IL DESIGN PER UNA VITA MIGLIORE

La IX edizione della rassegna si svolge con il titolo “Disuguaglianze. Il design per una vita migliore”, in linea con il tema della prossima Esposizione Universale della Triennale di Milano, che sarà inaugurata a maggio e rimarrà aperta fino a novembre. La Giornata vuole anche essere un momento di riflessione in vista della 63° edizione del Salone del Mobile, uno degli appuntamenti più importanti a livello globale per il settore dell’arredo e del design, in programma dall’8 al 13 aprile 2025 a Milano. La Giornata del design italiano nel mondo 2025 intende mettere in luce il ruolo del design di qualità nel ridurre e contrastare le disuguaglianze ed il loro impatto nella vita quotidiana.

Assia Karaguiozova, designer, artista e autrice, sarà l’Ambasciatore dell’Italian Design Day 2025 (Giornata del design italiano nel mondo) a Sofia, che si terrà il 12 febbraio.

Dopo il diploma presso il Complesso Nazionale di Lingua e Cultura Italiana nella capitale della Bulgaria, Assia prosegue gli studi in Economia e Commercio a Milano, dove ha iniziato la sua carriera nel settore della fotografia di moda, occupandosi di editoria e campagne pubblicitarie. Si distingue per la capacità di raccontare storie attraverso materiali e forme. Scrive articoli di attualità di Arte e di Design.

Durante il Laboratorio Creativo di Design a Sofia e la conferenza del giorno successivo, la designer e artista condividerà la sua visione su come il design possa diventare uno strumento per migliorare la vita delle persone e promuovere l’inclusione sociale.

Cosa significa per lei partecipare all’Italian Design Day nella sua città natale?

Mi fa rimbalzare il cuore! Ne sono onorata.

Disegna da sempre: quali sono state le sue prime influenze artistiche e creative?

Mio nonno, medico, disegnava e scriveva divinamente – ho sempre pensato che raggiungere una tale armonia nel tratto sarebbe stato impossibile. Tuttavia, negli anni, sin da piccolissima, ho molto sperimentato creativamente, usando materiali diversi – reinventando degli scarti già da allora.

Lei vive e lavora a Venezia, ma mantiene un forte legame con le sue origini bulgare. Come queste due culture influenzano il suo lavoro?

Non vivo a Venezia, ma spesso sono lì – Venezia è tutt’ora cuore vivace per e della cultura, attraverso il tempo. Poi vi è Murano, dove i sogni progettuali diventano realtà (di vetro).

Proprio in questi giorni stiamo presentando a Parigi, con Bosa ceramiche, eccellenza veneta del Made in Italy, la collezione Vento, parte della quale ho intitolato Le mie terre, il cui concetto risponde perfettamente alla sua domanda: ovvero siamo integrati dalle terre che amiamo (nel modo di essere, di pensare, di sognare, di progettare). Ora più che mai la tematica eterna del legame / rapporto tra persona e territorio è attuale.

Quali sono i suoi prossimi progetti?

Sperimentare l’espressione sulle forme anche di altri materiali riciclabili del tutto (come lo è il vetro, per esempio).

Che consiglio darebbe a giovani imprenditori o designer che desiderano trovare il loro spazio nel mondo del design?

Confermerei, senza esitazione, quanto consigliato agli studenti universitari, con cui mi ero interfacciata durante le due esperienze precedenti: a Jakarta e a Dhaka: tenere come linea guida le proprie capacità, forze, risorse e quindi, nel raggiungimento degli obiettivi, cercare di ottimizzare sempre il meglio di sé; di essere fieri delle loro radici e di saperle valorizzare; e poi una considerazione pratica: di progettare e di (far) produrre a scarto zero. Dovesse proprio esserci un minimo di scarto, riflettere e inventare a priori come riutilizzarlo – come risorsa nuova o supplementare.

Instagram: @assiakaguiozova

LinkedIn: Assia Karaguiozova

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