DALLE LAMPADE DI ADRIANA LOHMANN UNA INEGUAGLIABILE CASCATA DI LUCI
Nata a Porto Alegre, nel 1989 si trasferisce a Milano, dove lavora come modella. Ma ben presto abbandona la moda, un mondo distante dal suo modo di essere. Nasce così una nuova figura imprenditoriale. Di successo
Arrivare in Italia perché un’agenzia milanese di modelle l’ha notata; è un’atleta e si laurea all’Isef; correva l’anno 1989 e Adriana Lohmann si trasferisce da Porto Alegre, in Brasile, nel capoluogo lombardo. E poi…ricominciare tutto da capo. “Ho abbandonato la moda perché ero solo un oggetto e questo non fa parte del mio temperamento, del mio modo di essere, di concepire la vita”, sottolinea Adriana.
Nel 1991 va a vivere in una cascina, fuori Milano “dove attraverso laboratori vari si fa volontariato, Adriana sceglie la falegnameria dove si lavora basandosi sul riciclo; dal mondo fashion si è portata con sé la conoscenza degli stili, delle tendenze e delle tecniche sartoriali e decorative, mentre nella cascina, grazie alla biblioteca dove vengono raccolti libri e riviste recuperati da traslochi e discariche, inizia a studiare storia dell’arte, progettazione e restauro del mobile, pittura su tessuto, tecniche artigianali, mosaico”, come si legge nelle note di presentazione. “Rimango in questa cascina per sei anni e studio molto, tutti i libri sull’arte e sulle tecniche da utilizzare. Mi dedico alla falegnameria, facendo volontariato, ma nel contempo trovo il mio percorso professionale autentico, quello che grazie a una manualità via via più precisa, mi consente di esprimermi con le prime realizzazioni.
E così nascono le prime lampade. Avevo anche utilizzato materiali non convenzionali, come molle di materassi, bottiglie rotte legate con fili d’avvolgimento dei motori: da lì nascono le mie prime sculture luminose. Grazie a Elio Fiorucci, che mi consente di appendere le sculture luminose nel suo negozio in centro, nasce la nuova Adriana, artista e imprenditrice”.
Arriva il successo ed incomincia ad essere contattata anche per noleggi, per set fotografici dove affiancare le sue opere ai prodotti da inserire in cataloghi e riviste d’arredamento, per gli allestimenti di stand del salone del mobile di Milano in collaborazione con architetti “che diventeranno i miei principali clienti”
Trova posto in negozi e show room d’arredamento, e grazie al Salone del Mobile, Adriana si impone all’attenzione di esperti e anche alla normale clientela creando lampadari come pezzi unici, diversi e in sintonia con l’immagine dell’azienda di arredamento dello stand in cui vengono inseriti.
La clientela, quindi, è esclusivamente di alto profilo? “È una clientela esigente, che ama il lusso, ma io posso lavorare per l’arredo di un hotel 5 stelle ma anche per realizzare un’originale lampada da comodino”.
Per le sue creazioni decorative – leggiamo ancora nelle note -, pensate come gioielli per la casa, Adriana usa la plastica, il metacrilato, il vetro di Murano, i cristalli, il ferro, l’ottone e l’acciaio; nel suo laboratorio nascono pezzi esclusivi, a volte strani e in antitesi con tante aziende italiane dell’illuminazione che fabbricano in Cina. “Spesso i materiali che utilizzo sono riciclati, quindi il riuso, il riutilizzo per me sono una parola d’ordine”.
Adriana, supportata dal marito Alberto, crea il proprio marchio Adriana Lohmann Light Design, che oggi è divenuto Adriana Lohmann Living Design. Un’imprenditrice venuta dal Brasile con luminose ed esclusive idee. Per un percorso ricco di successi.
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