NELLA CAMELOT DEI GIOIELLI REALIZZATI DA PERCOSSI PAPI
“Il barocco è il nostro linguaggio di base”, spiega Valeria, figlia del titolare Diego, fondatore dell’atelier a Roma. “Da lì scaturisce la nostra creatività, assolutamente mediterranea”
Lei emana un fascino… regale. E non potrebbe essere altrimenti: nell’immagine riprodotta sul sito: l’attrice Cate Blanchett impersona Elisabetta I d’Inghilterra, indossa un abito di straordinaria fattura, anche se vediamo solo la parte superiore, e gioielli unici e particolari: un “sole” fissato sopra la fronte, parure di orecchini e un collier impreziositi da pietre finemente lavorate, opera dell’atelier Percossi Papi, da oltre 50 anni creatori di monili ineguagliabili. Percorriamo questa Camelot dei preziosi guidati da Valeria Percossi Papi, che insieme al fratello Giuliano, alla madre Maria Teresa Percossi Papi e al padre Diego – fondatore dello Studio a Roma nel 1968 -, è partecipe della realizzazione di monili di alta fattura. “Mio padre viene dalla scultura e poi scoprì la tecnica cloisonné”. Chiamata anche lustro di Bisanzio, è una tecnica di decorazione artistica a smalto, nella quale dei sottili fili (filigrane) celle o alveoli (detti in francese cloisons), vengono saldati o incollati ad una lastra di supporto dell’opera da costruire.
“Questa tecnica ci consente di lavorare il gioiello coniugando la definizione del medesimo con i colori: il colore, secondo noi, è la prima forma di emozione, per questo motivo utilizziamo di preferenze pietre colorate, per dar vita a cromatismi particolari”, spiega Valeria.
“Altro aspetto che caratterizza le nostre realizzazioni è il forte legame che avvertiamo con il territorio, Roma, città barocca per eccellenza, se pensiamo anche solo alle opere del Bernini o del Borromini. Il barocco stimola la nostra creatività – osserva Valeria – perché è un continuo dialogo fra opposti, luci e ombre, linee curve e rette. Questa geometria si ritrova anche nei gioielli che proponiamo e questa dialettica delle forme fa parte dei consigli per la nostra clientela, in quanto il barocco è portatore di emozioni e ben si allinea alle esigenze, alla personalità, di chi deve scegliere”. Vediamo di definire meglio la vostra clientela. “È molto varia. Lavoriamo molto con il mondo dello spettacolo, del cinema, e anche con artisti, intellettuali, professionisti. Nella nostra clientela notiamo sempre una particolare attenzione alla cultura, alla curiosità di sapere . possiamo anche dire che le donne acquistano per indossare mentre gli uomini sono spesso collezionisti d’arte, si procurano un oggetto che sanno essere unico”.
Il riferimento alla cultura mediterranea diviene palese: “Noi siamo figli del Mediterraneo, la nostra civiltà viene da lì, dalla Grecia – afferma Valeria – e comunque questo mare raccoglie culture diverse fra di loro in una mescolanza di caratteri, credi religiosi, miti che dà vita a una cultura vibrante, stimolante”.
Anche la mitologia appare in alcune opere, anche nei cammei, interamente realizzati a mano. “Miti e leggende sono per noi fonte di ispirazione e inseriamo immagini e simboli nei nostri gioielli”.
Si arriva così nel campo dei segni, della semiotica, con un continuo rimando a qualcos’altro “soprattutto quando troviamo un modello primitivo delle cose che in qualche modo riconosciamo, dall’angelo custode al logo di una marca di auto, all’eroe per eccellenza, quale può essere Ercole”.
Possiamo aggiungere, l’unicità delle proposte di questo atelier ne fa un archetipo della ricerca del bello, della filosofia del bello, affinché la Camelot dei gioielli continui a stupire e affascinare.
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