BULLISMO, STALKING, SPARIZIONI COME OPERA UN DETECTIVE OGGI

Gianluca Santoni, dopo una carriera nell’esercito, nel 2001 apre la propria agenzia di investigazioni. “Spesso si affronta la disperazione delle famiglie. In certi casi è difficile rimanere indifferenti”

Al termine della carriera militare (nell’Esercito Italiano, come Vfp, ovvero il volontario di ferma prefissata, avendo, inoltre, partecipato a molteplici missioni all’estero), inizia la collaborazione con una nota agenzia investigativa di Roma. Le doti intuitive di Gianluca Santoni e la grande capacità di saper gestire le varie situazioni, oltre ad avere le autorizzazioni prefettizie necessarie ed a collaborare con Polizia, Guardia di finanza (Gdf) e Carabinieri, lo portano ad aprire nel 2001 la   propria agenzia di investigazioni. Santoni diviene così imprenditore in uno dei settori chiave per la popolazione: la sicurezza. Si occupa di diritto di famiglia, studi legali, bullismo, sicurezza aziendale, tutela dei marchi, dei brand e via dicendo.

Diviene Consulente Tecnico Forense occupandosi di intelligence, ricerca persone scomparse, testimoni in processi penali per stalking e altro ancora. Nel 2012, in collaborazione con la Gdf., partecipa al sequestro e recupero di materiale contraffatto, dello storico brand E. Marinella.

Gianluca, in tutti questi anni ti sei trovato a dover far fronte, non solo alle classiche infedeltà coniugali, bensì hai partecipato alle ricerche di persone scomparse, illeciti, bullismo etc.

Sì, mi sono occupato di casi davvero complessi, perché ti ritrovi ad affrontare la disperazione delle famiglie e perché, spesso, le persone scomparse, avevano problemi psichici. Mi capitò la ricerca di un ragazzo bipolare schizofrenico e violento. Ma riuscimmo a riconsegnarlo alla mamma. Con tutte le difficoltà che un caso così comporta. Qualche tempo dopo, una famiglia mi contattò, poiché il loro ragazzo si era allontanato da casa. Tra ricerche e collaborazioni, lo trovai presso una comunità. Dormiva in auto abbandonate. Riuscii a conquistare la sua fiducia, fingendomi anch’io nella sua stessa situazione, convincendolo a rimettersi in contatto con la sua famiglia.

Mesi dopo mi recai a casa loro e gli raccontammo la verità.

Il ruolo dell’investigatore privato è cambiato in questi anni ed anche i rischi, la tua professione è una sfida ed un’avventura, Ti è mai capitato di avere timore di qualcuno?

Timore no, ma sicuramente devi essere sempre attento, vigile e pur fidandoti del tuo intuito, devi agire con tutte le precauzioni necessarie.

Riesci a non farti coinvolgere ” troppo”, se ti viene affidata la ricerca di una persona scomparsa?

Sono un po’ schermato ma è difficile restare indifferenti. Certo dipende dalla situazione ma cerco sempre di mettermi nei panni di chi richiede il mio aiuto, sia una famiglia o un imprenditore.

Hai scritto un libro molto interessante “Il custode dei segreti”, quasi un diario di un investigatore privato… ma la cosa che più ti fa onore è che ogni provento è stato devoluto ad associazioni.

Sì, il libro l’ho scritto oltre che per far conoscere la mia attività, raccontandola, soprattutto per poter aiutare. Ogni anno mi occupo gratuitamente, di alcune situazioni difficili.  Perché so che posso essere utile e perché mi fa stare bene.

 

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