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MILANO E IL CINEMA

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Milano capitale del cinema d’arte

Il Festival internazionale del cinema d’arte ha richiamato registi, produttori, documentaristi da tutto il mondo. La città vive una stagione di grande fermento culturale

 

di MARIA MELANTONI

 

Fino all’avvento di Mani Pulite la si definiva capitale morale del Paese. Già era capitale della moda, del design, della finanza e di tante altre cose. Ma non del cinema.
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ECONOMIA

L’INDICE IFIIT DI NOVEMBRE

L’innovazione integrata nella medicina

E’ il settore della tech-medicina, in forte espansione. Manichini e malati virtuali invece di pazienti in carne ed ossa: il tutto per simulare le terapie mediche e chirurgiche più appropriate a seconda dei casi

 

di PAOLO GILA

Il 14 novembre scorso è stato inaugurato il nuovo Campus dell’Humanitas ai bordi di Milano.
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PSICOLOGIA

Selfie: luci e ombre dell’autoscatto

Le donne più “narcise” degli uomini. Ottenere maggior considerazione: questo lo scopo, spesso illusorio, dell’autoscatto, alla ricerca talora ossessiva dei like

 

di ALESSIA CORTICELLI

Andy Wharol, artista tra i più influenti del XX secolo, esponente di spicco della pop art disse “Nel futuro tutti saranno famosi 15 minuti”.
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COMMERCIO E ARTE

Come l’antiquario fronteggia le difficoltà del mercato.

Domenico Piva, presidente degli antiquari milanesi, fa il punto della situazione in un settore di prestigio. L’importanza decisiva dei collezionisti

 

di ALESSANDRO CAMPARI

C’è l’uomo che guarda e c’è quello che osserva. Quindi c’è quello che scopre. Così nasce il collezionista, che oltre a osservare e scoprire cerca di acquistare l’agognato pezzo.
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ARTE E TECNOLOGIA

Mostra spettacolo per un Chagall “destrutturato”

Musica e tecnologie insieme alle opere di Marc Chagall, ma solo per immagini

 

di PAOLA SAMMARRO

Per la prima volta in Italia, la mostra-spettacolo dedicata a Marc Chagall.
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MUSICA

E il vinile riconquista la scena musicale d’ascolto

Il mercato dei dischi in vinile registra un trend in continua crescita. Un interesse diffuso, senza limiti di età fra i cultori del 45, 33 o 78 giri

 

di MATTIA RIGODANZA

Il genere umano ha corso un rischio grandissimo senza neanche essersene reso conto. Parliamo del rischio di non poter più entrare in un negozio di musica e vedere arcobaleni di copertine che si estendono sugli scaffali, di non scorgere più sguardi concentrati sui giradischi mentre si lasciano girare i vinili sotto la puntina.
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MOSTRA

Longobardi: una storia nella storia in una mostra da vivere e ricordare

Al Castello Visconteo di Pavia una mostra dedicata ai Longobardi. Più di 300 opere provenienti da 80 musei

 

di PAOLA TADINI

Al Castello Visconteo di Pavia, degna sede per l’occasione, è in corso una mostra sui Longobardi (www.mostralongobardi.it) che durerà fino al 3 dicembre 2017.
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MILANO

I profumi di Mazzolari, un’interpretazione della bellezza

A Milano, la storia esemplare di chi contribuisce al fascino della città. Ecco l’atelier di Augusto Mazzolari

 

di LOREDANA COSTANTINI

Verità. Bene. Bellezza. Sono concetti fondamentali della nostra cultura. La bellezza anche per comprendere il senso delle cose. Come l’arte. Come un fiore o un gioiello. La bellezza come corollario dell’estetica, del gusto. La bellezza che appaga l’animo attraverso i sensi. È tutto ciò che si trova quando si entra nell’Atelier di Augusto Mazzolari, in Piazza San Babila a Milano,.
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QUATTRO PASSI IN LIBRERIA

Le storie che finiscono male a volte sono un bene per tutti

di DARIO PERICOLOSI

E’ un bene che l’autrice Donatella Bisutti abbia sfornato il volume “Storie che finiscono male”, una silloge di filastrocche illustrate pagina dopo pagina dall’estro artistico di Eleonora Marton, illustratrice italiana che vive e lavora a Londra.

