Giacomo Pergamena

PARRUCCHIERI CORAGGIOSI
LA MODA PORTA BUSINESS

Giacomo Pergamena, coiffeur a Milano dagli anni 60, da 35 con il brand Jean Louis David. Secondo lui, avere un salone non richiede solo tanta professionalità, ma anche imprenditorialità per gestire bene l’azienda.

La storia comincia quando Giacomo (Gianni nome d’arte) è ancora ragazzino: “Avevo un amico che faceva il parrucchiere. All’epoca non sapevo neanche cosa fosse, però lo vedevo sempre contento, elegante, con i soldi in tasca.” Con il tempo scopre che questa attività gli poteva interessare. Un’estate, quando aveva 13 anni, durante le vacanze scolastiche, va a lavorare come aiutante in un negozio di parrucchiere. “Non guardavo più l’ora, il tempo volava. La sera lasciavo il negozio per ultimo, mi spiaceva quasi andare via. L’ambiente era molto accogliente. Ho fatto esperienze anche in altri negozi e ho capito che questo era il mio lavoro! Completo ed affascinante. Stavo sempre tra bella gente, si chiacchierava, colleghi simpatici, ambiente internazionale… all’epoca lavoravo in Montenapoleone e in Corso Venezia.”

Come ha deciso di mettersi in proprio?

Dopo il servizio militare nei vigili del fuoco, cercavo un posto di lavoro, ma nessuno faceva per me. Ho capito che, forse, dovevo essere indipendente, e così pensai che fosse il momento di lavorare in proprio. Uno zio aveva un istituto di bellezza, e una sua cliente parrucchiera, vendeva il suo negozio. Con un amico, lo rilevammo e l’avventura è iniziata. Poi ho avviato un altro negozio da solo, e man mano maturavo e capivo che tipo di negozio volessi avere, in che tipo di zona mi sarebbe piaciuto stare, che ambiente avrei voluto creare all’interno. Così ho avuto più esperienza, avendo più collaboratori, gestendo più negozi contemporaneamente.

Perché ha aderito alla formula in franchising di Jean Louis David?

Perché da solo è molto difficile rimanere a un buon livello. Sul mercato, la marca é più interessante, più professionale. All’epoca il brand di Jean Louis David era molto innovativo, ed è stato il brand che ha “industrializzato” il parrucchiere. Ho iniziato con ll Club Jean Louis David, che permetteva di seguire la loro filosofia e la loro formazione. Dopo ho deciso di farne parte come un franchising. Ci sono obblighi e doveri, ma è una storia che dura e ti porta a crescere e stare ad un ottimo livello. Di conseguenza, ho avuto più negozi e alla fine mi sono concentrato in uno unico salone in zona centro storico, in Via Ponte Vetero 10 – Milano, che è in attività da 35 anni.

Che evoluzione ha fatto il parrucchiere negli anni?

Non esiste più solo il parrucchiere artista che lavora da solo. Oggi è importante lavorare con gli altri, avere collaboratori, stare sul mercato, far quadrare il bilancio. Come in tutti settori, sono cambiate anche le tecnologie. Una volta si usava il casco, poi il fon, ora la piastra. Tanti anni fa c’era il parrucchiere da donna o da uomo. La moda condiziona molto. C’è stata un’evoluzione del parrucchiere da donna, sempre alla ricerca di qualcosa. Di conseguenza tanti uomini, all’epoca, non volevano più il taglio maschile classico, con il solito stile, trovavano nell’ambiente donna varie possibilità di colore e mèche e così nacque l‘unisex. Da qualche anno c’è stata un’altra evoluzione. L’ambiente uomo ha aperto i negozi barber shop, ispirati a quelli londinesi, esclusivamente maschile. Fanno taglio e piccoli servizi, lavorano con tanta attenzione e cura. Anche la marca Jean Louis David ha aperto dei negozi barber.

C’è qualche sfida, che state affrontando al momento?

Fino alla pandemia i clienti erano serviti velocemente, senza appuntamento. Oggi, quasi tutti lavoriamo per appuntamento, ma noi lasciamo libera una fascia con un collaboratore disponibile, per gestire i clienti che vengono anche senza appuntamento.

Quale sarebbe il suo consiglio per chi vuole aprire oggi un negozio di parrucchiere?

Bisogna avere una gran voglia ed essere molto motivato. Sapere come posizionarsi, in che fascia di mercato inserirsi e puntare sulla qualità.

Come sarà il futuro?

Il mercato è molto fluido. Viaggia secondo la tendenza, basta un film fatto in una certa maniera che porta una novità, un marchio che adotta questa idea, diventa di moda, la moda porta business. Così c’è sempre un’evoluzione, qualcosa di nuovo. Tutto è abbinato, niente si muove da solo.

 

www.facebook.com/JLDMilanoBrera/

 

 

 

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