Kasper si difende dal cyber bullismo: alla scoperta consapevole del web

Un’iniziativa attuata da una delle maggiori aziende mondiali di sicurezza informatica. Il coinvolgimento di tutte le scuole italiane

Al teatro Fontana di Milano i talentuosi ragazzi della compagnia teatrale di Mitzi Amoroso hanno portato in scena un’opera intitolata “Kasper, Sky e l’orso verde” che mira a sensibilizzare e formare i giovani e i genitori riguardo a uno dei pericoli più attuali e sottovalutati dei nostri tempi: il cyber bullismo.

Lo spettacolo, promosso da Kaspersky Lab e tratto dall’omonimo libro scritto appositamente dall’autrice olandese Marlies Slegers, si inserisce in una serie di progetti che l’azienda di sicurezza informatica russa – una delle principali nel mondo, con un fatturato di 698 milioni di dollari (2017) –  sta portando avanti in collaborazione anche con la Polizia Postale e il Telefono Azzurro, volti a proteggere e formare i bambini durante i loro primi passi nel mondo del web.

Kaspersky Lab da oltre vent’anni si occupa di sicurezza informatica a livello globale, contando più di 400 milioni di utenti tra aziende, enti governativi, infrastrutture critiche e utenti privati. Le tecnologie e la grande esperienza nel prevedere, rilevare e affrontare le minacce informatiche sono la sua peculiarità e specialità. In un futuro sempre più composto da avanguardie e sconfinamenti digitali, l’intelligence di Kaspersky Lab si rivelerà sempre più importante ed essenziale nella protezione dei giovani “naviganti” informatici. La novità è che le competenze di questa realtà aziendale stanno per essere messe a disposizione di tutti gli istituti scolastici che decideranno di affrontare la piaga del cyber bullismo in modo più diretto e approfondito di quanto sia mai stato fatto fino ad ora.

Lo spettacolo proposto al teatro Fontana, infatti, verrà registrato su dvd e diffuso nella rete scolastica in modo che possa essere proposto ai docenti e inserito all’interno delle attività formative. Alcune scuole elementari milanesi hanno già aderito al progetto pilota dell’iniziativa e hanno previsto la visione della rappresentazione teatrale per i propri alunni delle classi quarte e quinte. A partire da settembre, con l’inizio del nuovo anno scolastico, verranno coinvolte anche tutte le altre scuole d’Italia interessate a intraprendere un percorso di sensibilizzazione.

“In questo settore la mancata consapevolezza non si può demonizzare”, ha spiegato a margine dell’evento teatrale Lucy Tattoli del telefono Azzurro. “È giusto che i genitori pretendano che le scuole si assumano la responsabilità di ricoprire un ruolo importante in queste battaglie. Collaborare è la cosa più importante”.

Nell’opera, proposta in versione digitale, si ripercorre la storia di Kasper, bambino preso di mira dal bullo della scuola, della sua migliore amica Sky e dell’orso Kuma, pupazzo parlante che il vecchio nonno gli ha regalato perché possa metterlo in guardia sui rischi e le regole da adottare per una navigazione internet sicura. Il racconto si rivolge ai più giovani con dolcezza ma anche estrema franchezza. Kasper e Sky vengono aiutati dal magico orso verde a intraprendere il viaggio alla scoperta del web in modo consapevole e responsabile. La vicenda intende inoltre invitare gli utenti più giovani ad aprirsi con genitori e insegnanti e non nascondere le minacce incontrate online o le offese dei bulli, che siano nel mondo reale o in rete.

Il problema delle violenze via web è spesso affrontato e le mosse normative che le istituzioni stanno compiendo, soprattutto grazie alla stretta collaborazione con la Polizia Postale, sono facilmente riscontrabili.

Nonostante questo, però, i dati non sono ancora confortanti. Da un’indagine approfondita, infatti, Kaspersky Lab ha rilevato che più della metà dei genitori teme che le minacce online per i propri bambini siano in aumento (51%) e che i propri figli abbiamo accesso incontrollato a contenuti inappropriati su internet (57%). Questi timori sembrano trovare riscontro nella realtà: secondo quanto riportato dai genitori, quattro bambini su dieci (41%) hanno affrontato almeno una minaccia online, come contenuti espliciti o inappropriati (12%) e software nocivi (10%), o hanno condiviso troppe informazioni personali (8%). Inoltre, quasi un terzo dei bambini (29%) ha ammesso di temere di diventare vittima di cyber bullismo.

“I benefici offerti dalla possibilità di essere sempre connessi a Internet ci portano a dimenticare che gli utenti più giovani sono naturalmente vulnerabili alle minacce online quando utilizzano i dispositivi connessi alla rete”, ha commentato Morten Lehn, General Manager Italy di ‎Kaspersky Lab. “Per aiutare i nostri figli ad affrontare le numerose informazioni indesiderate e le esperienze traumatiche che possono incontrare online, dovremmo parlarne più spesso, insegnar loro come proteggersi e come comportarsi in caso di incidenti. Tuttavia, genitori e insegnanti soffrono la carenza di strumenti educativi disponibili per guidare i bambini nel mondo digitale. È proprio per questa ragione che abbiamo lanciato questa iniziativa, volta ad aiutare i più giovani a familiarizzare col mondo online e accedervi in modo sicuro”. Insomma, i vantaggi del progresso possono rappresentare un’arma a doppio taglio se non vengono accompagnati da un adeguato pacchetto di misure di monitoraggio e tutela, soprattutto quando parliamo di strumenti alla portata di tutti, anche dei più piccoli.

In Italia, la Polizia Postale e delle Comunicazioni sta affrontando il cyber bullismo con estrema serietà e determinazione, convinta che spesso non si abbia la reale percezione dei rischi che si possono correre usando internet. “Questa porta sul mondo ci deve indurre a tenere il livello di attenzione sempre molto alto”, ha spiegato un funzionario della Polizia Postale-

Oltre a promuovere campagne di informazione e a sviluppare ampie reti formative, bisogna affidarsi agli strumenti che le autorità oggi hanno in loro possesso.

“La Polizia Postale – ha concluso il funzionario – può fornire supporto psicologico e le nuove leggi aiutano chi vuole sporgere denuncia senza trovarsi in ulteriori pericoli. In più le segnalazioni ci permettono di parlare direttamente con i bulli cercando di attuare operazioni di recupero e di non incastrarli in spirali di procedimenti penali che si porterebbero dietro per tutta la vita. Ricordiamoci che spesso le intimidazioni, le percosse e i video virali iniziano per gioco senza che i ragazzi si rendano veramente conto di quello che stanno facendo”.

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