LIBRI DA RILEGGERE

Sentire nel cuore “La voce arcana” attraverso la poesia di Marco Boietti

Dopo “Il sole velato” pubblicato a metà 2017, ecco “La voce arcana”, volume di poesie edito da Edizioni Polistampa con prefazione di Annitta Di Mineo. Marco, come già scritto recentemente sul blog Calcio alla Poesia, è un artista con una esplosiva creatività e anche molto prolifica, se consideriamo la sua vasta produzione editoriale.
E sono tutti lavori ben fatti. Ogni libro pubblicato da Boietti è come una nota musicale. Una diversa dall’altra. Piacevole da ascoltare. Un florilegio di atmosfere scandite dai rintocchi di versi e strofe delle poesie o dei testi per le sceneggiature.

Le parole che il poeta milanese mette in sinergia tra di loro trasmettono magiche sensazioni a chi legge. Sono parole messe chirurgicamente con il giusto suono. Ad esempio la lirica “L’altro cielo”, alla fine del volume, evidenzia un equilibrio quasi fosse uno spartito di un brano musicale.
“Anni celesti” chiude la raccolta con questi versi che toccano i tasti giusti: Dal rumore nell’oscurità/giungo alla tua porta,/”Eccomi sono tornato”/Dai labirinti della nostalgia/divento polvere per risorgere…

Breve biobibliografia

Marco Boietti è nato e vive a Milano. E’ autore di raccolte poetiche, sceneggiature, drammi. Il suo percorso poetico si intreccia con quella figurativo del pittore Danilo Boietti (1932-2016), i cui dipinti sono presenti in quasi tutti i volumi pubblicati dal poeta milanese. Marco Boietti è anche autore di testi musicali.

Pubblicazioni

Moti e maree, 2008, Gruppo Albatros; Kismet, 2009, AltroMondo Editore; Amaranta, 2010, AltroMondo Editore; Dalibor, 2011, Edizioni il Grappolo; 6.25 un conflitto dimenticato, 2012, Blu di Prussia Editore; Loro, 2013, Blu di Prussia Editore; Hypothesis, 2013 Blu di Prussia Editore; La coda del pavone, 2014, L’arcolaio Editore; Cigni di giada, 2014, L’arcolaio Editore; Il gioco delle parole, 2015, Giuliano Ladolfi Editore; Oltre le isole felici, 2015, Vitale Edizioni; Oxana, 2015, Giuliano Ladolfi Editore; Un uomo qualunque; Meta (premiato con menzione al Premio Lorenzo Montano) e Paso Doble, 2016, Blu di Prussia Editore; Il sole velato (premiato con menzione al Premio Lorenzo Montano), 2017, Edizioni Polistampa.

La voce arcana di Marco Boietti – Edizioni Polistampa Editore – pagg. 88 – 8,00 euro


Le storie che finiscono male a volte sono un bene per tutti

di DARIO PERICOLOSI

E’ un bene che l’autrice Donatella Bisutti abbia sfornato il volume “Storie che finiscono male”, una silloge di filastrocche illustrate pagina dopo pagina dall’estro artistico di Eleonora Marton, illustratrice italiana che vive e lavora a Londra.

Un bene, perché raccontare filastrocche fa bene, e ancora oggi rappresenta l’arte di soddisfare il palato letterario di tutte le età. E Donatella Bisutti lo sa quanto sia importante scrivere fiabe e storie fantastiche con uomini, animali, creature mostruose, cose vere o inventate ma che hanno sempre un collegamento con la realtà di tutti giorni. E come in questo libro, dove i vari protagonisti finiscono tutti male (o quasi), in verità mettono in guardia i meno esperti della vita dai pericoli costanti che accompagnano l’esistenza quotidiana.

“Pallino porcospino”, in apertura di “Storie che finiscono male”, è un riconoscimento della poetessa e giornalista milanese a “Pierino Porcospino” di Heinrich Hoffman. Le filastrocche di “Storie che finiscono male” rispecchiano la buona tradizione del genere fiabesco, che anche in tempi di digital transformation continuano a far divertire e riflettere le nuove generazioni, e non solo.

