VIVIAMO IN UN MONDO DI EGOISTI

Maurizio PIROLO, coiffeur e stilista

Che impatto ha avuto la situazione attuale sulla tua vita di ogni giorno?

Siamo in un mondo di egoisti. L’arrivo di Covid me lo ha confermato. Non è stata fatta una campagna informazione  corretta, perché  l’egoismo individuale di poter fare tutto senza aver preclusa la propria libertà non ha fatto capire soprattutto che se contagiati si può trasmettere il virus agli altri. Questa forma di non collettività mi ha dato conferma di come ognuno pensi solo a se stesso –  questo mi spiace, perché da persona positiva, che vede il bicchiere sempre mezzo pieno, tutta questa indifferenza verso l’altro mi fa stare male. Parte di noi non è pronto per aiutare e non rispetta gli altri. Finora personalmente non sono stato contagiato da questo virus, anche perché prontamente mi sono salvaguardato nella vita sociale e nel lavoro. Prima il virus era lontano, in Cina, poi in Europa, poi ancora qui in Bulgaria a Sofia e in Italia vicino ai miei parenti. Ho visto che il cerchio si è chiuso intorno a noi e quindi toccando con mano la cosa è aumentata via via la preoccupazione. La mia speranza che questa pandemia possa farci ravvedere nel rapporto con gli altri aumentando l’altruismo e la collaborazione. Quindi dal male possa scaturire il bene.

Nel tuo settore che prospettive ci sono? Come vi state muovendo?

Chiaramente è cambiato il modo di fare disinfezione che già esisteva aumentando l’attenzione con la sanificazione degli ambienti di lavoro. Questo clamore l’ho trovato esagerato – bastava provvedere subito a questo straordinario modo di servire il cliente, lasciando liberi di lavorare in sicurezza. La conseguenza dell’uso della mascherina purtroppo ha condizionato la familiarità di accogliere il cliente con un sorriso, con una stretta di mano o un abbraccio. Per fortuna è rimasto il contatto con la testa più i capelli, creando comunicazione …  L’importanza degli occhi, degli sguardi, in questi tempi è fondamentale.

Il nostro settore ha ricevuto un grande schiaffo, si sta sopravvivendo. Personalmente mi occupo anche di eventi. Chiaramente adesso non c’è niente di tutto questo e di conseguenza il lavoro si è ridotto a quello di routine, con clientela di nicchia e di abitudine, appuntamenti più distanziati fra loro, con meno persone in salone.  Sto pensando a questi saloni che vivono per il passaggio dei clienti occasionali, che in questo momento sono molto penalizzati.  Penso a quelle persone che vanno a casa a fare il loro servizio di parrucchieri che non hanno più potuto lavorare (il mondo del lavoro nero esiste in tutti i settori). Oltre tutto, non hanno potuto beneficare dell’aiuto statale, anche se modesto.  Mi manca tutta quella parte che emotivamente ed economicamente mi dava una tranquillità maggiore per poter vivere la mia professione al meglio – le settimane della moda, i festival, i servizi fotografici, gli interventi televisivi e cinematografici…  Con questo motore generale fermo arrivano meno soddisfazioni e stimoli. Sono contento comunque di poter continuare a creare nella quotidianità.

Il tuo sguardo sul futuro?

Dobbiamo armarci di grande pazienza e di grande organizzazione. Dobbiamo soprattutto  abbandonare l’egoismo e pensare anche agli altri. Perché così ne veniamo fuori al più presto… insieme. Riusciremo a trovare normalità dopo il Covid-19, consapevoli che questo Sars non è il primo e non sarà l’ultimo…  Il nostro modo di vivere non sarà più lo stesso. Purtroppo non torneremo più come nei begli anni che abbiamo vissuto prima, cercheremo comunque di tornare il più vicino possibile a quei periodi.

www.facebook.com/maurizio.pirolo

 

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