“TELEVISIONE CONTRO WEB? NON UNA SFIDA MA UNA SINERGIA”
Lo afferma Matteo Valléro, imprenditore che opera nell’ambito della comunicazione da oltre 20 anni. “Sulla possibilità di maggiori entrate per la tv se ne dovrebbero occupare anche la politica e le istituzioni chiedendo però contenuti divulgativi di maggior qualità”
Firma autorevole del panorama pubblicistico italiano, 44 anni, nato a Genova, Matteo Valléro vive e lavora a Roma, con la compagna Alessia Malcaus.
Editorialista, opinionista di carta stampata, TV e radio, esperto di politica ed economia, appassionato conoscitore di musica, è imprenditore che opera nel settore della comunicazione e dei media da oltre 20 anni.
Dopo aver progettato campagne pubblicitarie per i più importanti enti e istituzioni sulle pagine del quotidiano “La Repubblica” e altre testate dell’ex-Gruppo Espresso, ha fondato una web-tv dedicata all’enogastronomia italiana, famosa in tutto il mondo, per poi creare la prima televisione in Italia dedicata all’impresa e al lavoro, “Business24”, che ha diretto per 15 anni.
Fondatore, inoltre, della rivista mensile “Il Mondo” (Sic Mundus Creatus Est), nata dal recupero e rebranding della famosa testata “Il Mondo” di Mario Pannunzio, di cui ha raccolto l’eredità intellettuale. Ne è stato direttore editoriale dal 2021 al 2025.
“In due decenni di carriera -sottolinea – ho lanciato personaggi emergenti e rilanciato stelle della televisione, grazie a format divulgativi molto seguiti dal pubblico, intervistando più di 2mila tra imprenditori, politici, intellettuali e artisti, rappresentativi del firmamento nazionale. Nelle interviste cerca sempre di mettere a proprio agio gli ospiti per creare un clima “salottiero” piacevole e televisivo”.
Vulcano di idee, come si definisce, ama le sfide e le nuove avventure: il suo nuovo progetto si chiama “La Valigia dei Sogni”, una trasmissione televisiva in onda su Sky, realizzata in collaborazione con l’emittente romana Rete Oro, un progetto di divulgazione culturale che abbraccia anche il sociale, volendo affiancare talenti emergenti e piccoli imprenditori e artigiani, per tenere compagnia e far sentire meno sole le persone che seguiranno la trasmissione, con un salotto televisivo garbato e leggero, che si ispira a grandi modelli come la storica “Tappeto Volante” di Luciano Rispoli.
Valléro sta inoltre lavorando a una piattaforma per promuovere il made in Italy all’estero, per contrastare l’imminente ostacolo dei dazi internazionali.
Dottor Valléro, televisione contro web: chi vince e chi perde?
Quella che era partita come una sfida, in realtà, è diventata una sinergia. Alcuni “Nostradamus” avevano predetto che la televisione sarebbe morta, anzi, che era già morta nel momento in cui era nato il web (stesso discorso lo facevano per la carta stampata). Ma nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma, come enunciavano Eraclito prima e Lavoisier dopo, così la televisione (e la carta stampata) hanno cambiato pelle e oggi la fruizione di televisione è cambiata, sia come target, che come tempi e modi, integrandosi perfettamente con internet e i social, che la sfruttano e vengono sfruttati (in senso positivo). Certamente oggi il device-tv è molto utilizzato per il godimento di contenuti in streaming on demand, mentre nel palinsesto tradizionale funzionano molto gli eventi dal vivo (partite di calcio della nazionale e Sanremo per fare due esempi) che hanno la capacità di catalizzare una vasta platea davanti a un solo contenuto, che diventa oggetto di dibattito anche online.
Quale può essere il percorso virtuoso affinché ci sia una giusta distribuzione dei proventi in particolare per la televisione?
Di questo si dovrebbero occupare la politica e le istituzioni, offrendo finanziamenti ma chiedendo in cambio contenuti divulgativi di sempre maggior qualità e di servizio pubblico.
Tuttavia, la televisione, come qualunque industria, se la deve cavare da sola, trovando o ritrovando il suo spazio sul mercato dell’entertainment.
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