TRUCCO E PARRUCCO IN CRISI:
GAS E CONFLITTO, GUAI DEL SETTORE
Pur segnando un buon recupero nel periodo post Covid, il settore è di fronte a nuove criticità. Sempre più diffuso un clima di incertezza. Una ricerca di CNA
Parrucchieri ed estetisti in difficoltà. Lo segnala un’indagine svolta dalla CNA, la confederazione delle aziende artigianali e delle piccole e medie imprese. Il settore dei cosiddetti servizi alla persona, pur segnando in buona parte un recupero dopo il periodo caratterizzato dal Covid – il 31,8% del campione preso in esame, e il 6,6% “ha perfino ottenuto performance migliori rispetto al 2019 grazie all’iniziale ripartenza dei consumi, che aveva impresso una grossa accelerazione al business”, come riporta il sito PMI.it
Ma siamo entrati in una fase di nuove criticità “legate all’aumento dei costi dell’energia e all’aggravarsi dello scenario macro-economico a causa del conflitto russo-ucraino”.
L’indagine mette in evidenza che “il 61,4% del totale delle aziende interpellate ha dichiarato di aver chiuso il 2021 con un fatturato inferiore a quello del periodo pre-pandemico. Tra queste il 19,4% ha dovuto provvedere ad un ridimensionamento strutturale”. Per gli ultimi mesi, comunque è prevista una significativa frenata nei fatturati, frenata dovuta a inflazione e caro prezzi
“Indagando sulla percezione dei rischi per il futuro, infatti, l’indagine sottolinea come il 43,7% degli imprenditori percepisca un clima di incertezza destinato a generare una compressione dei consumi e un aumento dei prezzi di listino, scelta condivisa dal 53,1% del totale”, si legge nella nota.
La ricerca di CNA conclude con specifici riferimenti all’aspetto innovativo e a quello del credito. “Una buona fetta degli imprenditori del settore benessere – si sottolinea infatti – pensa di reagire investendo in marketing e nella gestione dei clienti. Il report, tra l’altro, mette in evidenza il forte orientamento all’innovazione delle imprese: l’81,3% è attiva sui social network, mentre il 43,2% dispone di un sito web aziendale e il 37,3% utilizza specifici software nelle relazioni con i clienti”.
“Per quanto concerne il credito, il 59,7% delle imprese vi ha fatto ricorso negli ultimi 5 anni a causa delle difficoltà determinate dalla pandemia (29,8%). Infine, in base a quanto emerso dalla rilevazione CNA, gli operatori del settore (estetisti e acconciatori) che trasferiranno in parte sui prezzi finali per la clientela l’aumento dei costi di gestione (utenze energetiche e rincari dei prodotti per i trattamenti) è pari a circa la metà degli intervistati”.
Commenti