Peter Burke

LA MANCANZA DI CONOSCENZA UN MALE SECOLARE DELL’UMANITÀ

“Ignoranza. Una storia globale” il titolo del libro di Peter Burke. L’illustre studioso ripercorre, attraverso i secoli, la storia di questo disvalore. Un testo utile anche nei percorsi formativi aziendali

 “Su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere”. Ludwig Wittgenstein, filosofo del 900, con un’espressione apodittica , stronca ogni forma di esibizione vanagloriosa in cui l’ignorante di  turno fa bella mostra di sé. Esibizione per la verità molto diffusa, oggigiorno, grazie alla rete informatica che può essere un Giano bivalente: per chi sa o desidera sapere, con una preparazione di base quanto meno sufficiente, gli strumenti informatici possono rivelarsi una fonte preziosa di conoscenza, approfondimento. Diversamente, ciò che si diffonde è l’ignoranza, talora spacciata come nuovo sapere. ”Ignoranza. Una storia globale” è l’ottimo volume scritto da Peter Burke (Raffaello Cortina editore), uno dei più autorevoli storici europei e professore emerito di Cultural History all’Università di Cambridge, un testo che ripercorre, attraverso i secoli, la storia di questo disvalore.

Burke svolge una disamina molto accurata sull’ignoranza e come sia stata percepita, diffusa, negata nel corso dei secoli.  “Nel corso della storia – si legge nelle note di presentazione -, ogni età ha creduto di disporre di maggiore conoscenza rispetto alla precedente. Gli umanisti rinascimentali vedevano il Medioevo come un periodo di oscurità; gli illuministi cercarono di spazzare via la superstizione con la ragione; nel mondo contemporaneo interconnesso, sembra che su richiesta si possa accedere a un numero illimitato di informazioni. Ma cosa ne è stato della conoscenza perduta nel corso dei secoli? Come possiamo spiegare i negazionisti del cambiamento climatico? Siamo davvero meno ignoranti dei nostri antenati?”

Religione e scienza, guerre e catastrofi, affari e politica: non c’è ambito che sia stato attraversato, e lo sia tuttora, da abbondanti dosi di ignoranza, sempre presente anche nei momenti in cui, come sottolinea Burke, abbiamo ampliato le nostre conoscenze.

Un libro di notevole spessore da segnalare e raccomandare nei corsi di approfondimento di carattere umanistico. E non solo. C’è un florilegio di corsi – troppo abusato e proposto spesso in maniera scorretta il termine master – anche in ambito aziendale, nei quali i riferimenti del libro di Burke alla conoscenza in un ambito organizzativo sarebbero preziosi per scoprire lo spessore e l’importanza della comunicazione. Per una consapevole ricerca delle nuove conoscenze.

 

 

 

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