Roberto Tognetti

“RIUSIAMO L’ITALIA”, LA RICERCA DEL TERRITORIO PERDUTO

La fondazione recupera gli “spazi vuoti” per affidarli a start up culturali e sociali. L’architetto Roberto Tognetti, fondatore, illustra i progetti in fase di attuazione

Ricerca di buone pratiche di riuso creativo degli spazi: è questo il concetto sostanziale della Fondazione Riusiamo l’Italia. “Tema attuale – come si legge nelle note di presentazione -, in quanto oggi l’Italia è piena di ‘spazi vuoti’ e riuscire a riusarne anche una minima parte, affidandoli a delle start up culturali e sociali, può diventare una leva a basso costo per favorire l’occupabilità giovanile e lo sviluppo locale”.

La Fondazione è nata nel 2019 proprio per stimolare una ricerca di un riuso creativo, temporaneo e partecipato, per una rigenerazione urbana, anche in termini sociali, e territoriale.

Per meglio delineare le caratteristiche del sodalizio abbiamo intervistato il presidente di “Riusiamo l’Italia”, l’architetto Roberto Tognetti.

Architetto Tognetti, precisiamo meglio da dove nasce il progetto “Riusiamo l’Italia”.

In principio c’è il libro, scritto da Giovanni Campagnoli, co-fondatore della fondazione e socio insieme a me: “Riusiamo l’Italia. Da spazi vuoti a start up culturali e sociali”. Uscito nel 2014 il libro ha un notevole successo per cui si decide di dar vita ai temi trattati. In ogni caso, il punto di partenza è iperPIANO un’associazione di professionisti e aziende che offre consulenza di processo territoriale, in maniera multiforme. In questo modo Fondazione Riusiamo l’Italia come uno spin off operativo di iperPIANO

E via via siete cresciuti. Quali sono i soggetti presenti nella Fondazione?

Siamo io e Giovanni Campagnoli. Soggetti portanti della Fondazione. Poi ci sono delle figure che operano in partnership: società, anche di capitali, professionisti, artisti, società no-profit. Un melting pot dove c’è una condivisione dei valori etici finalizzati alla valorizzazione del territorio con finalità di recupero e riuso.

Attualmente quanti sono i soci?

Iper Piano ne conta 60, la Fondazione Riusiamo l’Italia, come detto, è uno spin off e quindi si muove in funzione di ciò che richiede Iper Piano. Il tutto con una reciprocità assoluta: un progetto può essere proposto alla Fondazione, ma può anche accadere l’opposto, siamo noi a sottoporre a Iper Piano un programma di intervento in una determinata situazione.

Quali sono i progetti, i programmi di sviluppo prossimi?

Abbiamo realizzato uno studio di fattibilità per la rigenerazione urbana dell’ex Lanificio Tonella, a Trivero Valdilana Il tutto per conto di ‘Atelier Laboratorio delle buone idee’, Impresa Sociale con l’obiettivo di creare un centro di produzione culturale, innovazione sociale con particolare riguardo alla formazione professionale, le arti applicate e i contesti di apprendimento.

Di pochi mesi precedente lo studio di fattibilità relativo a Dolomiti Hub con spazi per eventi, coworking, aule formative, spazi ibridi di socializzazione e sviluppo di comunità, svolto per Dolomiti Hub Impresa Sociale a Fonzaso (Belluno), www.dolomitihub.it. Un luogo periferico come Fonzaso nel fondovalle di Feltre (Belluno), uno spazio prosaico come quello di un capannone in un’anonima area industriale, un avvio effettuato nel pieno della pandemia, non hanno impedito lo sviluppo e l’evoluzione di uno straordinario percorso di innovazione.

Più in generale la piattaforma ‘Riusiamo l’Italia’ (http://mappa.riusiamolitalia.it) definisce due macro-ambiti operativi: uno per la presentazione di situazioni da offrire cliccando ‘Offro uno spazio’ (mappa dell’offerta), oppure ‘Mi attivo’ per cercare uno spazio (mappa dei desideri). La cosa più utile e interessante in fase di avvio di un processo di rigenerazione  è quella di allargare l’offerta contribuendo così a popolare la mappa del maggior numero di situazioni possibili. Più si caricano edifici da riutilizzare e più si aiuta il rilancio del sistema-paese, soprattutto per la valorizzazione dei suoi infiniti talenti.

Occupabilità dei giovani: cosa significa?

Ecco, con gli esempi che le ho fatto miriamo a risolvere il Problema dei Neet (i giovani che non studiano e non cercano lavoro), dei cervelli in fuga, partiamo da lavori minimi per coinvolgere maggiormente queste persone. A volte offriamo spazi vuoti con una dotazione minima di servizi, allora il giovane, l’associazione giovanile, enti e soggetti diversi, hanno delle opportunità, anche con uno scambio professionale: un giovane laureato in economia aiuta un regista a redigere un contratto; il regista lo chiamerà quando ci saranno da definire delle scritturazioni. Nel giro di pochi anni queste figure professionali recuperano un’immagine e guadagnano. E noi li aiutiamo, gli insegniamo a offrire qualche servizio un po’ più commerciale, anche in ambito artistico. E via via gli spazi recuperati possono diventare bar, ristoranti, aree per spettacoli dal vivo. A volte si fa fatica a spiegare quanto potrebbe essere semplice procedere col nostro metodo e l’impressione paradossalmente è che si riveli con taluni interlocutori “troppo semplice per essere capito”  Per fortuna però ci sono migliaia di operatori del riuso e rigenerazione urbana a vocazione socio culturale attivi in studi,  progetti, cantieri e gestioni specifiche che ci conoscono e ci apprezzano per cui non ci mancano gli ingaggi e le opportunità di intervento.

Nello specifico dei servizi alle imprese come rendervi utili per gli imprenditori?

Tra luci e ombre il dibattito sulla sostenibilità si sta diffondendo e il 2022 vede all’orizzonte l’entrata in vigore della controversa Tassonomia classificazione delle attività economiche in base al grado di sostenibilità. Si potrebbe trattare di un salto quantico verso la decarbonizzazione delle economie dei paesi occidenti con forti ripercussioni sul contesto competitivo per le imprese. Ciò comporta che le imprese, se già non l’hanno fatto, saranno costrette a dotarsi di una strategia climatica che attenui i rischi e amplifichi le opportunità, sia nel breve che nel lungo termine. Una strategia che avrà bisogno di strumenti di misurazione e comparazione per rendicontare in modo oggettivo i risultati conseguiti. In tale ambito il riuso o la rigenerazione di spazi sottoutilizzati o abbandonati può diventare un asset straordinariamente performante.

www.riusiamolitalia.it

 

 

 

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