CORSO DI MECCANICA D’AUTO OPPORTUNITÀ PER I RAGAZZI “NEET”

Iniziativa dell’Auser di Cologno Monzese rivota ai giovani che non studiano e sono disoccupati

La Auser Cologno Monzese – l’associazione per l’autogestione dei servizi e la solidarietà , presente in molti Comuni –  in collaborazione con i Comuni di Cologno Monzese e Vimodrone, Auser Vimodrone e l’Associazione Saveria Antiochia, ha organizzato un corso di Meccanica d’auto della durata di 200 ore, per ragazzi “Neet”, acronimo che sta per Not in education, employment or training. Il corso, partito a marzo di quest’anno, si concluderà a settembre 2020.

Sono ragazzi dai 16 ai 29  anni che non lavorano e non studiano e che si sono candidati di loro spontanea iniziativa al corso, senza alcun obbligo. La nostra idea è infatti quella di offrire una possibilità di riscatto e di sviluppare nei ragazzi un senso di responsabilità.

Le loro storie sono diverse…. C’è chi, come Remo, è immigrato in Italia da solo, senza la famiglia, alla ricerca di nuove opportunità e vive in una comunità. C’è chi, come Sergio, ha abbandonato la scuola superiore dopo pochi anni, sentendosi sfiduciato e disilluso. Molti di loro sono ragazzi a cui è sempre stata affibbiata l’etichetta di “scapestrato”, tanto che alla fine si sono convinti di esserlo. Chi poi ha vissuto il fallimento di lasciare la scuola, sente di aver coronato l’idea di essere “scapestrato” agli occhi degli altri e di sé stesso.

La motivazione dei ragazzi è stata messa subito a dura prova: hanno fatto in tempo a fare solo il primo incontro in officina prima che il lockdown colpisse anche il nostro corso e fossimo costretti ad interrompere le lezioni. Per un mese è stato tutto fermo, poi abbiamo iniziato ad organizzarci per fare le lezioni online. Gran parte dei ragazzi si sono mostrati subito interessati e volenterosi a riprendere le lezioni con questa modalità; sapevano che per almeno un mese non avrebbero vissuto la vita di officina come speravano, nonostante  ciò si sono adattati alla situazione, facendosi coinvolgere dalle lezioni in videochiamata.

Chi ha seguito delle lezioni in questo periodo sa quanto sia difficile mantenere l’attenzione in questa modalità. Anche i nostri formatori si sono impegnati per coinvolgere i ragazzi il più possibile. Durante le lezioni online i ragazzi continuavano a chiedere quando sarebbero tornati in officina e quando finalmente si è potuto, i ragazzi hanno manifestato entusiasmo per il ritorno alla formazione. Ciò che ci ha stupito è che l’entusiasmo sviluppato è rimasto anche quando sono stati coinvolti in altre attività, come mettere in sicurezza anti-covid il centro anziani gestito da Auser. Non è un’attività che a prima vista possa entusiasmare un ragazzo di 16/20 anni, interessato a videogiochi, alle uscite con gli amici e, in seconda battuta, alla meccanica d’auto. Eppure, si sono cimentati volentieri nell’attività, facendo un po’ baldoria, ma lavorando bene.

Cosa è successo? Si sono sentiti coinvolti e valorizzati nel fare qualcosa, non erano più i ragazzi “scapestrati” delle loro passate esperienze.

In questa occasione, durante le lezioni online e, soprattutto, negli incontri di Orientamento al lavoro  abbiamo verificato (o forse è solo la conferma) quanto l’Istruzione interrotta svolga un ruolo negativo e diretto anche sulle modalità di relazione e conoscenza della realtà, che passano anche attraverso i social network.

In sostanza 5 ragazzi su 6, invitati ad utilizzare lo smartphone per ricevere il curriculum vitae da noi redatto in formato Word e Pdf, hanno candidamente dichiarato di non saper utilizzare la posta elettronica (e alcuni non la conoscono affatto), il programma di videoscrittura e Internet (utilizzato poco e male)! Inoltre, sebbene alcuni di loro possiedano a casa il computer, tutti hanno affermato che lo smartphone è più che sufficiente a soddisfare i propri bisogni.

Ora è evidente che i ragazzi, essendo molto giovani,  sono privi di esperienza professionale e personale, però il dato preoccupante è l’atteggiamento mentale volto a non recuperare un gap conoscitivo di base utile nella propria vita personale e professionale (l’argomento dell’analfabetismo informatico è stato da noi ampiamente affrontato e ripreso in sede di colloquio individuale).

L’ultima parte del corso consisteva in un tirocinio presso alcune officine del territorio. Un’occasione per i ragazzi di mettersi alla prova in un vero posto di lavoro. Alcuni di loro hanno fatto fatica ad adattarsi all’ambiente lavorativo per il numero di ore, l’impegno richiesto e le difficoltà nel relazionarsi con capi non sempre “affabili”. Per i ragazzi più in difficoltà era la prima vera esperienza di lavoro.  Per gli altri giovani, però, è stata un’esperienza positiva e i titolari delle officine sono rimasti stupiti dall’impegno e dalle capacità acquisite dai ragazzi in così poco tempo. Con un’officina siamo addirittura in contatto per la possibilità di assunzione di un ragazzo.

Ad oggi che scriviamo, il corso si deve ancora concludere ufficialmente ma l’aria che si respira è quella di aver ottenuto complessivamente un buon successo con i ragazzi. Con noi i ragazzi hanno vissuto in uno spazio in cui si sentivano liberi di esprimersi ed in questo modo abbiamo potuto affrontare questioni importanti per la loro professionalità: il rapporto con la scuola e con il mondo del lavoro, l’importanza di avere certe abilità sia tecniche, sia personali e relazionali, la legalità nel mondo del lavoro.

Abbiamo vissuto anche momenti più personali insieme. La Pandemia, con la conseguente chiusura, ha semplificato la manifestazione di certe paure profonde, togliendo gli strati superficiali e lasciando scoperte le necessità più basilari che abbiamo tutti in comune, noi e i ragazzi “scapestrati” del corso: vivere e relazionarsi avendo dei punti di riferimento istituzionali che, attraverso  Auser e collaboratori,  si è tradotto in una sorta di guida verso un percorso formativo e di vita personale e, speriamo presto, professionale.

Noi di Auser ci siamo.

 

Alessandra Gallo – Counselor analista transazionale e orientatrice professionale                  Riccardo Verni – Psicologo ed Educatore

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