L’INDUSTRIA A SOSTEGNO DELL’AMBIENTE

I leader aziendali moderni sempre più orientati alla sostenibilità. Difendere la natura è l‘unica strada per prospettare un futuro vivibile

Il mondo sta cambiando e le variabili tra le quali devono destreggiarsi i manager sono molteplici: la crisi climatica, il progresso tecnologico accelerato, la costante pressione per l’innovazione, il cambio delle norme culturali, sociali ed etiche. Per molti, questo significa prendere decisioni dolorose е costose, cambiando il Dna di intere industrie. Ecco tre esempi.

IL MONDO SENZA FUMO DI SIGARETTA

Philip Morris International (PMI) si è trasformata da azienda leader nel settore del tabacco tradizionale con oltre 170 anni di storia in un’azienda orientata alla scienza e all’innovazione, con la sua visione di costruire un futuro senza fumo. Pertanto sviluppa una nuova categoria di prodotti che eliminano la combustione e il fumo e quindi riducono i danni del fumo. Per realizzare questa visione, dal 2008 PMI ha investito oltre 8 miliardi di dollari nello sviluppo, nella valutazione scientifica e nella capacità di produzione di prodotti senza fumo, diventando l’azienda al 45° posto per numero di domande di brevetto all’Organizzazione europea dei brevetti (EPO) e l’unica azienda di tabacco nella top 100 delle classifiche mondiali.

IL MONDO SENZA MOTORI A COMBUSTIONE INTERNA

General Motors (GM), il colosso automobilistico americano, ha annunciato la data della morte del motore a combustione interna: 2035. GM ha deciso di eliminare gradualmente le auto e i camion diesel e a benzina e diventare carbon neutral entro il 2040. Per una delle più grandi case automobilistiche del mondo questo è un enorme cambiamento, che indica dove si sta dirigendo l’industria automobilistica e quali auto saranno le più vendute in futuro. Le automobili sono uno dei maggiori inquinanti atmosferici e sono responsabili della produzione di gas serra che provocano il riscaldamento globale. Circa l’80-90% del loro impatto sull’ambiente è dovuto al consumo di carburante. L’intero settore è soggetto a restrizioni sempre più severe in nome del grande obiettivo: rallentare il processo di riscaldamento globale e i suoi effetti catastrofici sul nostro modo di vivere. Le autorità in Cina, il più grande mercato automobilistico del mondo, hanno deciso di richiedere che la maggior parte delle auto vendute entro il 2035 sia elettrica. E la Gran Bretagna, l’Irlanda e i Paesi Bassi hanno dichiarato che vieteranno la vendita di nuove auto a benzina e diesel a partire dal 2030.

IL MONDO SENZA PETROLIO E GAS NATURALE

Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, nel 2020, per la prima volta, gli investimenti globali nelle energie rinnovabili superano gli investimenti in petrolio e gas, le principali fonti di emissioni di gas serra. La recessione economica globale, a seguito della pandemia Covid-19, ha spinto i prezzi del petrolio ancora più in basso e ha portato al più grande crollo della domanda di prodotti petroliferi nella storia. Shell, Repsol e Total stipulano transazioni nella filiera elettrica, dalla produzione di gas e energie rinnovabili ai punti di ricarica per veicoli elettrici. Ovviamente il mondo ha ancora bisogno del petrolio. Tuttavia, vi sono indicazioni che l’attenzione si stia già spostando verso un vantaggio competitivo in un nuovo ambiente energetico guidato dalla conoscenza e dalla tecnologia piuttosto che dalle risorse esauribili.

 

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