INTERCONNESIONE 24 ORE SU 24
ECCO L’ “ERA DELLA COSMOCRONIA”

Nel nuovo libro di Paolo Gila, che ha come sottotitolo Riflessioni sulla civiltà prossima ventura, il giornalista descrive e analizza con efficacia l’oggi e il domani dell’umanità, legata alle nuove tecnologie

E l’uomo creò il mondo artificiale, dove tutto è interconnesso, ogni secondo del giorno, ogni giorno, in ogni parte della terra. Siamo nell’Era della Cosmocronia, titolo del nuovo libro scritto dal giornalista Paolo Gila, che aggiunge come sottotitolo Riflessioni sulla civiltà prossima ventura (Nexus Edizioni).

“In questo ‘nuovo mondo’ – scrive l’autore, che è anche ideatore di eventi culturali e conferenziere, oltre a essere giornalista in Rai dal 1993 – è l’attimo la nuova unità di misura, ma non un attimo legato ad un luogo preciso, bensì l’attimo coesteso, tentacolare, diffuso lungo tutta la Rete mondiale: l’attimo diffuso, globalizzato, insomma. È in questa cornice pollockiana che si realizza la magia della trasformazione in atto, in grado di modellare le attività economiche locali e di risucchiarle dentro attimi estesi. In questo modo, ogni forma di comunicazione è sincronizzata in ogni punto del globo attraverso le reti globali”.

L’uomo ha dato quindi vita a quel complesso di strumenti e sistemi grazie ai quali è possibile ottenere dati, visualizzare eventi, collegarsi per interagire, in voce e in video, con altri interlocutori distanti migliaia di chilometri e il tutto in un batter di ciglia. E l’Intelligenza Artificiale si aggiunge da dominatrice, in certi casi, a questa facondia di interazioni informatiche. Chi avrà una posizione dominante? “Quelli che hanno o che troveranno le risorse per gestire le attività in ogni istante in ogni punto del globo. Un rischio o un’opportunità? La sfida è aperta e non è ammessa ignoranza, perché il mondo artificiale ha una sua propria intelligenza che cresce di giorno in giorno grazie alle informazioni raccolte. E si deve essere preparati a prevenire conseguenze indesiderate”, avverte Gila.

L’autore propone anche qualche esempio legato proprio alla quotidianità. “A Bangalore – scrive il giornalista – esiste un enorme quartiere dove intere squadre di traduttori specializzati nelle varie lingue del mondo rispondono al telefono per dare assistenza a sconosciuti utenti dislocati in altrettanti parti del pianeta. I clienti chiamano un numero verde per avere assistenza su prodotti, servizi, modalità di pagamento, fatturazione e via discorrendo. L’operatore telefonico non è nel Paese in cui l’interessato vive e dal quale chiama: colui che risponde è remoto, appostato nel suo ufficio per coprire il suo turno di chiamate. Il servizio è 24 ore su 24, non si ferma mai, non c’è alcuna interruzione: è l’eterno presente, la sincronia del servizio a livello mondiale, la rete che sovrasta e attira nella dimensione senza tempo e senza spazio”.

Tempo e spazio quasi si fondono, data l’istantaneità delle azioni e delle risposte. La Cosmocronia ha questa fondamentale caratteristica mentre l’uomo corre il rischio della spersonalizzazione. E Gila ammonisce: “L’anonimato personale rende impalpabile ed etereo il rapporto interpersonale. La relazione viene basata sullo scambio di codici, numeri di riconoscimento, password. Non è richiesto nient’altro. Nell’eterno presente del servizio 24 ore su 24 c’è l’affermazione pura della tecnica più evoluta. Psiche lascia il trono a Techne. Il circuito si nutre di efficienza e da questa viene ripagato attraverso nuove richieste”. E l’immagine dell’umanità viene con efficacia delineata da questa considerazione: “. I piedi dell’individuo restano per terra, mentre il suo sguardo viene consegnato all’orizzonte e al cielo”.

E quale sarà l’uomo sempre più immerso nella Cosmocronia? Quali le attese in riferimento a salute e felicità? Fra i tredici capitoli del libro, scritto con chiarezza, ricco di riferimenti storici e citazioni, c’è anche quello che tratta questo argomento. Ma rimane sempre, aggiungiamo, ciò che predisse già nel 1968 il filosofo canadese Marshall McLuhan, ovvero che l’uomo ha necessità di interagire con l’altro da sé e, quando dovesse rimanere solo, scenderà “in cortile” per cercare il suo simile con il quale scambiare quel bene prezioso che è la parola.

Potete leggere la rubrica esclusiva  di Paolo Gila per Il Velo di Maya MAGAZINE: Pagine scelte dal futuro

 

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