ENERGIA: URGE UN PIANO UE
“NO A CAOS E DISEGUAGLIANZE”
Lo sostiene Tommaso Cerciello, presidente di Conf PMI Italia. “Sì alla transizione ecologica, che però richiede tempo”. “Paghiamo scelte ideologiche del passato”
Le imprese come le famiglie sono in ginocchio a causa del rincaro dei costi dell’energia. Ormai la diagnosi del male che sta “avvelenando” l’economia italiana ed europea è chiara. In questi giorni sono stati numerosi coloro che hanno “sventolato”, esibendo sui social o in tv, le pesanti bollette ricevute. In molti casi si parla anche di rincari del 60 per cento. Ed i prossimi mesi, quelli che ci dividono dalla chiusura dell’anno, si annunciano ancora più duri. Se non si farà qualcosa l’intero sistema rischia di saltare e tantissime imprese, grandi, piccole, e medie, potrebbero chiudere la serranda.
I danni sarebbero apocalittici ed incalcolabili, perché si scatenerebbe una “tempesta perfetta” con lo Stato alle “corde” che sarebbe costretto a sostenere – nello stesso momento – milioni di lavoratori in cassa integrazione o destinatari di indennità di disoccupazione.
Ma come si esce da questa situazione?
Lo abbiamo chiesto al dottor Tommaso Cerciello, Presidente Nazionale Confederale di Conf PMI ITALIA, che in questi giorni ha intensificato la propria attività affinché il grido di allarme delle PMI si levi forte e chiaro a chi di competenza, agendo in maniera tempestiva.
“Non c’è più tempo da perdere – afferma il Presidente Cerciello – stiamo raccogliendo
le grandi preoccupazioni non solo dei nostri associati ma delle imprese in generale. Spesso si sente parlare della necessità di una transizione ecologica con un passaggio sempre più deciso alle fonti rinnovabili. Una strategia giusta il cui completamento ed effetti positivi saranno percepibili solo nel lungo periodo. Il vero problema è però salvare l’economia, le imprese, le famiglie, adesso. Purtroppo stiamo pagando in maniera pesante i tanti ‘no’ ideologici, come al nucleare, che hanno reso il nostro Paese fragile ed energeticamente dipendente”.
La proposta della Conf PMI ITALIA è quella di calmierare il prezzo con un importante intervento pubblico. “Le PMI attendono dal nuovo governo misure urgenti per intervenire rispetto a questa crisi così grave; è necessario mettere in campo risorse almeno per 30 miliardi di euro per contributi per imprese e famiglie, ormai in ginocchio, per bollette già emesse dai gestori. Uno scostamento di bilancio fatto ora eviterà non solo situazioni drammatiche e dolorose, ma anche un indebitamento maggiore per le Casse dello Stato”.
Del resto la Germania – solo qualche giorno fa, con una scelta unilaterale e non strutturale – ha presentato un piano straordinario da circa 200 miliardi di euro che punta a contrastare l’aumento del costo dell’energia e il conseguente aumento delle bollette per le famiglie e aziende. “Se non si farà in fretta anche in Europa nell’ armonizzare le iniziative – conclude Cerciello – rischiamo di determinare situazioni di caos e di diseguaglianza all’interno della stessa Unione”
Un’altra intervista con Tommaso Cerciello
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