L’innovazione fattore di competizione globale

Fra Cina e Usa in atto una guerra commerciale senza esclusione di colpi

Le mosse commerciali dell’amministrazione Trump hanno colpito con i dazi prima le auto europee, con l’acciaio e l’alluminio, poi una serie svariata di prodotti cinesi. L’obiettivo è e resta quello già segnalato in campagna elettorale: America first! Un piano strategico di medio termine per riportare le attività industriali e l’occupazione sul suolo patrio.

Un disegno che dovrà fare i conti anche con un altro aspetto, perché la Cina ha a sua volta un progetto di ampio respiro: Cina 2025, una missione che vede al centro la creazione di leadership in almeno dieci settori strategici, che vanno dall’aerospazio all’elettronica, dalla chimica alla farmaceutica e via discorrendo. Insomma, la Cina punta a piantare la sua bandierina sulle frontiere più avanzate della tecnologia. L’amministrazione Trump ha cercato di correre ai ripari impedendo al capitale cinese di entrare nelle aziende statunitensi, ma intanto la Tesla, azienda in crisi e a rischio bancarotta, è migrata in Cina proprio per fare ricorso alle risorse di Pechino. In cambio gli Stati Uniti hanno dovuto concedere qualcosa, prestando aiuto alla Zte e riabilitandola con opportuni accordi bilaterali.

Tra Usa e Cina è in atto una guerra di stop and go, un tiro alla fune a corrente alternata, dove però non è difficile comprendere le ragioni e gli scopi. Gli Stati Uniti vogliono ritardare il più possibile la nascita di una Cina egemone sull’economia mondiale e chiedono in cambio sostegno alla supremazia del dollaro sui mercati internazionali. La Cina, con mentalità confuciana, ha elaborato una visione dei piccoli passi dalla forza straordinaria per arrivare sulle vette del mondo.

Il fulcro di questa competizione non sarà più solo sulle quote di mercato del commercio, ma sulla proprietà intellettuale e produttiva delle nuove soluzioni tecnologiche, dalle quali dipenderà la nostra vita futura. Gli Stati Uniti hanno alto debito, ma forza militare e controllo delle piattaforme informatiche. La Cina ha poco debito, tanti cervelli e potenzialità enormi. Il destino è segnato, manca la data finale, ma questo è un dettaglio di poco conto per chi ama camminare a passo lento…

 

Potete scaricare gratuitamente il report da questo link.

Condividi
Share

Commenti

be the first to comment on this article

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vai a TOP