E-COMMERCE, CHE FATICA NELLE PMI UTILIZZARE I SISTEMI DIGITALI

Secondo uno studio dell’osservatorio di Banca Ifis maggiore l’impiego in settori strategici (agroalimentare, moda, chimica-farmaceutica). Comunque c’è ancora distanza con l’IT

E-commerce e smart working: questi gli aspetti operativi che hanno caratterizzato il periodo del lockdown. E su questi aspetti, con particolare riferimento alle Pmi, le piccole e medie imprese, si soffermato uno studio dell’osservatorio Market watch Pmi di Banca Ifis.

“Per queste due ricerche – si legge in una nota dell’Ansa, ripresa da Il Post -, tra marzo e febbraio l’ufficio studi di Banca Ifis, in collaborazione con Format Research, ha interpellato circa 600 piccole e medie imprese appartenenti a dieci settori produttivi del «Made in Italy» (agroalimentare, automotive, chimica e farmaceutica, costruzioni, logistica e trasporti, manifattura, meccanica, moda, sistema casa e tecnologia) con sedi in venti regioni italiane”.

Lo studio mette in evidenza come, proprio nel 2020, per l’Italia quello dell’e-commerce è stato un vero e proprio stravolgimento nei metodi di acquisto, in quanto ancora poco diffuso rispetto ad altri Paesi. Ma c’è una considerazione di fondo dello studio di Ifiis, in quanto risulta “che meno di un decimo delle piccole e medie e imprese italiane sondate utilizza le piattaforme digitali per vendere i propri prodotti. Questa percentuale – si legge sempre nella nota – è decisamente più alta per le Pmi di settori strategici per l’economia italiana come l’agroalimentare (19 per cento), la moda (16 per cento) e la chimica-farmaceutica (16 per cento). I ricavi dell’e-commerce valgono circa il 9% del fatturato complessivo di una piccola media impresa, con punte del 26% nel settore della chimica e della farmaceutica”. Un dato, quest’ultimo, che ben si spiega con il fatto che l’81% delle Pmi opera prevalentemente sul segmento B2B, cioè vende ad altre aziende e non al consumatore finale.

Secondo altre fonti accreditate rimane comunque il fatto che “l’approccio alla digitalizzazione rimane ancora poco “strategico” e le aziende continuano a faticare a inserire gli strumenti tecnologici nei propri processi in modo continuativo e costante”, come riporta il Giornale delle Pmi.

Comunque, in base a quanto rilevato dall’osservatorio di Banca Ifis, anche se il ricorso all’e-commerce da parte delle Pmi è ancora limitato, “lo studio mostra però che più di un quarto (26 per cento) di chi utilizza sistemi di vendita online li ha adottati negli ultimi dodici mesi”.

In ogni caso “il 2% delle PMI sta già lavorando allo sviluppo di una piattaforma di vendita digitale – conclude la nota – mentre il 35 per cento ne sta valutando l’apertura entro i prossimi dodici mesi. Di queste il 6 per cento ne reputa altamente probabile l’adozione entro il 2022”.

 

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