Georgi K. Parvanov

ATTIVARE I 50+: UNA TENDENZA
CHE RIDEFINIRÀ IL MERCATO HR

Georgi K. Parvanov esplora le sfide e le opportunità nel panorama delle risorse umane in Bulgaria

Il mercato del lavoro in Bulgaria si prepara a una rivoluzione: entro il 2025, l’attivazione delle persone over 50, il ritorno di talenti dall’estero e il crescente reclutamento da Paesi terzi saranno i pilastri di una trasformazione strategica.” Con una carriera di oltre 30 anni, Georgi K. Parvanov è una figura di spicco nel mercato delle risorse umane in Bulgaria e nella regione. Analista, consulente e imprenditore, Parvanov ha trasformato la sua passione per il talento e l’organizzazione in una serie di successi aziendali, culminati nella creazione di Cteam, una delle principali società HR del Paese. Il suo viaggio, iniziato come giovane manager in McDonald’s, lo ha portato a scalare le vette del settore corporate e a costruire imprese innovative, capaci di anticipare le tendenze globali e locali. Parvanov è il direttore esecutivo di Cteam e Giovani talenti 50+, presidente della Commissione di Controllo della BAPM (Associazione bulgara per la gestione delle risorse umane), membro del consiglio della Confederazione Bulgara per l’Occupazione, partner in Bulgaria Wants You, mentore in Teenovator, consulente in Pleggi, 13mari e Razkazhi mi.

In questa intervista, Parvanov illustra le sue intuizioni sui punti di forza strategici del Paese, le principali sfide per le aziende e il ruolo sempre più centrale della tecnologia e dell’innovazione nelle risorse umane.

Sig. Parvanov, potrebbe raccontarci la sua storia e cosa l’ha portata a creare un’azienda HR?

Ho iniziato il mio primo lavoro ufficiale a 19 anni come parte del primo team manageriale di McDonald’s in Bulgaria, dopo aver superato un concorso che ha selezionato 11 tirocinanti manager tra 2000 candidati. Il mio ruolo era quello di vice responsabile del dipartimento HR.
Ho trascorso in totale 7 anni nel mondo corporate, lavorando in aziende come Coca Cola, l’Ambasciata Americana/Peace Corps, e a 21 anni sono diventato il più giovane HR Manager presso una delle maggiori banche mondiali, Societe Generale. A 26 anni ho capito che potevo lavorare bene con partner, ma avere un capo non faceva per me. Così, nell’aprile 2000, con un capitale di 5000 BGN, ho fondato Consultim. Già nel secondo anno, l’azienda aveva raggiunto un fatturato di 1 milione di BGN e aperto un ufficio in Serbia. Ogni anno successivo abbiamo ampliato in un nuovo Paese. Prima di lasciare l’azienda, dopo averla ceduta, il fatturato annuale in Bulgaria era di 2 milioni di BGN, mentre quello complessivo, includendo gli altri Paesi, era di circa 40 milioni di BGN.

Come descriverebbe l’attuale stato del mercato del lavoro in Bulgaria? Quali vantaggi strategici vede per le imprese nel Paese rispetto ad altri Paesi dell’Europa orientale?

Nel corso degli anni, il mercato del lavoro è passato da un’estrema disoccupazione, che ha raggiunto quasi il 20%, agli attuali livelli del 5,2%, e solo il 2% a Sofia e Plovdiv, che rappresentano una disoccupazione praticamente inesistente. I vantaggi strategici della Bulgaria includono una forza lavoro altamente qualificata, con una buona padronanza delle lingue straniere, e il livello di tassazione più basso nell’UE. A ciò si aggiunge un numero sempre maggiore di bulgari che rientrano nel paese, principalmente da Regno Unito, Germania e Paesi Bassi, accompagnato da un record di importazione di personale da paesi terzi, che quest’anno raggiungerà tra 30.000 e 40.000 persone.

Quali sono le principali sfide che le aziende straniere devono affrontare quando entrano nel mercato bulgaro in termini di assunzione e gestione del personale locale?

Le principali sfide sono la carenza di personale, la burocrazia e le lacune nella legislazione riguardante l’occupazione flessibile e temporanea, le procedure lente per l’importazione da paesi terzi, e ancora un uso eccessivo della carta… In Bulgaria non esiste una tradizione di mobilità della forza lavoro, nemmeno su brevi distanze.

Quali sono le principali tendenze nel reclutamento e nell’occupazione in Bulgaria oggi, soprattutto in risposta ai cambiamenti nelle pratiche commerciali globali?

C’è una crescita significativa del numero di persone che né lavorano né cercano lavoro, mentre le imprese e lo Stato cercano attivamente opportunità per coinvolgerle. Tre sono le principali tendenze che definiranno il mercato nel 2025: l’attivazione delle persone di età superiore ai 50 anni, il continuo e intensificato reclutamento di lavoratori da Paesi al di fuori dell’UE e un massiccio ritorno di bulgari nel Paese.

Come vede il futuro dell’attività HR in Bulgaria e nella regione nei prossimi anni?

Nei prossimi anni, il ruolo del manager HR sarà sempre meno amministrativo e sempre più orientato al ruolo di Happiness Manager. Sarà meno coinvolto nel reclutamento e più focalizzato sulla fidelizzazione e motivazione del personale. Per quanto riguarda le agenzie HR, prevedo che le grandi aziende internazionali del settore passeranno al modello di franchising o abbandoneranno il mercato, ritenendolo troppo piccolo. A dominare saranno gli attori locali e regionali.

Quali sono i vostri obiettivi per CTeam nei prossimi 5-10 anni? Ci sono ambiti specifici in cui pianificate di espandervi o innovare?

Abbiamo appena aperto una presenza diretta a Veliko Tarnovo, che si aggiunge a Sofia, Plovdiv e Bucarest. Non prevediamo l’apertura di nuovi uffici in Bulgaria nel 2025, ma stiamo valutando l’opzione di espanderci in un altro Paese. Continueremo a sviluppare attività come il leasing di personale, la gestione delle buste paga, il reclutamento e la formazione del personale. Offriamo una formazione unica con VR e nuovi corsi e servizi di consulenza legati alle nuove direttive sulla trasparenza salariale e sull’AI. Abbiamo avviato un grande progetto di classificazione delle posizioni lavorative e stiamo investendo in AI, automazione e digitalizzazione.

 

www.cteam.bg

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