SOFIA – A sinistra: cattedrale Alexander Nevski, a destra: dettagli dell'architettura di Sofia.

SOFIA, IL GIOIELLO NASCOSTO DELL’EUROPA

La Bulgaria, un Paese tutto da scoprire. Presentato troppo spesso come espressione del “selvaggio Est”, quest’area è ricca di cultura e di storia

Questo gennaio saranno molti i parlamentari che lasceranno Bruxelles per recarsi a  Sofia nel semestre di presidenza bulgara del Consiglio dell’Unione europea, che vedrà il premier della Bulgaria, Boyko Borissov, ricoprire l’importante incarico. Per alcuni di loro probabilmente sarà una sfida trascorrere sei mesi in quello che è considerato il “selvaggio Est” dell’Europa. E per di più, fra i 300 eventi in programma, c’è anche un summit dei capi di stato europei.

Sofia è una città dai mille volti, plasmati da una storia bimillenaria all’incrocio fra Oriente e Occidente,  ma in essa, fra la gente, i delegati di sicuro troveranno anche uno spirito diverso e una cultura ricca e molto antica. Che non dimenticheranno mai.

Una città cresciuta nel cuore dei Balcani, che ha vissuto  una storia lunga, Sofia, la capitale della Bulgaria, adesso è pronta a ospitare il Consiglio europeo per il semestre della presidenza bulgara. Questa occasione permetterà alla Bulgaria, che fino adesso era sempre in ombra, di ricevere l’attenzione dell’Unione europea e di avere nuovi strumenti per combattere anche i propri problemi, primo fra tutti la corruzione. Sulla mappa dell’Europa per più di 13 secoli, all’incrocio tra l’est e l’ovest, tra la civilizzazione e una visione mistica dell’esistenza, la Bulgaria ha sempre saputo come prendere il meglio dai due fronti.

La Bulgaria ha affrontato un lungo e difficile periodo dopo la caduta del comunismo nel 1989. Il Paese, con oltre 7 milioni di abitanti, fa parte del’Unione europea da 1 gennaio 2007. La moneta ufficiale è il Lev (nell’antica lingua bulgara significa leone). Il bulgaro è una lingua slava e l’alfabeto è quello cirillico, creato dai due fratelli bulgari Cirillo e Metodio. L’apertura ufficiale della presidenza si svolgera l’11 gennaio a Sofia.

Più per gioco, l’edizione europea del periodico “Politico” ha appena presentato un “Manuale di sopravivenza” a Sofia per i delegati europei. Abituati a vedere soprattutto reportage televisivi con una diffusa povertà, essi forse rimarranno sorpresi dalle altre immagini della città: palazzi moderni, macchine lussuose più che in tante altre città europee, multisale molto confortevoli e  con alta tecnologia, collegamenti internet più veloci che in tutta l’Europa, grandi centri commerciali dentro la città, una cucina locale di buon livello, bellissime chiese ortodosse.

 La più antica capitale europea dopo Atene, Sofia ha un centro storico non molto grande ma con rovine e reperti archeologici in quantità, soprattutto nel centro storico, come a Roma. Negli ultimi anni, durante la costruzione della metropolitana, sono stati trovati rovine della Serdica antica, dai tempi romani – II secolo a.C., quando il nome della città fu cambiato in Ulpia Serdica in onore dell’imperatore Marcus Ulpius Traianus. Il primo nome Serdica è stato dato dai traci, che abitavano nel territorio durante il V secolo a.C. Nel corso della dominazione bizantina, la città fu chiamata Triaditsa. Nell’ 809 d.C. entra nello stato bulgaro e riceve il nome slavo Sredets. Dall’inizio del XIV secolo d.C. porta il nome di Sofia e dopo la liberazione dal dominio ottomano nel 1878 diventa la capitale della Bulgaria (il 4 gennaio 2018 Sofia ha festeggiato 140 anni della sua liberazione dall’occupazione turca).

Quasi distrutta durante la seconda guera mondiale dalle bombe americane, Sofia ha perso tantissimi palazzi, molto belli. Adesso si vedono più di frequente gli immobili costruiti durante il comunismo, negli anni 70 e 80, e i palazzi dall’architettura moderna. Ci sono ancora delle ‘bellezze centenarie’, le vecchie case di Sofia, soprattutto nel centro, costruite da famosi architetti tedeschi, austriaci e bulgari. La Bulgaria è un paese cristiano ortodosso e ha tantissime chiese e monasteri. Il simbolo di Sofia è la cattedrale Alexander Nevski. Da qui comincerà  la nostra ‘gita virtuale” nel prossimo articolo.

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