Esther Martel

ESTHER MARTEL: LA TRASFORMAZIONE ATTRAVERSO LA CARTAPESTA

Un’arte che unisce materia e spirito, dopo un inizio dove l’artista utilizza sostanze molto semplici. Poi il grande salto con complementi d’arredo e gioielli. La sua principale ispirazione? La natura

Esther Martel, artista originaria del Québec, vive e lavora a Milano, nel cuore del distretto creativo di Ventura Lambrate. La sua carriera intreccia esperienze nella grafica, nell’haute couture e nell’illustrazione di tendenze, culminando in un percorso artistico che esprime una profonda vocazione per la sperimentazione e la sostenibilità.

Gentile Esther, dove e quando inizia la sua scoperta creativa.

ll viaggio creativo di Esther inizia in Canada, dove scopre la cartapesta lavorando come vetrinista. Trasferitasi in Italia – siamo a metà degli anni 80 – mentre lavora come illustratrice di tendenze in uno studio di stilismo specializzato in maglieria, sente il forte desiderio di esplorare nuovi orizzonti per esprimere appieno la sua creatività. Ricordandosi della tecnica della cartapesta, inizia a creare oggetti, complementi d’arredo e gioielli. Una sua collezione viene acquistata da Barney’s New York e Tokyo, riconoscendo il valore e l’originalità del suo lavoro.

Come mai la sua prima scelta privilegia la cartapesta?

La cartapesta, un materiale umile e sostenibile, la trasfromo in opere d’arte dal forte impatto visivo. Lavoro direttamente con la pasta colorata con pigmenti naturali, una tecnica che richiede cura e precisione per preservare l’integrità di ogni strato e ottenere un effetto materico unico. Le mie sculture sono caratterizzate da un linguaggio artistico che combina texture, forme e colori in maniera innovativa.

Esther Martel con alcune sue opere.

Poi ci sarà stato un momeno di ulteriore crescita…

Una coppia di amici stilisti di cappelli mi chiede di realizzare delle teste per presentare le loro creazioni. Ho creato per loro una piccola serie, che accende in me il desiderio di realizzare teste con pettinature esagerate, ispirate al barocco… Nasce la serie. Les Précieuses ridicules.

Una altra tappa importante della mia carriera avviene partecipando al Salone del Prêt-à-Porter per giovani designer a Parigi, dove espongo tre sculture che attirano l’attenzione di una buyer giapponese. Da questo incontro nasce una commissione di nove teste scultoree per una catena di negozi in Giappone, (France e Carroll).

Come descriverebbe le sue realizzazioni artistiche?

Le sculture di Esther spaziano dai ritratti carichi di introspezione alle suggestioni ispirate alla natura. Ogni opera è un invito a osservare il mondo con occhi nuovi, cogliendo la bellezza nei dettagli e riflettendo sul potere trasformativo dell’arte.

Oggi, Esther continua a esplorare nuove possibilità creative, restando fedele alla sua visione di un’arte capace di connettere materia e spirito, raccontando storie che toccano profondamente l’animo umano.

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