Un bene, perché raccontare filastrocche fa bene, e ancora oggi rappresenta l’arte di soddisfare il palato letterario di tutte le età. E Donatella Bisutti lo sa quanto sia importante scrivere fiabe e storie fantastiche con uomini, animali, creature mostruose, cose vere o inventate ma che hanno sempre un collegamento con la realtà di tutti giorni. E come in questo libro, dove i vari protagonisti finiscono tutti male (o quasi), in verità mettono in guardia i meno esperti della vita dai pericoli costanti che accompagnano l’esistenza quotidiana.

“Pallino porcospino”, in apertura di “Storie che finiscono male”, è un riconoscimento della poetessa e giornalista milanese a “Pierino Porcospino” di Heinrich Hoffman. Le filastrocche di “Storie che finiscono male” rispecchiano la buona tradizione del genere fiabesco, che anche in tempi di digital transformation continuano a far divertire e riflettere le nuove generazioni, e non solo.

Giovedì 23 novembre, nella Sala del Grechetto della Biblioteca Sormani di Milano, Donatella Bisutti ha presentato “Storie che finiscono male” al pubblico. Tra gli ospiti di rilievo erano presenti la scrittrice Vivian Lamarque, la psicanalista Luisa Mariani, l’illustratrice del libro Eleonora Morton e lo psichiatra Giancarlo Stoccoro.

Storie che finiscono male, di Donatella Bisutti – Einaudi Ragazzi (2017) – Pagine 120 – Euro 12,00


Viaggio nell’incredibilità della pseudo scienza

di ALESSANDRO CAMPARI

Nel capolavoro letterario di Gustave Flaubert “Madame Bovary”, Charles Bovary, marito dell’irrequieta Emma, è un medico che, a un certo punto della sua carriera, tenta un’operazione chirurgica su un piede torto sulla base di nuovi dettami scientifici che egli rielabora. Vuol far colpo sulla moglie, aspira alla celebrità in ambito scientifico. Ma il risultato sarà disastroso: il paziente, dopo molte sofferenze, avrà la gamba amputata.

Ecco, questo è un esempio di ciò che può accadere a chi si crede scienziato geniale e invece è un volgare ciarlatano; ma vi è anche chi è stato frainteso o giubilato dall’ambiente scientifico, pur avendo svolto indagini e ricerche di tutto rispetto.

Questo è quanto troviamo nel libro di Garlaschelli e Carrer con dovizia di riferimenti bibliografici, storici, aneddotici.

Volendo citare qualche ben circostanziato riferimento, nel capitolo dedicato alla clinica del sesso di Masters e Johnson, gli autori ripercorrono la carriera di William H. Masters, medico specialista di ostetricia e ginecologia. Si dedicò alla ricerca sulla fisiologia dell’atto sessuale insieme a Virgina E. Johnson, descrivendo come mai aveva fatto nessuno prima cosa accade prima, durante e dopo l’atto sessuale.

Molto inquietante il capitolo dal titolo: “Scienza e potere: guerra armi e controllo della mente”. Mentre appare doverosa una citazione di Mary Shelley laddove si parla di “trapiantatori di cervelli”.

Scritto in modo scorrevole, il libro rappresenta un viaggio nell’incredibilità di esperimenti e ricerche che talora hanno impegnato presunti “genti incompresi” per tutta una vita nella loro pseudo scienza.

Scienziati Pazzi – Luigi Garlaschelli e Alessandra Carrer – Carocci editore (2017) – Pagine 176, Euro 19,00


 

Fra draghi e virus misteriosi, il fantasy del Nobel per la letteratura

Kazuo Ishiguro ha vinto il Nobel per la Letteratura superando, nel derby del Sol Levante, il favorito alla vittoria finale Haruki Murakami. Ishiguro è nato a Nagasaki nel 1954 e vive in Gran Bretagna da quando aveva 15 anni.

