Laura Viganò

UN’OGGETTISTICA RAFFINATA
NEI CORALLI E CAMMEI DI VIGANÒ

Una boutique originale e moderna, presente a Milano dal 1919. Dal ricamo raffinato alla sartoria ricercata, il negozio è un punto di riferimento per chi ama buon gusto con stile

Indimenticabile quel 1919, che il 5 gennaio si apre con la visita del presidente degli Stati Uniti Thomas Woodrow Wilson, che giunge in visita a Milano con la moglie e la figlia, accolto trionfalmente. Si ferma a Milano dal pomeriggio alla serata, partecipando a solenni festeggiamenti a Palazzo Reale e nel Salone dell’Alessi a Palazzo Marino.

Qualche anno dopo, ci troviamo negli anni della Belle Époque, delle signore dagli abiti piumati ricchi di strass e paillettes, nella moda è Parigi a dettare legge. Nel frattempo, a Desio, vicino Milano, Carlo Viganò era impiegato alle Poste. Il lavoro gli stava stretto – come si legge nella storia di questa azienda sul sito www.vigano1919.it da cui questo testo viene estrapolato -, sentiva l’esigenza di fare altro, di imparare ancora. Dipingeva e disegnava per diletto e molte delle sue opere sono ancora appese nelle case della famiglia. Spinto da un desiderio sempre più forte di cambiare vita, lascia Desio alla volta di Parigi. Lì entra in contatto con i Fried Frères, rivenditori di materiali da ricamo per Haute Couture dal 1886. Questo incontro rappresenta una svolta per la sua vita. Studia la loro attività e si rende conto che a Milano non c’è niente del genere. Decide quindi di rilevare una merceria da dedicare interamente al mondo dell’alta sartoria e del ricamo dell’alta moda.

Il negozio storico Viganò, l'ingresso.
Il negozio storico Viganò, l’ingresso. Foto: Andrea Cherchi

Via Paolo da Cannobbio

Dapprima trova un negozio in via Sant’Antonio ma si trasferisce di lì a poco in via Paolo da Cannobio 39, a due passi da Piazza Duomo dove acquista l’intero palazzo per viverci e per intraprendere la sua nuova attività. Il quartiere, un tempo chiamato Bottonuto, subì molti danni nel corso del secolo. Del centro storico originario oggi è rimasto poco. “Il palazzo si è conservato ed è tuttora uno dei più antichi della zona – spiega Laura Viganò, pronipote di Carlo, che affianca oggi il padre Giancarlo -, anche se purtroppo nessuno della famiglia vi abita più”.

Fin dai primi anni la ditta Carlo Viganò (poi diventata Viganò Alta Moda) comincia ad andare bene e iniziano a tessersi legami con i grandi sarti italiani e con il teatro Alla Scala. Il rapporto con il teatro è stato sempre molto importante per la ditta, sia per le signore che lo frequentavano che necessitavano di abiti adeguati, sia per i costumi di scena, un tempo autenticamente preziosi. In quegli anni, Viganò rappresenta una assoluta novità nel mondo del commercio al dettaglio e all’ingrosso. Il nome circola tra atelier di ricamo e sartoria, in tutta Italia.

Con la crisi del ’29 molte attività chiudono e il ricamo perde terreno. Carlo decide di investire nella bigiotteria e gioielleria. Ci vuole una sede da affiancare al quartier generale. Così, nel 1933, Viganò viene aperto in Galleria Vittorio Emanuele II diventando in poco tempo un punto di riferimento del gusto milanese e italiano. Dieci anni dopo, nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1943, Milano viene bombardata e la Galleria in parte distrutta. Le attività al suo interno sono costrette a chiudere. Il negozio di via Paolo da Cannobio subisce un danno al magazzino a causa di un incendio ma l’attività non cessa mai. “La famiglia Viganò – prosegue Laura – si rifugia a Brunate, sul lago di Como e Carlo va avanti e indietro per continuare il lavoro quanto possibile. Viganò Alta Moda passa nelle mani di Gianni, caposaldo e anima della ditta e della nostra famiglia”.

Gli anni del boom

Negli anni del boom economico Milano risorge più forte che mai. C’è voglia di modernità, rinnovamento. Il consumismo inizia a farsi largo e il commercio gode di ottima salute. Le ragazzine fanno la fila – si legge sempre nel sito – fuori dal negozio dopo la scuola per crearsi braccialettini e collanine di perline. Lo staff è al suo massimo. Il reparto spedizioni e ingrosso dei materiali da ricamo è all’apice. Il negozio in Galleria è un punto di riferimento per le signore milanesi e sempre più attrae un pubblico di turisti. Si vendono alta bigiotteria, coralli, cammei e oggettistica in vetro di Murano, scialli ricamati e ventagli.

Nel 1985 avviene un nuovo passaggio di testimone. Gianni cede il comando al figlio Giancarlo. I primi anni, prosegue l’andamento già consolidato ma con gli anni Duemila si vede necessario un adeguamento alle aspettative dei clienti e alla moda. Grazie al suo intuito e lungimiranza, Giancarlo riesce ad abbandonare la veste classica del negozio in Galleria per trasformarlo in una boutique estrosa e raffinata. Introduce nuove linee di accessori moda che tuttora la contraddistinguono. Il negozio di via Paolo da Cannobio viene nominato Bottega Storica dal Comune di Milano.

La boutique in Galleria si trova a dover chiudere nel 2016 per trasferirsi in via Gonzaga, mantenendo la posizione centrale che ha sempre avuto e il suo stile contemporaneo e classico insieme.

“Avere la possibilità di stare in Galleria – sottolinea Laura – è stato un privilegio e un orgoglio che porteremo sempre con noi. La Bottega Storica in via Paolo da Cannobio resiste nella sua essenza, continuando ad accogliere antiche e nuove clienti, cercando proprio nella sua storia la sua forza più autentica. Spesso si ritiene che il piccolo negozio, la bottega, non abbia più un futuro. Noi crediamo il contrario, crediamo che sia nella storia e nel saperla raccontare che risieda la nostra unicità. Siamo fortemente orgogliosi di quanto abbiamo costruito in questi cento anni e finché ci sarà modo sarà per me, Laura, un privilegio portarlo avanti”.

 

www.vigano1919.it

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