L’ERBOLARIO: COSMESI NATURALE PER IL RISPETTO DEL PIANETA
L’azienda di Lodi, con 4.800 punti vendita in Italia, propone 600 prodotti. “Le tecniche estrattive sono attuali, ma la meticolosità nella scelta dei principi attivi è legata alla tradizione erboristica” spiega Luigi Bergamaschi, figlio dei fondatori
La ricerca di erbe spontanee officinali richiede competenza e passione. Questa attenzione a ciò che cresce nei vasti campi del Lodigiano ha accomunato Franco Bergamaschi e la moglie Daniela Villa, che nel 1978 aprono una bottega artigiana a Lodi per proporre prodotti assolutamente naturali, o secondo la vulgata contemporanea, del tutto “bio” riscuotendo un certo successo, tant’è che il negozio, L’Erbolario, cresce di pari passo con le richieste che non giungono solo dall’ambito locale, ma anche da altre parti d’Italia, ecco, allora il grande salto: i coniugi Bergamaschi iniziano ad ampliare il punto vendita e il laboratorio, mentre seguono un corso di fitoterapia al fine di perfezionare le loro conoscenze in materia, e via via la produzione assume dimensioni industriali. “E mantengono sempre la medesima meticolosità nell’estrazione dei principi attivi” sottolinea il figlio Luigi. “Abbiamo sempre applicatole regole dell’erboristeria artigiana rifacendoci, nella pratica, a una vecchia legge che prevedeva, per i derivati delle piante officinali, che il 60% fosse di produzione interna alla bottega, fin dai tempi in cui operava mio nonno”. La cosmesi naturale e tutto quanto riguarda la cura della persona sono i punti di forza dell’azienda, che oggi è presente sul mercato con circa 600 prodotti.
Oggi L’Erbolario è un’azienda che fattura 78 milioni di euro (dato 2022) – in Italia viene venduto l’85%, il 15% va all’estero -, conta 180 dipendenti a Lodi. I punti vendita sono 4.800 in Italia, 190 in franchising, con una distribuzione in 45 Paesi nel mondo.
“Ciò che ci caratterizza – sottolinea ancora Luigi Bergamaschi – è la capacità, l’intento di coniugare la tradizione erboristica, che abbiamo ereditato da mio nonno, con le nuove tecnologie, ovvero tecniche estrattive dei principi attivi che si sono via via evolute, sia che si debba intervenire sull’ortica o la pappa reale. Tutto ciò è molto apprezzato dalla clientela”.
“Il tutto nel pieno rispetto dell’ambiente anche con il recupero di materiali ‘secondi’ (ovvero di scarto, ndr) che diversamente andrebbero perduti”.
Un percorso virtuoso, quello dell’azienda L’Erbolario. Ma ci sono stati momenti difficili: “Sì, prima di tutto nel periodo della pandemia – osserva Luigi – che ha inciso sulle dinamiche produttive dell’azienda, però abbiamo saputo uscirne a testa alta, con una ripresa avvenuta in breve tempo. Ma difficoltà più recenti, proprio nel 2022, le abbiamo registrate per i problemi connessi al reperimento delle matrie prime, persino per il materiale d’imballo. Inoltre, si aggiunga l’impennata dei costi dell’energia e il quadro è completo. Abbiamo ovviato al tutto utilizzando le fonti di energia rinnovabili: abbiamo istallato pannelli fotovoltaici e pompe di calore che ci consentono una certa autonomia energetica: con i pannelli abbiamo già raggiunto una produzione di 1.000 kw, che diventeranno 1.700 nel corso di quest’anno”.
Di recente, la società ha dato vita a una sister company, Erbamea, che opera in Umbria e produce integratori alimentari. “La famiglia si è allargata, sempre nel pieno rispetto della natura, delle persone. Del pianeta”.
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