START-UP, MOTORI DELL’ECONOMIA IN TEMPI DI COVID-19
I cambiamenti degli stili di vita e le nuove esigenze, palesate in tutti gli ambiti, mettono in evidenza capacità imprenditoriali innovative. Con successo
Il sistema economico globale ha subito un duro colpo dall’epidemia di Covid-19, ma non ha fermato le start-up. Solo in Italia, durante il lockdown, ne sono nate più di 300. Vediamo locali e negozi affermati chiudere e nuovi punti vendita che aprono. Ma se la pandemia sta già scuotendo grandi aziende internazionali e intere economie, come dovrebbero sopravvivere le start-up sconosciute?
Il PIL è diminuito, il numero dei disoccupati è esploso, il numero dei fallimenti è in costante aumento e il debito nazionale sta sfuggendo completamente di mano in molti Paesi. Investitori e consumatori sono turbati. Buon momento per avviare un’impresa? Se torniamo indietro nel tempo però, vediamo che proprio durante la grande crisi finanziaria del 2008 sono state fondate molte aziende innovative e di grande successo, come Uber, Airbnb, WhatsApp, Instagram, Pinterest e Slack.
Come è possibile? Nelle aziende già esistenti sono in esecuzione i programmi di risparmio, i budget sono congelati, progetti promettenti vengono sospesi. La prima ondata della pandemia Covid-19 ha distrutto circa 6 milioni di posti di lavoro nell’Unione europea, secondo uno studio di Eurofound. Questo ha creato un’ampia base di persone che cercano – o hanno bisogno di cercare – nuove opportunità.
Inoltre, le crisi ci inducono a cambiare il nostro comportamento e questo crea nuove esigenze e anche una domanda modificata o aumentata. Gli home office, ad esempio, hanno portato ad una crescente domanda di mezzi di comunicazione e piattaforme di squadra. La crisi portata dal Covid ha accelerato il processo di digitalizzazione, già in atto. E le strutture più flessibili e capaci di entrare subito nel processo di trasformazione, senza il peso dalla storia e le abitudini obsolete, sono proprio le start-up, di solito costituite da un piccolo team di fondatori.
Ma il virus non è l’unica “grande sfida” che stiamo affrontando e che richiede idee imprenditoriali innovative. Il cambiamento climatico, la migrazione, la sicurezza energetica e i cambiamenti demografici sono esempi di tali sfide. Ci sono segnali inequivocabili che le start-up stiano portando la loro energia creativa in queste aree in particolare. E sono visti come un motore dell’economia del 21° secolo, sempre più focalizzato sulle scienze e le tecnologie avanzate.
I singoli Paesi, a seconda della lungimiranza dei loro governi, offrono diverse opportunità per le startup. Il network Allied for startups ha inviato una lettera alle istituzioni di diversi Paesi chiedendo di “mettere le start-up europee al centro nei piani di gestione della crisi e dei futuri programmi di rilancio”, prevedendo al più presto finanziamenti pubblici. La situazione attuale è anche “un’occasione per una migliore cooperazione e coordinamento tra le nazioni”, si legge nella lettera.
Questo coordinamento non deve essere necessariamente chiuso nei confini della UE. Per esempio, alla fine di febbraio 2021 il governo dalla Bulgaria ha adottato emendamenti alla legge sulla cittadinanza bulgara, che regolava il cosiddetto Visto Startup. Gli imprenditori provenienti da Paesi al di fuori dell’Unione europea per avviare un’impresa in Bulgaria potranno ora ottenere un’opportunità molto più rapida. Il Visto Startup è uno strumento conosciuto in molti Paesi da molto tempo, attraverso il quale si possono attrarre aziende innovative che sviluppano prodotti con alto valore aggiunto. Purtroppo, a differenza di Paesi come la Francia, l’Inghilterra e la Germania, la Bulgaria non classifica le proprie start-up come una nicchia che deve essere supportata e le start-up bulgare non hanno ricevuto supporto dal governo, solo da parte dal Fondo dei Fondi, che erano fondi già previsti da tre anni.
Ma se le start-up sono queste, vale la pena supportarle. Da questo l’umanità può solo guadagnare.
Un proverbio cinese dice: “Quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento.” E se le start-up sono queste che costruiscono mulini a vento, vale la pena supportarle. Da questo l’umanità può solo guadagnare.
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