IL NOSTRO OBIETTIVO:
RENDERE FELICI LE PERSONE

ANDREA LANGHI, Architetto progettista di locali

Che impatto ha avuto la situazione attuale sulla tua vita di ogni giorno?

Meno pesante di quello di inizio anno, in cui nessuno aveva la cognizione di quello che stesse succedendo. Fortunatamente per ora la salute rimane buona, e sebbene abbia sperimentato sofferenza intorno a me tra amici e conoscenti, sono e rimango ottimista sul futuro.

 

Nel tuo settore che prospettive ci sono? Come vi state muovendo?

Penso che questa maggiore consapevolezza riguardi anche gli imprenditori del mio settore, che pur essendo tra i più colpiti dalle misure restrittive (e non credo giustamente), hanno reagito in modo meno spaventato e impaurito rispetto alla stessa situazione di inizio anno. Certo sono stremati da una situazione che li condanna a non poter lavorare, ad essere additati come una delle cause del contagio, a sentirsi considerare “non essenziali”, ad accontentarsi di “ristori” che in molti casi non sono sufficienti nemmeno a minimamente a ripagare le perdite subite. Eppure sento più fiducia nel futuro, forse perché questa estate hanno visto come la gente sia ritornata nei locali, abbia manifestato tutto il proprio desiderio di farlo. Questo a dato loro la forza per ripartire e anche se ora si ritrovano di nuovo bloccati, sanno che appena possibile potranno ricominciare a lavorare e a investire. Alcuni lo stanno già facendo con un orizzonte temporale più lungo.

 

Il tuo sguardo sul futuro?

A chi dava per morta la ristorazione (e a chi continua a farlo anche ora) direi che fino a che i locali saranno in grado di rendere felici le persone, e i ristoratori prima che al guadagno, all’investimento, al margine, a questo pensano quando decidono di aprile il loro locale, ci sarà sempre il desiderio da parte di tutti di tornarci. Per noi che lavoriamo in questo settore è diventato ancora più importante, semmai non lo fosse stato, contribuire ognuno per la propria parte a questo obiettivo: rendere felici le persone.

 

 

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