IA, UN AIUTO PER L’UMANITÀ
CON UNO SGUARDO ALL’ETICA

Un recente impiego ha portato alla scoperta di un potente antibiotico efficace contro un super batterio. Sia nei processi produttivi che gestionali c’è un “continuo arricchimento”. Ma la parola finale, in ogni intervento, spetta sempre all’uomo

Si chiama Acinetobacter baumanii. Si tratta di un batterio Gram-negativo, resistente agli antibiotici per circa il 90% fra quelli in circolazione. Fino ad oggi, a quanto pare. Una ricerca condotta dal MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Cambridge, dall’università di Harvard e dell’università McMaster di Hamilton (Canada) ha presentato una nuova molecola aggressiva contro questo batterio. E questo grazie all’Intelligenza artificiale: sono state esaminate 7mila molecole per valutarne l’efficacia e, con estrema rapidità (un paio d’ore) lo strumento dell’IA ha dapprima selezionato 240 composti chimici, ulteriormente ridotto a 9, fino alla definizione del super antibiotico “RS102895”, nominato “abaucina”, che è in grado di togliere energia al batterio fino a bloccarne ogni attività.

Ecco in pratica come può agire l’Intelligenza artificiale. Con una scoperta di notevole portata

Un invito alla prudenza

Ma c’è qualche considerazione che invita alla prudenza. “Si parla ogni giorno sempre di più di Intelligenza Artificiale (IA) e nuove tecnologie cognitive, spesso – dobbiamo dire la verità – demonizzandole”, sottolinea con forza Federica Petrucci , consulente del lavoro, dalle colonne di ipsoa.it. E aggiunge: “Sostituiranno o non sostituiranno l’uomo? Contribuiranno a far aumentare la disoccupazione di massa o creeranno nuove opportunità? Molti tendono spesso a guardare in là col futuro, non sempre riuscendo a dare risposte concrete rispetto ai cambiamenti che avverranno nel breve termine. L’Intelligenza Artificiale però è realtà – prosegue Petrucci – e, di fatto, già oggi può essere applicata in diversi campi, con tutti i limiti di uno strumento in fase di sperimentazione, garantendo comunque vantaggi (e senza generare nessun gap occupazionale)”.

“Ogni innovazione porta dei rischi, quindi massima attenzione di fronte a ogni novità” afferma, dal canto suo il vicepresidente di Zucchetti Group Giovanni Mocchi, che coordina il Gruppo di Lavoro di Assolombarda “Data & Artificial Iintelligence”.

“Oggi – osserva il vicepresidente – c’è un dialogo diretto in tempo reale con milioni di clienti. Con l’intervento di software sempre più sofisticati e costantemente aggiornati l’Intelligenza artificiale (IA) è costituita da una serie di tecnologie che arricchiscono l’essere umano di una capacità di lettura dei processi produttivi e di servizio al fine di utilizzarli al meglio. IA è in grado di analizzare i fenomeni a tutti i livelli con efficacia, individuando collegamenti fra le diverse realtà operative”.

Entriamo un po’ più nel merito, con un altro esempio pratico. “Nel settore Horeca spesso si palesa il problema che ha un albergatore per conoscere a quale prezzo vendere la camera a una certa data futura. All’albergatore – Continua Giovanni Mocchi – arrivano una serie di informazioni che gli consentono di definire al meglio i prezzi, informazioni che fanno riferimento alle previsioni meteo, agli eventi in programma a seconda del periodo, anche di carattere sportivo. La stessa cosa accade nelle compagnie aeree ed è per questo motivo che vediamo, su uno stesso volo, persone con biglietti che si differenziano nel prezzo: dipende da quando l’hanno acquistato”.

Il rischio è rappresentato dal fatto di affidarsi troppo facilmente all’algoritmo: “L’essere umano deve sempre tenere sotto controllo ciò che propone l’algoritmo. L’essere umano si deve far carico delle decisioni di carattere etico”.

Privacy e diritti umani

“Oggi abbiamo la possibilità di utilizzare dati, IA e capitale umano adeguatamente formato per abbattere consumi energetici ed emissioni di CO2, contrastare i cambiamenti climatici, evitare crolli di infrastrutture fisiche e ottimizzare la manutenzione di quelle idriche, migliorare la raccolta differenziata, mitigare le interruzioni delle supply chain e proteggere informazioni strategiche dai crescenti attacchi cyber”, segnala Luca Lo Presti , che per IBM Italia collabora con le principali realtà del settore Energy e Utility per l’efficientamento energetico”.

“IBM – aggiunge il dirigente – ha creduto nelle enormi potenzialità dell’intelligenza artificiale fin dagli anni ’90, occupandosene in tutti i suoi aspetti: tecnologici, di governance ed etici. Un percorso passato attraverso lo sviluppo di algoritmi di machine learning e deep learning, la firma della Call per l’AI etica voluta dalla Pontificia Accademia per la Vita, fino all’annuncio, nei giorni scorsi, della nuova piattaforma watsonx che coniuga AI tradizionale, AI generativa e modelli fondativi (foundation models) basati su set di dati sicuri, senza bias (pregiudizi) e aderenti alle più stringenti norme in materia di privacy e rispetto dei diritti umani”.

Affinchè dell’IA si possano sfruttare tutte le potenzialità in un modo consapevole, è però necessario che si sviluppino sempre più competenze in grado di governarla e utilizzarla correttamente.

“IBM, come azienda globale – conclude Lo Presti – che opera nel campo delle tecnologie sente fortemente la responsabilità di promuove la formazione nelle materie STEM (acronimo inglese che sta per: scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, ndr). Molti saranno infatti i lavori, e ancora non li conosciamo, che grazie all’avvento di tecnologie trasformative come l’AI saranno a disposizione in prossimo, ma non lontano, futuro. Questo impone a tutti quindi, e soprattutto ai giovani, una formazione che renda l’uomo protagonista e in grado di sfruttare adeguatamente le soluzioni che la tecnologia ci mette a disposizione verso un mondo più equo, inclusivo e sostenibile”.

 

Condividi
Share

Commenti

be the first to comment on this article

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vai a TOP