COVID-19 E LA GUERRA IN UCRAINA: QUALE FUTURO PER LE FABBRICHE?

Il boom dell’e-commerce ha aumentato la richiesta per magazzini e basi logistiche. Le speranze sono per la delocalizzazione della produzione

C’è una rinascita nel settore immobiliare industriale in Europa centrale e orientale. Il motore principale è la domanda di magazzini di e-commerce, “esplosi” durante la pandemia. Come effetto collaterale, la guerra in Ucraina, nonostante tutti gli altri aspetti negativi, potrebbe reindirizzare la produzione dalla Cina e dalla regione all’Europa. Ma ci sono anche problemi: il costante aumento dei prezzi dei combustibili, dell’elettricità e dei materiali da costruzione, si legge in Capital.bg, citando le conclusioni dalla terza conferenza internazionale sugli immobili industriali, organizzata nei giorni scorsi a Sofia.

L’inizio della pandemia nel 2020 ha portato a seri cambiamenti nel mercato della proprietà industriale. Rivenditori e corrieri hanno iniziato a distribuire volumi maggiori di spedizioni, il che richiedeva più spazio di archiviazione. Inoltre, le difficolta delle catene di approvvigionamento ha reso necessario “fare scorta” di parti di ricambio, materie prime o merci più a lungo del solito.

I prezzi degli affitti di magazzini per metro quadrato nella capitale bulgara sono compresi tra 3 e 5,5 euro e, nel resto del Paese, da 2 a 3,5 euro. Per i prezzi, dopo la Bulgaria, ci sono le capitali della Grecia (4,33), della Romania (3,91) e della Polonia (3,58). Al contrario, a Parigi, Budapest e Istanbul i prezzi sono più alti – rispettivamente 4,75, 5 e 5,5 euro al metro quadrato. La capitale spagnola Madrid è molto avanti con 6,25 euro così come la città tedesca di Monaco: 7,15 euro. La differenza con Londra è significativa o circa tre volte di più rispetto a Sofia: 16,1 euro di affitto al metro quadrato nella capitale britannica.

La guerra in Ucraina ha portato alla ridistribuzione delle materie prime e al trasferimento della produzione, che ha aumentato la domanda di basi logistiche e stimolato la costruzione di nuove. L’accorciamento delle filiere e la minore dipendenza dall’area delle ostilità possono essere i motivi di ritorno delle fabbriche al Vecchio Continente. Il mercato logistico in Europa, e soprattutto nei Balcani come una sorta di “ingresso” dall’Asia, può subire un rapido sviluppo nei prossimi anni.

 

Fonte: www.capital.bg

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