QUESTO VIRUS POTRÀ ESSERE UN’OPPORTUNITÀ POSITIVA
MASSIMO COMPAGNONI, Osteopata, Milano
Che impatto ha avuto la situazione attuale sulla tua vita di ogni giorno?
Un impatto violento soprattutto a livello psicologico, molte persone non reggeranno per molto tempo questa situazione inverosimile. Io sono una persona piuttosto concreta e pragmatica ma nello stesso tempo mi rendo conto che è cambiato tutto, i rapporti con le persone, il modo di vivere, di comportarsi, il fatto di non poter condividere le proprie gioie con gli amici, con i parenti, gli abbracci spezzati i segni di affetto come un bacio, una carezza, una stretta di mano… mi sembra tutto così surreale. In questo momento così buio della nostra vita dovremmo cercare di essere più uniti nell’uscirne presto, perché prima o poi ne usciremo sono convinto e forse tutto questo ci avrà toccato nel profondo dandoci ancora più forza per ricominciare.
Nel tuo settore che prospettive ci sono? Come vi state muovendo?
Il mio settore, come tanti altri, ha avuto un tracollo pazzesco. Tutti i massaggiatori freelance, come me, che lavoravano negli Hotel super lusso di Milano, hanno subito delle enormi perdite a livello economico. Io fortunatamente lavorando anche in uno studio ho avuto la possibilità di avere un’alternativa, devo dire che mi sono reso conto di quanto la gente in questo periodo abbia bisogno di farsi trattare per lo stress, per le ansie, per rilassarsi, per cercare di evadere da tutto ciò, per sentirsi bene… E in questo il mio lavoro penso sia molto importante nel supportare queste persone.
Il tuo sguardo sul futuro?
Io di natura sono un ottimista, cerco sempre di guardare al bicchiere mezzo pieno. Penso che quando sarà finito tutto questo avremo una grande rinascita economica, ricostruendo i tessuti sociali ritrovando quei valori condivisi di una comunità, veri collanti dei territori e in un paese come l’Italia ricco di storia, di cultura e tradizioni questo lo sarà più che mai. Questo virus potrà essere un’opportunità positiva, potrà insegnarci ad avere tutti quanti un sentimento di reciprocità e di comunità ci dovremo reinventare in un modo nuovo guardando sempre avanti.
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