CON UN SOFTWARE INGEGNOSO
NUOVI SCENARI UTILI PER LE PMI
È la società Vedrai di Milano a offrire l’innovazione. Michele Grazioli, fondatore dell’azienda, già all’età di 6 anni era un neofita del pc. Poi l’idea vincente
Una classe con 5,6 alunni, in quel di Gallignano, paesino di 900 anime vicino a Soncino, in provincia di Cremona. Siamo agli inizi del nuovo millennio. Fra gli alunni, c’è Michele Grazioli che a 6 anni si diletta già con il computer. La passione diviene attività quando il papà di Michele, che ha un’azienda nel settore dell’edilizia, si trova in difficoltà: siamo nel 2008 e il giovane perfeziona un software che consente al padre di gestire al meglio l’attività. E l’azienda si riprende.
Poi arriva la laurea alla Bocconi – economia e management – e il progetto informatico iniziale via via si perfeziona: nel 2020 Grazioli, a soli 25 anni, fonda la società Vedrai Spa che diviene operativa nell’ottobre dello stesso anno. Oggi Vedrai conta 50 dipendenti e un portafoglio di circa 120 clienti.
Quali sono le caratteristiche principali del software che decreta il successo della sua start-up?
Prima di tutto, è rivolto alle piccole e medie imprese. La sua caratteristica principale risiede nel fatto che permette di simulare e verificare se va bene quello che sto facendo. Se non sono soddisfatto, grazie a questo software ho la possibilità di creare nuovi scenari, dove posso sviluppare meglio l’attività.
Senta, nell’ambito delle Pmi si segnala una certa difficoltà ad avvicinarsi alla digitalizzazione. In altri termini, c’è un deficit culturale di fondo registrato in almeno il 30% delle aziende. Avete avvertito anche voi questa carenza di fondo?
Sicuramente l’information technology è ancora poco conosciuta, ma si stanno facendo dei passi avanti. D’altra parte, senza la digitalizzazione non si va da nessuna parte, si rischia di scomparire dal panorama produttivo.
E quando incontrate qualcuno che non è ben ferrato in materia?
Con molta pazienza illustriamo tutto, anche con delle prove dimostrative. Certo, c’è chi si aspetta che arrivino dei robot con strumenti sofisticati… Poi arriviamo noi e capiscono che hanno a che fare con degli umani.
L’imprenditore che è alla ricerca di uno strumento operativo, quale quello che ha messo a punto, come fa a trovarvi?
C’è un costante lavoro di comunicazione, prima di tutto con il nostro sito, dove la persona può trovare anche dei demo molto semplici. Poi ci sono i contatti diretti, sviluppati dai nostri commerciali.
Il Covid in che misura ha condizionato l’attività?
Guardi, il nostro debutto è avvenuto in pieno periodo Covid, tant’è che per depositare documenti e firme, da parte mia e dei miei soci, abbiamo utilizzato quattro notai diversi, considerando le difficoltà negli spostamenti. E devo dire che lo smart working è divenuto da subito la nostra modalità operativa e lo è tuttora: massima libertà per i dipendenti di scegliere se si vuole lavorare da casa oppure venire in ufficio.
C’è qualche hobby nella sua vita?
Sì, la cucina. Mi piace molto dedicarmi alla preparazione di qualche piatto. Inoltre ho aderito
all’associazione benefica Chefs For Life: organizziamo eventi in location che abbiano una certa
capienza, ovvero, possano ospitare fino a 200 invitati, e gli chef preparano la cena. Il ricavato della serata viene devoluto in beneficenza. Ma sì, software e cucina si possono conciliare. Lo garantisco.
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