IL #DIGITALE NELLA COMUNICAZIONE DEL TERZO MILLENNIO

A fronte delle novità portate dell’incessante e veloce evoluzione della tecnologia digitale si rende ancora necessaria qualche considerazione sui vantaggi di “essere digitali”, su come sta cambiando il mondo e sull’esigenza di sviluppare un pensiero libero e critico

Partiamo dal temine, che deriva dall’inglese digit, in italiano cifra, che in questo caso si tratta del codice binario, un sistema numerico che contiene solo i numeri 0 e 1; digit che, a sua volta, deriva dal latino digitus, che significa “dito”: con le dita infatti si contano i numeri. Attualmente “digitale” può essere considerato come sinonimo di “numerico” o “cifrato”, contrapponendosi alla ormai desueta forma di rappresentazione analogica dell’informazione.

È importante comprendere che il digitale sta trasformando il nostro modo di vivere, il rapporto tra uomo e uomo, uomo e macchina, macchina e macchina (Internet delle Cose), la nostra stessa vita quotidiana, il modo di lavorare, abitare e comunicare. Ne ho parlato nelle recenti note sulla valuta digitale, sulla Blockchain, sulla Internet of Everything, sulla I.A. Intelligenza Artificiale e sulla A.I. Amplificazione dell’Intelligenza.

Genitori e figli

A più riprese ho scritto e su varie riviste spiego le potenzialità della tecnologia digitale a proposito dell’architettura alla base del Bitcoin, denominata Blockchain, e del mercato della pubblicità in Rete. Si veda in particolare questa intervista su Il Sole 24Ore.

Ma vi ho detto anche dell’importanza, nell’attuale scenario multimediale, di valutare criticamente tutte le nuove informazioni e di comunicare umanamente, ad iniziare dalla relazione tra genitori e figli. Proprio per quel rapporto stretto che unisce lingua e cultura non possiamo non constatare tutti – ora che la lettura viene stimolata da vari terminali dei nuovi media più che da libri e riviste, come lo smartphone e il tablet – l’impoverimento della nostra lingua e il trionfo dello stereotipo, della frase fatta, del modo di dire, dei neologismi barbari. Nella comunicazione globale del terzo millennio, insomma, si trascura la ricchezza del nostro vocabolario: ma ciò vale anche per le altre lingue e culture.

Di queste riflessioni abbiamo fatto tesoro dopo l’incontro,  da me organizzato sette anni fa, con il giornalista ed esperto di comunicazione Paolo Corticelli, ora direttore di questa rivista, ripreso poi dall’Università UniMeier.

La comunicazione del terzo millennio, audiovisiva e spettacolare, si fonda su Internet, sui servizi giornalistici anche divertenti, sul giornalismo di inchiesta e tale informazione spettacolarizzata può fondarsi anche sulle bufale, potendo essere la notizia creata da qualsiasi soggetto in Rete e diffusa poi, benché falsa, tramite i social media. Questo non toglie però che, in fine dei conti, è meglio così oggi rispetto a ieri: meglio cioè una overdose di notizie, anche false – che costringono ad una capacità di discernimento del lettore per trovare invece quelle vere – piuttosto che la penuria di notizie e l’assenza di pluralismo delle fonti.

Ora, se in questo florilegio di parole del parlar comune, che sono sempre le stesse, si cercasse almeno di cambiare e diversificare attingendo con più ponderazione alla nostra ricchezza lessicale prima di dare la colpa al – o di elevare a pretesto il – digitale… il fatto di risparmiare tempo cercando in Google ha come contropartita una maggior riflessione e ponderazione delle informazioni e delle notizie che troviamo.

Non prendiamocela con Internet, adesso, dopo che ce la siamo presa, insieme a Karl Popper, con la televisione cattiva maestra: come si può cambiare canale, trovando anche ottimi programmi e documentari storici e scientifici, possiamo navigare con discernimento nel Web tra un sito e l’altro. Ma il primo zapping da applicare è quello al nostro cervello, per arguire e desumere in fretta, perché l’informazione si è amplificata e velocizzata, sviluppando un pensiero critico e vigile.

Quotidiani e motori di ricerca

Oggi i grandi quotidiani online non combattono più una partita ad armi pari con i classici concorrenti cartacei, ma si scontrano ad armi impari con i grandi motori di ricerca, in una partita dal finale imprevedibile. I nuovi mezzi a disposizione del lettore possono anche essere la causa della diminuzione dei ricavi dell’editoria, di certo è che la crescita dei ricavi da advertising nel mercato di Internet premia chi era già nato digitale. Per questo ho dedicato un blog giornalistico sulle novità che nascono e si sviluppano in Rete: ultime-notizie.net

Il digitale rende le persone sempre più interconnesse e può rappresentare l’inizio di un’intelligenza condivisa che ci farà progredire a livelli inediti. Forse si realizzerà quel fenomeno di apprendimento e di comunicazione collettivi che crea una sorta di supermente o General Intellect – nel campo della filosofia il fenomeno riconduce a quello “spirito universale” dell’umanità rinvenibile negli scritti di Hegel e poi anche di Nietzsche – espressione utilizzata nel campo del diritto, per spiegare l’Open Source, frutto di un processo di formazione continuativa e decentrata della conoscenza condivisa, nella creazione di un software, da più programmatori che sommano le loro intelligenze.

Eppure solo pochi ancora lo hanno compreso, eppure Internet rende le persone sempre più interconnesse, curiose, bramose di sapere oserei dire, e ciò può rappresentare l’inizio di un’intelligenza condivisa che ci farà progredire a livelli inediti.

Cogliamo quindi le opportunità del digitale, sia sul fronte dei cittadini utenti della Rete, sia sul fronte delle nuove imprese, che possono arricchire un settore dell’economia come quello dell’innovazione e della conoscenza e fare del nostro Paese un caso di eccellenza nel panorama europeo e mondiale.

 

www.bonomonline.it

 

 

 

Avvocato di imprese editoriali e televisive, ricercatore in diritto dell’informazione e dell’informatica. Responsabile dell’Osservatorio sul diritto d’autore de Il Sole 24Ore. Chief Innovation Officer del circuito nazione di avvocati associazione A.L. Assistenza Legale. Promotore culturale, giornalista pubblicista, blogger, attivo sulle tematiche ambientali. [ View all posts ]

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