PER L’IMPATTO AMBIENTALE LA STAMPANTE 3D È LA PANACEA
Un’azienda della Brianza punta con decisione sull’impiego di questa innovazione tecnologica. Per assicurare un futuro anche a figli e nipoti
Oggi vi vogliamo parlare di una nuova realtà lavorativa, un’azienda giovane e dinamica, nata da poco ma non per questo motivo priva di esperienza, anche perché il titolare ha operato per oltre 20 anni nella progettazione cad e sui laser.
Si tratta di un’azienda di tipo famigliare, che ci fa credere che anche i giovani non hanno perduto i valori di un tempo, ovvero lavorare sodo per lasciare in futuro un’attività redditizia ai propri figli; o almeno questo sarebbe il loro desiderio.
Questi giovani imprenditori brianzoli, Denis Bastianello e Nunzia Raia, hanno dato vita ad un’attività di stampa 3d. Ma ci tengono a sottolineare che non si tratta di stampanti comunemente acquistabili online, ma bensì di stampanti professionali, come Stratasys, e pertanto serviamo un mercato professionale.
Da quanto tempo avete aperto LASER_IT e soprattutto per quale motivo?
LASER_IT è una realtà nata da poco meno di due anni.
I motivi che ci hanno spinto a scegliere di operare nel settore della stampa 3d sono molteplici, ma quello che più di ogni cosa ci ha convinto a farlo, sono proprio i nostri figli. Noi crediamo fortemente che sia arrivato il momento di fare un’inversione di rotta in relazione al “fattore impatto ambientale”; altrimenti il timore è proprio che tra 30 anni, i nostri figli possano andare incontro ad immensi problemi, che già in piccola parte oggi stiamo riscontrando.
Sicuramente la stampa 3d è favorita rispetto i sistemi di lavorazioni tradizionali per vari aspetti.
Primo tra tutti è appunto il basso impatto ambientale, con conseguente fattore antispreco, in quanto ogni pezzo dal più piccolo, al più grande o al più complesso, viene prima progettato tramite CAD – ovvero, Computer-Aided Design Si tratta di una tecnologia che consente di progettare e poi creare la relativa documentazione tecnica, sostituendo il disegno manuale con un processo automatizzato (n.d.r.) – avendo sempre come scopo l’additive manufacturing , e successivamente la macchina stampa con una precisione assoluta, riducendo drasticamente i margini di errore; poi perché la macchina si accende solo ed esclusivamente quando deve stampare. In ultimo con la stampa 3d possiamo stampare anche un singolo pezzo.
Con quale settore lavorate di più, in cosa siete specializzati?
Per il momento abbiamo e stiamo abbracciando diversi settori.
Abbiamo ad esempio preso parte ad un progetto per l’Università di Trieste, attraverso la prototipazione, ovvero la realizzazione di un prototipo.
Abbiamo già operato nel settore motorsport. Abbiamo lavorato per altre aziende di industrial design sempre in termini di prototipazione. Sottolineiamo il fatto che chi si rivolge alla stampa 3d per la prototipazione deve essere garantito sotto l’aspetto privacy al 100%. Stiamo lavorando nel settore produttivo, ed infine stiamo abbracciando settori estremamente interessanti come immobiliare e spettacolo, per riprodurre in scala, ma fedelmente, l’interno di unità abitative, o oggettistica di scena per teatro, cinema e televisione. Diciamo che assieme ci compensiamo. Tra i due c’è chi ha esperienza ventennale nella meccanica, e chi nello spettacolo ed immobiliare.
Noi crediamo che la stampa 3d possa realmente cambiare il corso delle cose negli anni a venire, stiamo investendo tempo, denaro e passione in questo progetto, perché siamo certi del fatto che il futuro sia questo. Attraverso le nostre stampanti, possiamo produrre pezzi piccolissimi, o componibili, o estremamente complessi, ma sempre resistenti, e in alcuni casi anche resistenti ad alte temperature, piuttosto che a sostanze chimiche. Adesso è diventata un utile alleato per molti settori e per moltissime aziende. Davvero in molti stanno facendo questo passaggio.
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