Maurizio Decollanz

AI, UN MOLTIPLICATORE ECONOMICO SE USATA IN MODO RESPONSABILE

I nuovi sviluppi dell’Intelligenza artificiale, la rendono alla portata anche delle PMI, ma resta il nodo delle competenze professionali adeguate

di Maurizio Decollanz, Direttore Comunicazione e Marketing IBM Italia

 

IBM stima che da qui al 2030 l’intelligenza artificiale, in particolare quella generativa, consentirà un aumento della produttività annua globale pari a circa 4.400 miliardi di dollari. Per l’Italia, possiamo ipotizzare che una vasta adozione dell’AI possa portare al Paese un valore aggiunto pari a quello di un altro PNRR. Questi ragguardevoli risultati economici potranno essere raggiunti grazie ai consistenti benefici per la produttività e l’efficientamento di ogni tipo di organizzazione. Benefici basati sull’analisi dei dati e l’automazione dei flussi di lavoro: dalle operazioni IT al reporting finanziario, dalla gestione delle risorse umane al servizio clienti, dall’efficientamento energetico all’abbattimento delle emissioni nocive, dalla manutenzione preventiva alla sicurezza informatica. Ecco perché quello della trasformazione digitale è oggi il tema dei temi, in cima alle agende di tutti i decisori aziendali pubblici e privati.

Non tutte le AI, però, sono uguali e, oltre ai regolamenti nazionali ed europei, occorrerà scegliere con attenzione con chi sviluppare progetti che puntino ad infonderla nelle organizzazioni. IBM, per esempio, lavora ad un’intelligenza artificiale (watsonx) per il mondo del fare con solidi valori e principi ispirativi come trasparenza, spiegabilità, affidabilità ed etica.

Il primo passo, però, resta quello di capire cosa può fare questa tecnologia per noi. Servono casi d’uso pratici come questi:

WINDTRE ha rinnovato la collaborazione con IBM progettando una soluzione di “Intelligent Automation” basata su AI e automazione per analizzare, arricchire e risolvere in maniera automatizzata le segnalazioni dei clienti. Ad oggi la soluzione è stata in grado di gestire in maniera automatizzata oltre 200mila segnalazioni, raggiungendo elevati livelli di automazione, e aumentando di 10 volte la capacità di rispondere alle richieste.

Barilla Group ha scelto di concentrarsi sulla crescita delle competenze dei propri dipendenti come parte della sua strategia per rimanere competitiva nel mercato globale. E ha deciso di farlo sviluppando la soluzione We Pilot, realizzata da HRCOFFEE, Business Partner IBM, e basata su watsonx. Si tratta di una piattaforma di AI generativa che migliora l’esperienza professionale dei lavoratori e permette di sostenere l’analisi dei gap formativi, la valutazione delle performance, l’engagement e lo sviluppo delle competenze.

Il Gruppo Hera, la multiutility che tratta 6,3 milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno, utilizza l’Intelligenza artificiale di IBM per migliorare recupero e riciclo dei rifiuti differenziati. L’AI riconosce i materiali già durante la raccolta, facilitando le operazioni di smaltimento e riciclo dei rifiuti plastici. Grazie a questo progetto, Hera ha aumentato considerevolmente il riciclo di rifiuti plastici.

Ma nonostante i tanti casi d’uso che rendono evidenti i possibili benefici derivanti dall’uso responsabile di questa tecnologia esponenziale, in tanti si affannano a temere catastrofiche perdite di posti di lavoro. In realtà le stime ci dicono che oltre un milione di posizioni aperte non trovano candidati con competenze professionali adeguate. Mentre le aziende denunciano che oltre il 50% dei posti disponibili non riceva alcuna candidatura. Direi, quindi, che i riflettori vanno accesi sui percorsi formativi. Mettere assieme le skill che richiede oggi il mercato non è facile, soprattutto se si pensa alla velocità con cui le stesse competenze cambiano o invecchiano. Diventa cruciale, oggi più che mai, una sinergia tra pubblico e privati per allineare l’offerta formativa alla domanda di lavoro. Anche in questo caso, stiamo facendo la nostra parte. Con l’inaugurazione a Roma della prima IBM Cyber Academy in Europa e con il progetto SkillsBuild che ha già erogato formazione gratuita su digital skills ad oltre 50mila tra studenti, docenti e lavoratori in up o reskiling. Oltre il 65% dei partecipanti al programma sono donne.

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