Un grande riconoscimento alla letteratura nipponica che sta vivendo un momento d’oro. Merito anche di una tradizione culturale di grande diffusione in questo paese dalla storia millenaria. Di questo scrittore sono apprezzati anche “Un artista del mondo fluttuante” (premio Whitbread) e “Quel che resta del giorno” (Premio Booker).

“Il gigante sepolto”, il più recente, è del 2015, ma sicuramente dopo il riconoscimento mondiale al suo autore, è già nelle vetrine. E’ un romanzo di mitologico-fantasy ambientato nella verde Inghilterra medioevale e gli ingredienti sono guerrieri, cavalieri, draghi, animali feroci, orchi e folletti. Ma anche donne e uomini con la mente ammorbata da un virus che cancella i ricordi e fa vivere in un abbandono totale.

Un libro da collocare sotto l’albero di Natale, un fantasy che può piacere anche ai più giovani.

“Il gigante sepolto”, di Kazuo Ishiguro, Einaudi Editore (2015) – pagine 313 – 17,00 euro

L’incontro di due ragazzi, una svolta nella vita

Il premio Strega 2017 è andato allo straordinario realismo del romanzo “Le otto montagne” di Paolo Cognetti, che vede protagonista assoluta la montagna. All’ombra del Monte Rosa c’è la storia di un ragazzino di Milano, Pietro, che durante le vacanze estive in montagna, dove i suoi genitori amano ritrovarsi, conosce un coetaneo originario del posto, Bruno, occupato a pascolare le mucche e nient’altro al di fuori di quel mondo pulito e asettico ad alta quota.

L’amicizia tra i due ragazzi è naturale, spontanea, senza barriere, e di poche parole. Diventerà un legame profondo come tra l’uomo e la montagna. Un legame forte che per Pietro, cittadino con un difficile rapporto con il padre, rappresenterà una svolta nel percorso della sua giovane vita.

Le otto montagne, di Paolo Cognetti – Einaudi Editore (2016) – Pagine 208 – Euro18,50



LIBRI DA RILEGGERE
di DARIO PERICOLOSI

Vangelo secondo Maria
a cura di Barbara Alberti

Il tema del ruolo della donna nella società moderna è sempre all’ordine del giorno. Da qualche parte è stato scritto che bisogna aspettare ancora un secolo prima che uomini e donne siano allo stesso livello in tutti i settori della vita sociale. Tutto il mondo donna spera succeda prima.

A proposito di ruolo della donna, nel 1979 Barbara Alberti (www.barbaraalberti.it) pubblicò per la prima volta “Vangelo secondo Maria”. L’autrice, nota giornalista, scrittrice e sceneggiatrice, è anche conosciuta per essere stata la curatrice della rubrica delle lettere di Amica.

“Vangelo secondo Maria” è la storia di Maria. Un romanzo che si fa abbracciare dagli occhi fino all’ultima parola. Maria come Eva: disobbediente; Maria contro l’ignoranza; Maria che vuol essere “sua”; Maria che non conosce uomo; Maria che vuole la libertà.

Maria moglie di Giuseppe, e anche sua allieva. Dio aveva voluto così. Maria ribelle al suo destino, sognava di scappare su un asino travestita da ragazzo. Quattordici anni, Maria adolescente non vuole diventare madre. Maria sovversiva. Che la profezia aspetti.

Barbara Alberti si presentò ai tempi con un libro dissacrante, provocatorio, discutibile. Quasi un antivangelo. E’ il 1979, anni di piombo.

Vale la pena tirarlo fuori dagli scaffali e leggerlo, o rileggerlo.

Vangelo secondo Maria – a cura di Barbara Alberti, Castelvecchi Editore, pagine 156 – Anno di pubblicazione: 2007

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