MAMBRIANI SIGNIFICA CASA
Lo storico negozio di casalinghi – inizio dell’attività datato 1920 – è divenuto nel tempo un punto di riferimento non solo per la clientela milanese, ma anche per quella straniera
Tutto ha inizio con un negozio che vendeva soltanto pentolame, con annesso un laboratorio di lattoniere. Da qui, proprio il 1° gennaio 1920, inizia la propria attività Ettore Mambriani, coadiuvato dalla moglie Artemisia, con la lavorazione dell’alluminio realizzando, appunto pentole e casseruole.
L’attività si sviluppa, il negozio diventa sempre più un punto di riferimento per una clientela sempre più ampia. “Durante gli anni della seconda guerra mondiale – si legge nelle note di presentazione -, il negozio ha proseguito la propria attività anche nei momenti più critici quando Milano veniva bombardata. In uno di questi bombardamenti Ettore è rimasto intrappolato sotto le macerie della sua casa e così ferito non ha più potuto lavorare”.
A Ettore Mambriani, nei primi anni Cinquanta, subentrano le figlie Liliana e Gianna che ampliarono la gamma dei prodotti inserendo accessori per la casa. Nell’arco di più di ottant’anni la sede è sempre stata in via Belfiore: dal 1920, oggi al numero 14.
Cesti e cestoni
Nel 1962 infatti la signora Liliana rileva l’attività che verrà gestita negli anni successivi insieme al marito, Dino Vertemati. In questi anni si decise di inserire, tra i vari articoli cesti e cestoni di vimini che tutt’ora rendono Mambriani una delle cesterie più importanti di Milano.
Alla fine degli anni novanta (1999) – si legge sempre nelle note di presentazione – l’impresa viene trasferita al figlio e pertanto dal 1° Gennaio 2000, la denominazione del negozio è “Mambriani Casalinghi di Vertemati Alfredo”. Nella gestione della bottega si affianca la moglie Daniela.
È proprio in questi anni che gli articoli si moltiplicano e le marche più importanti di casalinghi vengono inserite per poter soddisfare la più ampia gamma di clienti. La ricerca di materiali e di prodotti è continua, così come il costante aggiornamento riguardo alle novità di mercato.
Nel 2010 inizia a lavorare in negozio anche il figlio Tommaso Vertemati, rappresentando così la quarta generazione. Nello stesso anno il sindaco di Milano, Letizia Moratti, premia il lavoro e la continuità consegnando al negozio la targa di “Bottega Storica del Comune di Milano” per evidenziare come, anche un piccolo negozio, possa essere un importante elemento di memoria, una preziosa testimonianza di cultura e tradizione per tutta la città.
Dal 2011 la denominazione è “Casalinghi Mambriani dal 1920” per sottolineare e dare credito al minuzioso ed efficiente lavoro di tutti coloro che si sono succeduti in questi anni dal signor Ettore ad oggi.
Nel luglio 2013 il governatore della regione Lombardia, Roberto Maroni, consegna la targa di “Negozio Storico della Lombardia” premiando il lavoro e l’impegno quotidiano che da più di novanta anni viene messo al servizio dei clienti.
Ora è Tommaso Vertemati a ricordare: “Sono entrato in bottega ormai una decina di anni fa anche se ho sempre bazzicato dietro il bancone sin da piccolo. Da quando ho iniziato a lavorare abbiamo aumentato i prodotti che gestiamo e adesso siamo oltre i 50000 articoli che per un negozio piccolo sono un enormità e devo dire che manca sempre e comunque qualcosa. Io mi occupo principalmente della gestione degli ordini e del rapporto con i fornitori anche se in un punto vendita famigliare il titolare è un tuttofare, dal commesso al magazzino ma questo lavoro e agevolato da una squadra di nove collaboratori, compresi i miei genitori che reputo ancora i miei datori di lavoro, con i quali condivido le giornate.
Negli anni, attraverso la proposta continua di novità e scelta di prodotti di qualità unite ad un rapporto personale con il cliente abbiamo fatto conoscere il marchio Mambriani che per tanti, soprattutto milanesi, lo identificano con cucina.
Anche se abbiamo molti clienti sia fuori Milano che all’estero, soprattutto in Svizzera, ora esportiamo anche in USA, Grecia, Uk dove è più difficile trovare alcuni marchi o articoli che sono pensati per la cucina italiana.
Cerchiamo sempre di proporre novità che trovo nelle fiere in giro per l’Europa, da Parigi a Francoforte perché credo che l’unico modo per riuscire a conoscere un prodotto sia vederlo e provarlo e questo mi spinge a viaggiare.
Concorrenza sleale
Negli anni abbiamo superato una guerra e diversi periodi di crisi, non ultimo i mesi di chiusure forzate durante il covid. Sono stati momenti difficili per l’incertezza che li ha caratterizzati ma durante i quali non ci siamo mai fermati, abbiamo implementato il sito internet e creato un format “i consigli della sciura Daniela” sulla pagina Instagram del negozio, con mia madre spiega come utilizzare i vari strumenti da cucina per poter arrivare ai più giovani che vogliono imparare e fare ma non trovano mai nessuno che insegna. E devo dire che questo ci ha aiutato molto, facciamo diverse consegne tutti i giorni anche grazie al lavoro social ed è questa una delle sfide soprattutto per una generazione come è quella dei miei genitori e dei miei collaboratori che sono più reticenti verso la tecnologia. In questo periodo sono tante le sfide che ci aspettano dall’aumento dei prezzi dovuto alle materie prime e trasporti, alla concorrenza sleale dei colossi online sino alla difficoltà a trovare personale, ma nonostante tutto ciò sono fiducioso perché come vedo ogni giorno la qualità della proposta fa la differenza, ovvero se proponi un prodotto fatto bene, possibilmente fatto in Italia anche se è sempre più difficile trovarlo, il cliente ritorna ed è quello che facciamo tutti i giorni con il sorriso”.
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