IDENTIFICARSI – A sinistra, lo stemma delle Gev, a destra il logo della Regione che le caratterizza.

LE GUARDIE ECOLOGICHE VOLONTARIE (GEV) PUBBLICI UFFICIALI, AGENTI INNOVATORI E DI CAMBIAMENTO

Il senso di accoglienza insegnato nelle scuole a studenti di tutto il mondo

Conosci la natura della quale fai parte e sarai te stesso senza sforzi né pensieri. È un bellissimo motto, tramandato da Platone, il famoso filosofo greco che compartecipo volentieri come cittadina e come Gev, Guardia ecologica volontaria di Regione Lombardia, “radar” innamorati della natura, appassionati ed esperti di economia circolare, ecopsicologia, botanica ed erboristeria.

Le Gev intervengono con entusiasmo nelle scuole e nei parchi con persone di ogni età affinché i territori si incontrino per arricchirsi di innovazioni, cultura naturalistica ed ecoturistica.

Ora studieremo altre modalità ma il nostro benvenuto è sempre un saluto speciale, ancor più bello se rivolto in tante   lingue diverse.

Gijn dobre, nagandef, namastè, bom dia è buongiorno in polacco, senegalese, indiano e portoghese. Le Gev salutano in questo modo gli studenti quando entrano in classe o in Ospedale per le lezioni di educazione civica e sulla sostenibilità.

In particolare, qualcuno fra le Guardie ha studiato questi buongiorno speciali e li snocciola in altri trentadue idiomi.

Da sempre le Gev twittano e condividono gli incontri a scuola con studenti di tutto il mondo. Questo approccio rappresenta il senso di accoglienza reale, un tratto distintivo per dimostrare di fare buona inclusione e integrazione, vera e senza confini.

L’inclusione genera fiducia reciproca e uno scambio di valori molto importanti quali l’accoglimento dell’altro, la ricerca del significato di dignità, di umanità e dei valori condivisibili da tutti.

Di più, le Guardie studiano le lingue straniere maggiormente diffuse quali inglese, spagnolo ed arabo per relazionarsi efficacemente con le diverse comunità straniere, informarle delle Leggi vigenti e renderle compartecipi del progresso sociale e civile delle città.

Queste esperienze esprimono e sostengono la vita, abbattono pregiudizi e barriere culturali.
Così si consolida la capacità delle persone di agire concretamente per mantenere la bellezza degli spazi pubblici, rispettare le regole ed esercitare con convinzione la pratica dei propri diritti e doveri come sancito dall’articolo 4 della nostra Costituzione, comma 2: ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della   società.

(1-Continua)

Maria Lucia Caspani – Giornalista e Gev

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