Grazia Marchesani

UNA FABBRICA DI CUCITO
ITALIANA IN BULGARIA

Grazia Marchesani e suo marito sono fra i primi imprenditori italiani che 30 anni fa hanno cominciato a trasferire le loro attività in questo Paese allora non tanto conosciuto. E non se ne sono mai pentiti

In una piccola città nel sud-ovest della Bulgaria, in una zona con molta manodopera, nel 1993 la famiglia Marchesani apre una fabbrica di cucito che lavora principalmente per il mercato italiano. Con 120 macchine da cucire, una stireria, attrezzature per sartoria e una propria base di servizi, con circa 40 persone fra dipendenti e collaboratori, la fabbrica produce biancheria intima di lusso, maglieria e abbigliamento sportivo da ormai 31 anni. Si  occupa di taglio, confezione, stiro e imballo di intimo uomo donna, pigiameria, articoli da bambino per aziende italiane. Sopra al primo piano, dove è la base produttiva di 1712 mq, la famiglia ha creato un secondo piano designato come zona residenziale con diversi appartamenti e sale indipendenti modernamente arredati, e in più una propria sottostazione.

“La decisione di aprire una fabbrica di cucito in Bulgaria venne dettata sia dalle condizioni favorevoli da un punto di vista del costo relativamente basso della manodopera che dal punto di vista logistico, economico e anche finanziario. “, racconta Grazia Marchesani. “In Italia eravamo attivi nel settore da anni poi le condizioni generali mutavano sfavorevolmente e elaborammo l’idea di spostare il tutto e continuare.”

Grazia, nel corso degli anni, come avete visto evolversi la vostra fabbrica di cucito? Ci sono stati degli ostacoli o delle sfide?

Nel mondo imprenditoriale le sfide sono continue, di conseguenza solo attraverso la crescita e lo sviluppo incessante ci hanno permesso di vincerle e stare a pieno ritmo sul mercato. Abbiamo attinto alla nostra forte convinzione e forza di volontà anche quando si presentarono situazioni difficili.        

Potresti descriverci la tipologia della vostra produzione?

La nostra tipologia è stata sempre varia poiché assecondavamo sempre le richieste delle committenze che sono sempre state sul mercato di livello medio alte e spaziavano dall’intimo, alle felpe, agli articoli per l’infanzia.

Oggi, con l’intenzione di cedere l’attività, quali opportunità di investimento pensate possano essere interessanti per i potenziali acquirenti?

Abbiamo intenzione di tornare in Italia avendo raggiunto anche l’età pensionistica.Poiché non cediamo soltanto la struttura ma anche l’intera parte produttiva, l’ideale sarebbe continuare l’attività attuale.Importante è menzionare che l’immobile è predisposto per sviluppi di varie attività, sia commerciali che produttive, anche grazie alla posizione favorevole.

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