Giuliano Noci

“PER LA CINA UN MOMENTO DIFFICILE UN RISCHIO LA BOLLA IMMOBILIARE”

Giuliano Noci, prorettore per il Polo territoriale cinese del Politecnico di Milano, sottolinea gli aspetti nodali della congiuntura sfavorevole per il Grande Dragone

“Per la Cina, questo è uno dei momenti più contrastati della sua storia recente”. Ad affermarlo è il professor Giuliano Noci che dal 2005 si occupa di relazioni con la Cina nella sua veste istituzionale di prorettore per il Polo territoriale cinese del Politecnico di Milano nonché come strategic advisor di primarie imprese italiane (interessate ad entrare in contatto con il Paese più popoloso della terra) così come di aziende cinesi.

A conclusione del 20° Congresso del Partito comunista Xi Jinping è sato confermato segretario del Partito comunista cinese, pur in una fase di grande fragilità interna: la crescita è diminuita rispetto agli anni scorsi – nei primi otto mesi del 2022 segna un +3,6%, rispetto al 2021, e sono quasi fermi anche i consumi (+0,5%). Aggiungiamo anche che la guerra fra Russia e Ucraina ha creato incertezze in Xi Jinping, incertezze che si sono stemperate nell’ultimo incontro con Putin, al quale ha detto chiaramente che la Cina vuole un mondo stabile: il conflitto ha prodotto  non solo un danno d’immagine alla Cina, inizialmente vicina allo zar russo, ma anche sostanziale con effetti molto pratici, e ha messo a rischio il proprio export. Ora è in una posizione meno ambigua. Più vicina al mondo occidentale, ma si attendono mosse più decisive”.

Dal Congresso è uscita la nomina del segretario generale del partito Xi Jinping al suo terzo mandato.

Ma non solo: Xi ha incrementato ulteriormente il suo status, facendosi nominare, con una modifica alla Costituzione del Pcc, “centro” dell’intero partito e allontanando dalla chiusura del Congresso il suo diretto predecessore al vertice del potere in Cina, l’ex presidente Hu Jintao, scortato fuori dall’aula da due assistenti, un’immagine crudele che ha fatto il giro del mondo.

“In ogni caso, il vento che tira, sotto il profilo economico, non è favorevole – prosegue il professor Noci – perché anche la bolla immobiliare interna sta per esplodere e vedremo se Xi Jinping, in funzione del suo terzo mandato sancito dal Congresso, potrà assumere un tono più o meno assertivo nei confronti della Russia”.

L’Occidente ha bisogno di una Cina che funzioni bene, 1/3 del Pil mondiale è prodotto dal Grande Dragone. E bisogna stare attenti che non si creino effetti a catena: se le aziende automobilistiche tedesche non ricevono la componentistica prodotta in Cina, l’industria dell’auto della Germania si ferma, con conseguenze facilmente immaginabili”.

Giuliano Noci conclude con un chiaro riferimento ai problemi energetici: “L’Ue deve avere una politica energetica condivisa, alternative non ce ne sono”. E Draghi, nella sua ultima conferenza stampa a Bruxelles, congedandosi coma presidente del Consiglio, ha, ricordato come le conclusioni del Consiglio “mostrano che l’Ue è unita. Il pacchetto accoglie tutte le proposte dell’Italia”.

 

 

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