio sembrare molto rigida ma manca oggi un’attenzione e si cerca di risparmiare su alimenti necessari al nostro vivere.

Ho poi una fortuna.. mia sorella Marcella ha da alcuni anni aperto dei locali vegetariani vegani, a Firenze Roma e finalmente da un anno anche nella nostra città Verona, quindi l’intera famiglia si rifornisce spesso da lei. Nel suo locale abbiamo organizzato delle serate sull’alimentazione con cena composta di piatti scelti per il benessere e l’antiinvecchiamento.

 

Qual è il tipico piatto di Verona?

  1. B.: A Verona il piatto tipico è la pearà con il bollito. La pearà è una specie di salsa servita calda che si mette sopra la carne bollita per insaporirla. É una specie di purè che si ottiene facendo cuocere lentamente per molte ore il pan grattato con il brodo, il midollo di bue e con l’aggiunta di pepe (da cui il nome). Poi noi proveniamo dalla Valpolicella, una zona collinare di Verona famosissima per il vino rosso!

 

Ci sono consigli, che vengono dalla natura, per avere sia qualità che lunga vita?

V.B.: Certo la natura ci offre tutto per vivere a lungo e bene. Importante è sicuramente attuare una terapia di prevenzione in base all’età della vita che stiamo affrontando. Un bambino necessita di rimedi per alzare le difese anti batteriche e virali in particolare durante l’inverno, la donna che si avvicina alla menopausa può già iniziare a nutrirsi e utilizzare integratori e fitoterapici per sostenere il fisiologico decadimento osseo e muscolare. Ci sono poi dei rimedi naturali dalle innumerevoli proprietà, anche di protezione nei confronti di malattie cronico degenerative, che utilizzati a cicli durante l’anno portano un miglioramento delle nostre performance fisiche e mentali come ad esempio il Ginseng, la Rodiola, l’Astragalo, la Withania somnifera, la Spirulina o piante di cui sicuramente abbiamo bisogno visto il comune stile di vita “inquinante” e stressante come il Cardo mariano, il Tarassaco, grandi depuratori epatici, l’Olivo, l’Aglio, il Biancospino protettori cardiocircolatori, l’Iperico, la Magnolia, la Passiflora calmati e antidepressivi.

 

Come vi piace rilassarvi e usare il vostro tempo libero?

V.B.: Il tempo libero è pochissimo. La giornata è dedicata alla cura delle persone e la notte per lo più allo studio perchè il mondo naturale è vastissimo e richiede continuo studio. Non mancano però nel periodo estivo, in particolare, le passeggiate insieme, padre e figlia, con libro di fitoterapia sottobraccio per riconoscere le erbe lungo i sentieri, raccoglierle e lavorarle. I rimedi fatti in casa sono tra i più utili e efficaci da utilizzare con amici e persone bisognose, che non possono permettersi integratori o rimedi ahimè spesso troppo costosi, perchè fatti con amore.

 

Per gentile concessione della rivista bulgara © Betty

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