BORGO ZEN IN VALTALEGGIO: SCOPRIRE LA NATURA E SÉ STESSI
Nella “Piccola Svizzera” della Bergamasca una struttura alberghiera unica, per favorire la riflessione e la crescita personale
Si è trattata di una vera e propria metamorfosi: Da albergo a centro olistico. Avviene, anzi, è avvenuto tempo fa in Valtaleggio, una delle valli laterali alla Val Brambana, in provincia di Bergamo. Una valle ricca di boschi secolari, con una natura incontaminata, una vera oasi di pace e di contemplazione di ciò che può offrire il paesaggio di quella che viene definita la Piccola Svizzera.
Parliamo di questa trasformazione con l’attuale titolare, Valter Martinelli, ovvero la terza generazione: l’Albergo della Salute – questa la prima denominazione – viene realizzato nel 1925 sulla Costa d’Olda, per merito del nonno Luigi. Gli subentrò uno dei figli, Amilcare, alla fine degli anni Cinquanta, per poi lasciare la guida dell’albergo-ristorante, con un’ottima cucina, al figlio Valter.
Come è nata l’idea di passare dall’Albergo della Salute al Borgo Zen, l’attuale denominazione?
Bella domanda. E’ nata dal desiderio di scoprire perché questa struttura dovesse esistere qua. Da lì ho capito che questo poteva essere un valore aggiunto per gli ospiti che avrebbero potuto fruire del benessere che la valle è in grado di proporre. La visione olistica – ecco perché Borgo Zen – nasce da un’accurata ricerca di mercato che lasciava intendere la necessità, da parte di un pubblico numeroso, di avere a disposizione una serie di servizi in un luogo consono idonei per la loro crescita spirituale e personale, ospiti alla ricerca di un momento di incontro e dialogo per trovarsi in armonia con la natura.
Chi sono oggi gli ospiti del Borgo Zen?
Appunto, coloro che desiderano approfondire il legame con il loro mentore, con gran cura anche sotto il profilo nutrizionale. In sostanza, uno stile di vita legato maggiormente alle filosofie orientali, molto diffuso ormai anche in Occidente. Per essere più precisi, gli ospiti sono in gran parte rappresentati da gruppi che si dedicano allo yoga e alla meditazione, in tutte le sue forme. questa visione inclusiva mi ha portato a realizzare il Borgo Zen.
Cos’è rimasto dell’Albergo della Salute?
Si tratta di un’evoluzione di quanto il nonno Luigi, nel lontano 1935, aveva già intuito ovvero un albergo dedicato al benessere degli ospiti.
Quindi si è modificato anche il menù, prima tradizionalmente bergamasco?
Assolutamente sì, ne abbiamo mantenuto una parte per gli ospiti più esigenti, mentre grazie a corsi di formazione e ricerca ci siamo fortemente orientati a una cucina più salutistica, vegetariana e vegana, più in linea con il discorso olistico.
Il Covid in che misura ha condizionato l’attività?
Devo dire che con l’implementazione degli obblighi per la sicurezza, all’interno e all’esterno della struttura, ci ha permesso di ospitare gruppi ovviamente in numero ridotto. Oggi il grande desiderio di incontrarsi fra le persone fa sì che la domanda sia tornata a dei buoni livelli.
Uno sguardo al futuro prossimo….
La costante crescita di questo segmento di mercato e un’offerta ben mirata dei servizi offerti mi lascia prevedere un periodo molto positivo, per questa azienda. Naturalmente bisogna includere l’unicità dei servizi offerti, aspetto determinante che caratterizza il Borgo Zen.
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