SCUOLA DI ITALIANO PER STRANIERI CON SISTEMI DIDATTICI INNOVATIVI
Il Centro, a Milano, fondato da Enrica Cavo, è un istituto che ha formato migliaia di persone. E non si è fermato di fronte al Covid
Da una scuola, il liceo Carducci, istituto pubblico, per passare all’università e conseguire la laurea il lingue e letterature straniere, per giungere a una scuola, di proprietà. Questa la straordinaria storia – “potrei scriverne un libro” – di Enrica Cavo. Titolare della scuola di italiano per stranieri Il Centro, a Miano.
“Finito il liceo – racconta l’imprenditrice – ho iniziato lavorare, forte anche del fatto che conoscevo, e conosco tuttora, inglese, tedesco, francese, spagnolo. Vengo a sapere che in un istituto di Milano cercano una persona che sappia insegnare l’italiano agli stranieri. Detto, fatto. Mi presento e… da lì inizia tutto”.
Enrica Cavo inizia queste docenze e, nel contempo, insieme a una collega “mettiamo a punto un sistema di insegnamento innovativo, ben distante dagli schemi scolastici e anche dai testi, ripetitivi e per nulla stimolanti: l’italiano è una lingua così ricca che merita una formula d’insegnamento che ne esalti le caratteristiche. E poi di fronte avevamo persone che non sapevano nulla della nostra lingua, per cui abbiamo da subito abbinato le immagini alle parole”.
E la fortuna arriva dalla California: uno studente statunitense, figlio di un notabile americano, entusiasta del sistema d’insegnamento adottato, segnala Enrica Cavo a suo padre, il quale si dà da fare al punto che Enrica Cavo diviene lettrice di italiano in una università californiana.
Ritornata in Italia, nel 1986 fonda il Centro di lingua e cultura italiana per stranieri che, dopo pochi anni, diverrà Il Centro.
“Abbiamo formato migliaia di persone, provenienti soprattutto da consolati e ambasciate. Il nostro sistema di insegnamento, perfezionato da un direttore didattico straordinario, è mirato alle particolari esigenze in ambiti professionali diversi”, spiega la fondatrice. “E neanche la pandemia ci ha colto di sorpresa: il 24 febbraio 2020 arriva l’ordinanza di chiusura, il giorno dopo noi eravamo già operativi con la didattica a distanza, con la possibilità anche di scaricare su chiavette Usb il tutto, chiavette a disposizione dei docenti per poter presentare le lezioni agli studenti negli orari a loro più consoni”.
“Il futuro? Non sono pessimista di natura – afferma l’imprenditrice milanese – e mi sento di dire che risorgeremo più forti di prima. Certo, ci sono situazioni internazionali che preoccupano: la Russia ha ormai pessimi rapporti in ambito Ue e con l’Italia. Lavorando con le ambasciate, registriamo situazioni disastrose in Brasile, Argentina, Venezuela, quindi è difficile fare previsioni, i vaccini aiuteranno molto. E l’Italia potrà essere più forte di prima, lo ripeto. Perché ci credo”.
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