QUALE SOCIAL SCEGLIERE
IN FUNZIONE DELL’ATTIVITÀ

Da Pmi.it una serie di considerazioni sulle tre piattaforme più note. Ma la disinformazione, in ambito aziendale, rimane diffusa

Per le piccole e medie imprese molto spesso è un problema. Anzi, una confusione. C’è tuttora nel nostro Paese una sottocultura proprio per quanto concerne scelta e gestione dei social, con scelte inadeguate, gestioni inappropriate, insofferenza verso questi innovativi strumenti di comunicazione. Pmi.it pubblica un percorso oculato per indirizzare con una certa oculatezza le aziende a scegliere la piattaforma che più si attaglia all’attività svolta.

Secondo il sito delle piccole e medie imprese  facebook risulta più adatto per aziende e professionisti, che conta il maggior numero di utenti nel nostro Paese. Il target di riferimento non è eccessivamente giovane, ma questo social propone strumenti di marketing profesionali e dei tool gratuiti. Da tenere presente la vetrina facebook shops per coloro che vendono prodotti.

La particolarità di Instagram, invece, sta nel fatto che si basa essenzialmente sulle immagini, non si tratta di una piattaforma adatta a tutti: di solito, è bene creare un account aziendale su Instagram – suggerisce sempre Pmi.it – solo se si è in condizione di garantire delle immagini gradevoli e di qualità ai propri followers.  

LinkedIn – È la piattaforma del branding per eccellenza: di solito, questo social viene sfruttato dai professionisti per trasmettere le proprie competenze agli altri, per allacciare rapporti professionali con altri professionisti del settore e per fare networking.

I contenuti su LinkedIn sono totalmente incentrati sul business, quindi nella maggioranza dei casi i post saranno visualizzati da altre aziende o professionisti, indipendentemente dal fatto che appartengano o meno allo stesso settore.

LinkedIn è anche utile per reclutare nuovi dipendenti, cercare una nuova carriera o trovare altre aziende – osserva Pmi.it – con cui avviare partnership.

 

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