“THE GOOD LIFE ITALIA”, UNA PANORAMICA DI 360° SUL MONDO

Matteo Longhi, coeditore della testata, illustra le peculiarità di una rivista “che suscita nel lettore alla ricerca di novità, emozioni, ricordi e anche testi e immagini dallo stile originale, coinvolgente”

Con oltre 200 pagine di approfondimenti e punti di vista su economia globale, business, scienza, tecnologia, arte contemporanea, design, architettura, musica, viaggi, moda, auto e tanti altri argomenti, ogni due mesi la rivista The Good Life Italia nasce per intrattenere.

I lettori si trovano di fronte a un caleidoscopio di articoli e immagini su argomenti diversi, su nuove curiosità, perché  l’anima del giornale è soddisfare le curiosità.

Arte, Design, Viaggi, Vino con il suo turismo, moda (non solo storie fotografiche, ma  inserite in pezzi giornalistici di contenuto), le auto, protagoniste anche quelle che abbiamo conosciuto da bambini, e che ci danno un percepito di casa, di conosciuto, di noto  che sanno suscitare ricordi su cui sorridere. E poi i ristoranti più singolari, gli hub degli aeroporti, (visto che The  Good Life si rivolge tanto ai viaggiatori, soprattutto di business-class, molte delle copie che vende provengono dalle edicole di stazioni e aeroporti, oltre alla normale e faticosa distribuzione in edicola), e ancora i nuovi negozi, o i ponti più spettacolari o i ristoranti più curiosi, ma naturalmente anche inchieste, approfondimenti su argomenti attuali: l’acqua, la sostenibilità,  l’elettrificazione dell’auto, la blockchain, le criptovalute ….e cosi via.

“É una rivista positiva – sottolinea l’editore, Matteo Longhi –, sorridente, ma che racconta cose serie, in modo piacevole, facile, senza doversi prendere troppo sul serio come spesso succede. Noi non trattiamo argomenti che arrivano dall’ufficio marketing o dagli uffici stampa di un’azienda così , perché amici e clienti ci scrivono, se mai li riceviamo li approfondiamo e prendiamo spunto talvolta  per inserirli in  contesti di scenari globali.”

Matteo Longhi  spiega in modo diretto ciò che caratterizza questa rivista, di cui è coeditore, insieme a Gaddo della Gherardesca. Ma ripercorriamo la storia di questa rivista fin da quello che è stato un “incontro” fatale.

“Quando feci conoscenza con la pubblicazione – ricorda sempre Longhi – svolgevo l’attività di publisher e fui colpito dalla quantità di informazioni, di immagini, dallo stile, originale e coinvolgente. Affiancato da Gaddo della Gherardesca, acquistai la testata”.

Scelta coraggiosa, in un periodo in cui le pubblicazioni giornalistiche segnano una flessione. “Perché i giornali, così come i vari talk show, presentano sempre le stesse facce, gli stessi argomenti, negli stessi momenti, con un palese appiattimento. Invece, in questo caso, noi formuliamo scelte che vanno dirette al lettore, suscitative di immagini e anche ricordi in un piacevole risveglio distante dal chiasso, dal vociare talora inutile – dov’è la notizia? – della pubblicistica odierna”.

“Noi crediamo in una comunità più liquida – aggiunge Longhi – fatta di scambi, di una continua ricerca di novità. Per meglio sviluppare questo nostro pensiero abbiamo due direttori: Federica Brunini, giornalista e scrittrice, appassionata di vini, di turismo e di romanzi (ne uscira uno a breve ) e Federica Sala, curatrice internazionale ed esperta di arte”.

Da questa fusione ecco il giornale che, nella versione cartacea, conta 200/250 pagine con un flusso pubblicitario molto vario e non invasivo ”.

The Good Life prosegue la sua marcia, consolidata dal gradimento del pubblico “al quale ora ci rivolgiamo con un Festival del cinema, (Milano Design Film Festival 23/26 Novembre – La Triennale di Milano, l’Anteo Palazzo del Cinema, il Cinema Teatro Edi/Barrio’s, Tilane, biblioteca e centro culturale  di Paderno Dugnano per un omaggio a Gae Aulenti– sono le sedi del festival), sospeso per due anni a causa della pandemia”, afferma Longhi. “E proseguiamo nella nostra costante ricerca di un’interazione fra comunità diverse”.

Lodevole proposito, in una società sempre più divisiva o, come è stata definita su questo magazine, scomposta, nella doppia accezione del termine: oltre alla divisività bisogna aggiungere la volgarità, la violenza, il disconoscimento dell’altro da sé. The Good Life va in direzione opposta. Un proposito, una realtà.

 

www.thegoodlifeitalia.com

 

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