DANIELE ANCARANI
Daniele Ancarani (a destra) e Fabio Alibrandi (a sinistra)

DANIELE ANCARANI: “PER LE SCARPE, UNA DONNA CREI LA PROPRIA MODA”

“La comodità prima di tutto. Con eleganza”. Parla lo stilista italiano che ha aperto un negozio in franchising a Sofia. Un brand presente in molti Paesi nel mondo

Daniele Ancarani ha iniziato a lavorare come stilista di scarpe da donna negli anni ’80 del secolo scorso e ha collaborato con aziende come Buccheri, Bruno Magli, Di Sandro, Sigerson Morrison, Philippe Model. Nel 2001 apre il suo primo negozio a Bologna. Negli anni successivi apre negozi a Roma, Catania, Torino. Nel 2014, grazie al fatto che Fabio Alibrandi è entrato come partner di Daniele Ancarani nella vita e negli affari, il marchio è cresciuto nel mercato internazionale. A settembre 2019 è stato aperto il primo negozio in franchising a Sofia. A febbraio 2020 è stata presentata la sua prima collezione di scarpe da uomo. L’uomo moderno e veloce è al centro della collezione, come sottolinea lui stesso, in cui il movimento e la postura sono fondamentali. Scarpe sofisticate e comode, in cui l’altezza non è mai estrema, poiché l’essenziale è “camminare facile e veloce”. Una collezione il cui obiettivo non è essere alla moda, ma rimanere per sempre.

Come ha deciso di aprire un negozio con il suo marchio proprio a Sofia?

E’ stato un caso fortuito. Io vedevo già il nostro brand in un negozio, che vendeva le nostre scarpe qui. Poi per motivi familiari quel negozio chiuse e una signora che comprava molte scarpe nostre, che poi è diventata una nostra amica, è venuta in Italia ed ha iniziata a comprare. Una volta, entrata in negozio, ci siamo messia parlare di Sofia. Dopo due, tre giorni mi arriva una sua telefonata: “cosa dici se apriamo un negozio a Sofia?  Parliamoci, vediamo”. Io Sofia non la conoscevo, ero stato tanti anni fa e non me la ricordavo. Allora siamo venuti a Sofia, abbiamo trovato un punto vendita un po’ piccolo ma carino. Cosi è cominciata l‘avventura. Poi c’è stato il Covid, abbiamo interrotto I nostri vaggi.

La pandemia ha condizionato la vostra attività?

Sì, per un certo periodo. Da due anni mancavamo da Sofia per via del Covid. Adesso vediamo che c’è una ripresa, c’è ottimismo anche. Mi auguro che le cose vadano sempre meglio. Abbiamo registrato già da questa stagione un aumento forte di presenza nei nostri punti vendita. Ma il negozio a Roma purtroppo aveva subito un notevole calo, perché manca il turismo. Anche lo smart working ci ha sottratto quella clientela composta da impiegati che ci facevano visita anche nella pausa pranzo. Da maggio finalmente il negozio ha ripreso a vendere. Abbiamo venduto anche online, ma non siamo un’azienda grande, lavoriamo con gli artigiani, per cui non possiamo essere grandi distributori. Noi vendiamo nei negozi di varie città, non solo nei nostri negozi.

Campagna pubblicitaria, autunno 21
Alcuni modelli della collezione autunno 2021.

Come si sente qui con la clientella bulgara?

Contento e anche molto emozionato perché vedo che c’è una calda accoglienza nei nostri confronti. Siamo stati trattati proprio come amici. Con questa famiglia, con cui abbiamo iniziato a lavorare, abbiamo creato proprio legami di amicizia. È molto bello, perché il lavoro ha un senso, un valore, ma il resto, i rapporti umani, è molto importante . Per noi questo era un mercato sconosciuto. C’è stata una buona risposta da parte del pubblico.

Quando è nato il suo brand in Italia?

Nel 2001. La gestione economica si è via via  stabillizata con il miglioramento della situazione. Oggi vendiamo le nostre scarpe anche in Giappone, Cina, Francia, Spagna, Germania, Austria, Portogallo, il tutto con grande soddisfazione nostra e della clientela.

Da dove viene questa sua passione per le scarpe?

Non lo so dire, ma ho sempre guardato le donne nella loro complessità. E mi fissavo sui piedi, mi dicevo: “ma quella scarpa non è adatta, io saprei come fare”. Vedo le persone per strada e penso cosa possono indossare di meglio. Non ho uno stile preciso. Cerco sempre di vedere le cose, che fanno più belle le donne. A tutte le età. Abbiamo clienti di 20 anni, abbiamo clienti di 75-80. Vogliono stare comode, ma nello stesso tempo essere eleganti. Il mio consiglio verso le clienti è stato sempre che devono stare bene con sé stesse, devono sentirsi comode, questo è importante, non il tacco alto. Se lo vuoi mettere, mettilo, ma devi camminare bene. Preferisco una personalità forte anche strana, che non segue le tendenze, che sia la sua di moda, che la inventi lei.

www.danieleancarani.com

 

 

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