Blade Runner film anticipatore dell’uomo nuovo?

Il 2049 è alle porte, umanità verso l’isolamento Le nuove tecnologie avanzano. L’uomo sempre più isolato verso un mondo futuristico con scenari che il cinema ha anticipato in Blade Runner

Blade Runner 2049 è un film da non perdere. Soprattutto per quelli che hanno visto, nel lontano 1982, il primo Blade Runner diretto da Ridley Scott. Quando si parla di finzione cinematografica, in questo caso fantascienza, si pensa che sia pura fantasia.

Ma i film, chissà perché, anticipano talvolta i tempi. Il 2049 è un anno ancora lontano dall’immaginazione collettiva dell’uomo contemporaneo già foraggiato dalla tecnologia. E non sarà una semplice rivoluzione del secolo come è stato la scoperta del fuoco, la stampa a caratteri mobili di Gutenberg, il telegrafo, l’uomo nello spazio, e avanti così.

Molti temono l’avvento delle nuove tecnologie e comunicazioni come la moneta elettronica, l’internet delle cose, i robot, lo smartphone, i social network, le smart automobili, la smart TV perché pensano che l’uomo vivrà sempre più isolato senza avere più il contatto diretto come era stato fino ai nostri nonni.

“Il medium è il messaggio” di McLuhan

L’uomo diviene sempre più tecnologico? Sì, ma la sua natura, la sua indole? Dobbiamo sempre tener presente la previsione formulata negli anni 60 dal filosofo, sociologo e critico letterario Marshall McLuhan, il quale disse che l’uomo reca in sé il desiderio di incontrare l’altro da sé, non può essere un soggetto isolato, anche se ha molti servigi. Nella frase espressa dallo stesso, “il medium è il messaggio”, troviamo un accentuato determinismo tecnologico, cioè l’idea che in una società la struttura mentale delle persone e la cultura siano influenzate dal tipo di tecnologia di cui tale società dispone.

Certamente i mutamenti tecnologici saranno sempre più frequenti e lo spirito di adattamento dell’uomo sarà chiamato a prove sempre più difficili. Cambierà il contesto sociale, il concetto stesso di democrazia e condivisione delle cose, l’egoismo economico.
Ma in realtà tutte le scoperte tecnologiche, nel bene (in tempo di pace) e nel male (in tempo di guerra), sono sempre venute in aiuto all’uomo anche per farlo vivere meglio e più a lungo. E’ questo il progetto di tutte le macchine che molto probabilmente da qui al 2049 arriveranno ad affiancare se non a sostituire, anche completamente, i lavori manuali degli uomini.

La domanda frequente che gira nella mente dell’uomo della strada è che cosa farò se la macchina prende il mio posto di lavoro? Carlo Marx ipotizzava nel suo pensiero filosofico che se le macchine faranno il lavoro dell’uomo, l’uomo si dedicherà alla creatività, la sua vera natura.

E’ molto probabile che si arriverà a un élite di superinformatici che occuperà il tempo a progettare con l’aiuto di robot umanoidi o replicanti in pieno stile Blade Runner. E un giorno, se i replicanti in sinergia con i robot, si ribellassero rivendicando una propria dignità come gli schiavi d’America? Mancano trent’anni al 49. Magari in quell’anno uscirà una nuova versione di Blade Runner.
E ne riparleremo.

Condividi
Share

Commenti

be the first to comment on this article

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vai a TOP