Remon Soliman

DALL’EGITTO CON UN SOGNO DIVENIRE IMPRENDITORE EDILE

Nonostante le difficoltà della lingua, Nasser Soliman, con moglie e figli al seguito, già nel 2010 dà vita a una propria srl. Oggi, con circa 35 dipendenti, gestisce otto appalti. Il figlio Remon spiega come questo desiderio sia divenuto realtà

Arrivare in Italia da un Paese straniero, senza conoscere la lingua, e cercare di inserirsi nel mondo del lavoro è già un percorso problematico. Se si aggiunge che chi si è trasferito in Italia arriva dall’Egitto e come prima preoccupazione, oltre a trovare un impiego, è quella di imparare il nostro idioma, il cammino è decisamente arduo.

Ma non per Nasser Soliman al punto che, una volta trasferitosi in Italia, anche con moglie e figli al seguito, e aver lavorato nel settore edile come manovale, nel 2010 da azienda familiare si trasforma in P.S. srl un’azienda che opera nel settore dell’edilizia. Oggi a guidare le sorti dell’impresa sono i figli, Remon e Pietro, che gestiscono, oggi come oggi, otto appalti in Lombardia, con circa trentacinque operai.

Proprio con Remon, 23 anni, studente prossimo al diploma di geometra, ci intratteniamo per comprendere e illustrare come un’impresa di famiglia abbia raggiunto in breve tempo un traguardo così lusinghiero.

Cosa caratterizza la vostra attività edilizia?

Noi realizziamo la posa di cappotti (un tipo di intervento di coibentazione termica di un edificio, ndr) rifacimento di intonaci, tinture, realizzazione di cartongessi. In  pratica, i nostri interventi riguardano l’interno e l’esterno di un palazzo Facciamo anche bonifiche ambientali inclusa la rimozione dell’amianto. Includiamo anche i lavori di rifinitura per consegnare l’appalto ‘chiavi in mano’. Io mi occupo della gestione dei cantieri e della parte burocratica invece Pietro si occupa del procacciamento d’affari. Mio padre, una volta terminati i lavori, effettua il controllo qualità affinché i lavori vengano consegnati a regola d’arte.

Avete avuto difficoltà, nella fase di avvio?

Il problema iniziale è stato legato alla conoscenza della lingua: papà ha fatto fatica a farsi conoscere e ad avviare il lavoro, problemi che abbiamo affrontato poi anche noi. Io e mio fratello ci siamo dedicati allo studio proprio nell’ambito edilizio, io fra poco mi diplomo come geometra e Pietro ha una laurea nel settore edilizio. Ma oggi lavoriamo per aziende edilizie di primo piano, e questa è una grande soddisfazione che ci ripaga delle difficoltà incontrate.

Il mercato edilizio è in una fase contrastante: c’è chi evidenzia incrementi nei prezzi, e quindi della domanda, chi invece segnala cautela. Possiamo chiarire questo dilemma?

Per noi le cose stanno andando molto bene: l’attività che svolgiamo anche per società di primo piano che, di fatto, riconoscono la validità del nostro operato. E lavoriamo senza consumo del suolo, anzi con interventi di bonifica e di recupero.

Quali programmi avete in agenda per un futuro più o meno prossimo?

Vogliamo arrivare a essere una spa per dare lavoro a molte persone e ampliare l giro della clientela, cosa che è fattibile in questo periodo. Al momento vogliamo svilupparci ulteriormente in Lombardia.

 

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