SI PUÒ LAVORARE ANCHE
DA REMOTO

MASSIMILIANO MARACCHIA, Solution Consultant Unified Communications Cloud Communications Division of NTT

Che impatto ha avuto la situazione attuale sulla tua vita di ogni giorno?

Relativamente modesto: lavoro per una multinazionale giapponese delle telecomunicazioni e sono già da anni home based. La mia giornata lavorativa tipica non ha subito particolare modificazioni, non così quella dei miei colleghi: negli uffici di Londra, Parigi e altre città europee era già consentito prima del Covid di lavorare 2 giorni su 5 da casa, ma per molti colleghi passare a tutta la settimana a casa è stato complicato, soprattutto per chi ha famiglia e figli. Molti hanno riscontrato quello che nelle nostre chat dicevo da tempo: si lavora di più perchè diventano più labili i confini tra tempo dedicato al lavoro e vita privata. Parlando di vita personale l’impatto si è fatto sentire, ma vivendo in un centro piccolo – con molte case con giardini e non appartamenti – e relativamente poco colpito, il cambiamento si è fatto sentire ma meno sicuramente che in grossi centri urbani. Mi è mancato poter fare sport presso gli impianti che erano chiusi durante il lock down.
 

Nel tuo settore che prospettive ci sono? Come vi state muovendo?

Fortunatamente il mio settore e la mia azienda ne hanno beneficiato, in termini di revenue. Io personalmente mi occupo di Unified Communications e molte aziende vista la crisi Covid hanno accelerato progetti di migrazione in Cloud e di utilizzo di client come Microsoft Teams per consentire ai propri dipendenti di lavorare da casa.  Tool come audio e video conferenza sono stati usati massivamente rispetto alle percentuali pre-Covid e questo sta generando un volano di adozioni di strumenti ancora più completi e moderni.

 

Il tuo sguardo sul futuro?

Dal punto di vista professionale penso che, anche quando sarà tutto finito, questa crisi avrà mostrato che si può lavorare anche da remoto, senza essere per questi meno efficaci, anzi. Molte aziende che hanno iniziato o accelerato i loro programmi di remotizzazione della forza lavoro proseguiranno avendo percepito il valoro aggiunto che questi strumenti possono dare. Altre realtà aziendali, pur soffrendo sicuramente di più hanno sperimentato nuovi modi di lavorare (penso all’asporto fatto anche da ristoranti stellati) e spero che qualcosa di buono, di innovativo resti nel tessuto socio economico a crisi passata.
 
 

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