LE MOSTRE DIGITALI, BUSINESS PER IL FUTURO DELL’ARTE
Può una visita virtuale sostituirne una reale in una galleria? Possono convivere queste due tipi di comunicazione con l’arte? Ne parliamo con un’esperta, Angelina Liakova
Si può coniugare il Waltz 2 di Šostakovič con un articolo del Codice di procedura penale? Oppure ammirare un quadro di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, mentre si sta predisponendo una causa in una lite civile? Certo, magari non nello stesso momento, ma per l’avvocata Angelina Liakova, che vive e lavora a Sofia, l’applicazione del diritto e l’ammirazione dell’arte nelle sue varie espressioni trovano una sintesi grazie alla sua sensibilità, alla sua curiosità. E da qualche anno, nel 2017 per l’esattezza, ha creato sempre in Bulgaria una piattaforma digitale chiamata Artwizard, il mago dell’arte, per la vendita online di opere d’arte. Da poco ha aperto un ufficio a Vienna e crede che il mercato dell’arte verrà ripristinato in tutti i segmenti dopo la pandemia.
Cosa l’ha spinta a intraprendere questa avventura, che è divenuta una seconda attività?
Come avvocato ho sempre amato le sfide, perché la professione legale, contrariamente alla convinzione che sia monotona e noiosa, è in realtà estremamente dinamica, piena di giochi mentali, analisi e ricerche di soluzioni a situazioni difficili sia nella vita, che negli affari. Sono specializzata in tecnologia digitale e ho lavorato per molti anni nei settori IT e telecomunicazioni. Come avvocato tutti i giorni trovavo soluzioni per l’alta tecnologia. Allo stesso tempo, ho una formazione umanistica focalizzata sulle arti, la storia dell’arte e le arti visive. Io, così come la mia famiglia, sono collezionista d’arte. Ho anche una fortissima passione per la musica. Ad un certo punto, ho scoperto di essere troppo impegnata a lavorare come avvocato per poter visitare mostre, e ho deciso di creare una piattaforma (artwizard.eu) attraverso la quale si possono “visitare” mostre virtuali. Nasce così l’idea delle mostre digitali, molto prima che la pandemia costringesse non solo le gallerie ma anche le grandi mostre d’arte a presentare le proprie opere online.
Quali artisti espongono ad Artwizard?
Abbiamo iniziato a esporre artisti bulgari contemporanei, di fama mondiale, alcuni dei quali non sono più in vita. A poco a poco, poiché siamo una piattaforma globale, siamo stati raggiunti da artisti contemporanei provenienti da tutto il mondo. Un anno fa abbiamo iniziato ad espandere la nostra presenza commerciale in altre città europee, abbiamo aperto un ufficio a Vienna e attualmente stiamo creando una filiale lì, lavorando con gallerie austriache affermate e artisti contemporanei.
Presentate anche gallerie. Come vengono scelte e come lavorate insieme?
Scegliamo le gallerie partecipando a mostre d’arte e selezioniamo quelle che rispondano alla nostra attenzione per l’arte contemporanea, preferibilmente con autori affermati. Sebbene siamo una piattaforma per mostre digitali, il contatto personale con gallerie e artisti è molto importante per noi, perché, a differenza di altre piattaforme, realizziamo presentazioni individuali di autori e gallerie in tre lingue, Il contenuto della piattaforma è tradotto in tempo reale da traduttori fisici, non da macchine. Inoltre, non forziamo gli artisti e le gallerie a caricare ed elaborare i contenuti stessi, ma lo facciamo noi, risparmiando loro molto tempo.
La pandemia ha influito sulle vendite di quadri online?
Sì, purtroppo la pandemia ha avuto un impatto negativo sulle vendite dei quadri nel segmento in cui operiamo. Il commercio dei quadri e delle opere d’arte in genere in alcuni luoghi è addirittura aumentato, ma in un segmento molto elevato, poiché alcuni dei dipinti acquistati come investimento sono arrivati sul mercato e, allo stesso tempo, collezionisti che non erano in gran parte colpiti dalla crisi hanno trovato il momento giusto per comprare. Tuttavia, questo vale per le case d’asta del rango di Sotheby’s. Allo stesso tempo, c’è un fenomeno estremamente interessante: emerge l’arte digitale che viene prodotta e venduta sul principio dei bitcoin e viene pagata con bitcoin. Queste sono le cosiddette opere d’arte NFT – certificato di autenticità delle opere d’arte digitali, ndr -, che sono immagini digitali, ma codificate in un modo unico, proprio come vengono codificati e inventati i bitcoin. Il mercato dell’arte in questo senso non è sicuramente lo stesso ed è una sfida seria, ma noi amiamo le sfide.
È imminente un nuovo periodo di programmazione dell’UE, in cui una proposta speciale si concentra sui progetti culturali. Ha intenzione di partecipare?
Sì, parteciperemo sicuramente, a patto che i progetti siano costruiti in modo chiaro, trasparente ed equo che consentano pari diritti di partecipazione.
Quale sarà il futuro dell’arte secondo lei?
Da un lato, la pandemia, ma anche lo stile di vita eccessivamente frenetico, ha decisamente incoraggiato il commercio online non solo nel campo dell’arte, ma anche in molti altri campi. Allo stesso tempo, partecipare a mostre d’arte dal vivo rimane un’esperienza speciale, poiché nessuna tecnologia può sostituire il contatto umano. Ecco perché entrambi i tipi di comunicazione con l’arte sono molto importanti. Tuttavia, stiamo vedendo che l’arte salva l’anima delle persone proprio nei momenti più difficili della pandemia.
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