FAMILY OFFICE, COME TUTELARE IL CAPITALE AZIENDALE DI FAMIGLIA
Uno studio recente evidenzia gli aspetti e le criticità nel gestire oculatamente il patrimonio: opportunità e rischi
Il family office, questo sconosciuto? Forse. Certamente è talora utilizzato in maniera impropria, non valorizzandone le opportunità ed esponendo il soggetto imprenditoriale a rischi. È quanto emerge da una ricerca condotta dalla School of management del Politecnico di Milano e dal Centro sul Family Business Management della Libera Università di Bolzano, che ha analizzato i 178 Family Office che operano nel Paese (169 solo in Italia, nove anche all’estero).
Nella maggior parte dei casi – si legge in un ampio abstract pubblicato da Pmi.it -, a gestire il patrimonio della famiglia imprenditoriale, ed eventualmente tutti gli aspetti del passaggio generazionale – questo è il corretto utilizzo del family office -, è un Multi Family Office, ovvero una struttura indipendente che offre servizi di consulenza, ma ci sono ancora molti Single Family Office, controllati dalla stessa famiglia di cui gestiscono gli investimenti, i cui nuovi trend vengono descritti nel primo report italiano dedicato al settore, utile anche ad analizzare l’evoluzione delle imprese familiari, tradizionalmente protagoniste del panorama imprenditoriale italiano.
Consulenza e gestione del patrimonio familiare – Il settore è in crescita: quasi tre quarti dei Family Office sono stati fondati negli ultimi vent’anni, più di un terzo negli ultimi dieci. Si concentrano nelle Regioni a più alto tasso di imprenditorialità: oltre il 64% in Lombardia, il 12% in Veneto, il 9% in Piemonte, seguono il Lazio (5,9%) e l’Emilia-Romagna (4,7%).
- La forma più diffusa (51,7%) è il Multi-Family Office, che raggruppa professionisti per servizi di consulenza e gestione del patrimonio a più famiglie, la tipologia più tradizionale è il Single Family Office(37% del totale), controllato dalla famiglia imprenditoriale di cui gestisce il patrimonio,
- alcune organizzazioni di origine bancaria (11,8%) offrono soluzioni di private bankingevoluto e/o di wealth management così personalizzati da risultare simili a quelle dei Multi-Family Office.
Si occupano prevalentemente di gestione finanziaria, mentre altre funzioni (gestione del passaggio generazionale in azienda) spesso vengono effettuate in outsourcing.
Nel dettaglio, i servizi dei Family Office riguardano quattro ambiti fondamentali:
- attività finanziarie: processi di gestione, investimento e monitoraggio dei diversi asset;
- advisory: aspetti finanziari e di investimento patrimoniale, asset protection e gestione del real estate (le prime mai demandate all’esterno in quanto strategiche e in oltre il 50% dei casi completamente internalizzate);
- amministrazione e reportistica;
- supporto alla famiglia: continuità transgenerazionale (come la pianificazione dell’istruzione, non solo finanziaria, delle giovani generazioni, condotta da due terzi dei Single Family Office ma solo dal 35,7% dei Multi Family Office), gestione della governance di famiglia (81%), consigli di famiglia, facilitazione del passaggio generazionale (nel 91% degli intervistati).
Gli investimenti delle medie aziende familiari – Fra i trend emergenti – rileva sempre l’articolo di Pmi.it – spicca il ricorso al private equity e la digitalizzazione, anche se risultano ancora sottovalutati alcuni aspetti, ad esempio legati ai cyberattacchi ai dati aziendali gestiti “in casa”.
- Per quanto riguarda il private equity nei prossimi 12 mesi, circa il 64% dei Family Office prevede di effettuare tra uno e cinque investimenti in questo ambito, poco più del 15% ne ha pianificati oltre sei, il 20% non ne farà forse per l’incertezza legata al Covid.
- Sul fronte digitalil 92,8% possiede una piattaforma gestionale (nel 49,3% dei casi sviluppata internamente) utilizzata per il monitoraggio dei portafogli finanziari (81,7% degli intervistati) e la reportistica del patrimonio multi-asset. Si nota inoltre una crescente personalizzazione dei servizi digitali, ad esempio integrando in un’unica soluzione software i flussi di dati provenienti sia dalla famiglia che dai provider (dunque, i sistemi di cybersecurity avanzati e adattivi avranno un ruolo importante per evitare furti di dati).
Il progetto di ricerca, spiega Josip Kotlar, School of Management del Politecnico di Milano, «risponde alla crescente domanda di conoscenza delle caratteristiche distintive e dei comportamenti delle famiglie imprenditoriali italiane, e combina l’attività scientifica di raccolta e analisi dei dati per definire una mappatura certa dei Family Office con le evidenze empiriche derivate dal questionario e dalle interviste» che sono state realizzate. «Crediamo che una maggiore consapevolezza delle opportunità e dei rischi e una gestione del patrimonio lungimirante, professionale e condivisa – aggiunge Alfredo De Massis, Libera Università di Bolzano – possano portare al mantenimento dell’unità e della continuità della famiglia, mitigando i conflitti ed evitando la dispersione del capitale, umano e socio emotivo oltre che finanziario, dell’imprenditoria italiana».
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