Giovedì 23 novembre, nella Sala del Grechetto della Biblioteca Sormani di Milano, Donatella Bisutti ha presentato “Storie che finiscono male” al pubblico. Tra gli ospiti di rilievo erano presenti la scrittrice Vivian Lamarque, la psicanalista Luisa Mariani, l’illustratrice del libro Eleonora Morton e lo psichiatra Giancarlo Stoccoro.

Storie che finiscono male, di Donatella Bisutti – Einaudi Ragazzi (2017) – Pagine 120 – Euro 12,00


Viaggio nell’incredibilità della pseudo scienza

di ALESSANDRO CAMPARI

Nel capolavoro letterario di Gustave Flaubert “Madame Bovary”, Charles Bovary, marito dell’irrequieta Emma, è un medico che, a un certo punto della sua carriera, tenta un’operazione chirurgica su un piede torto sulla base di nuovi dettami scientifici che egli rielabora. Vuol far colpo sulla moglie, aspira alla celebrità in ambito scientifico. Ma il risultato sarà disastroso: il paziente, dopo molte sofferenze, avrà la gamba amputata.

Ecco, questo è un esempio di ciò che può accadere a chi si crede scienziato geniale e invece è un volgare ciarlatano; ma vi è anche chi è stato frainteso o giubilato dall’ambiente scientifico, pur avendo svolto indagini e ricerche di tutto rispetto.

Questo è quanto troviamo nel libro di Garlaschelli e Carrer con dovizia di riferimenti bibliografici, storici, aneddotici.

Volendo citare qualche ben circostanziato riferimento, nel capitolo dedicato alla clinica del sesso di Masters e Johnson, gli autori ripercorrono la carriera di William H. Masters, medico specialista di ostetricia e ginecologia. Si dedicò alla ricerca sulla fisiologia dell’atto sessuale insieme a Virgina E. Johnson, descrivendo come mai aveva fatto nessuno prima cosa accade prima, durante e dopo l’atto sessuale.

Molto inquietante il capitolo dal titolo: “Scienza e potere: guerra armi e controllo della mente”. Mentre appare doverosa una citazione di Mary Shelley laddove si parla di “trapiantatori di cervelli”.

Scritto in modo scorrevole, il libro rappresenta un viaggio nell’incredibilità di esperimenti e ricerche che talora hanno impegnato presunti “genti incompresi” per tutta una vita nella loro pseudo scienza.

Scienziati Pazzi – Luigi Garlaschelli e Alessandra Carrer – Carocci editore (2017) – Pagine 176, Euro 19,00


 

Fra draghi e virus misteriosi, il fantasy del Nobel per la letteratura

Kazuo Ishiguro ha vinto il Nobel per la Letteratura superando, nel derby del Sol Levante, il favorito alla vittoria finale Haruki Murakami. Ishiguro è nato a Nagasaki nel 1954 e vive in Gran Bretagna da quando aveva 15 anni.

Un grande riconoscimento alla letteratura nipponica che sta vivendo un momento d’oro. Merito anche di una tradizione culturale di grande diffusione in questo paese dalla storia millenaria. Di questo scrittore sono apprezzati anche “Un artista del mondo fluttuante” (premio Whitbread) e “Quel che resta del giorno” (Premio Booker).

“Il gigante sepolto”, il più recente, è del 2015, ma sicuramente dopo il riconoscimento mondiale al suo autore, è già nelle vetrine. E’ un romanzo di mitologico-fantasy ambientato nella verde Inghilterra medioevale e gli ingredienti sono guerrieri, cavalieri, draghi, animali feroci, orchi e folletti. Ma anche donne e uomini con la mente ammorbata da un virus che cancella i ricordi e fa vivere in un abbandono totale.

Un libro da collocare sotto l’albero di Natale, un fantasy che può piacere anche ai più giovani.

“Il gigante sepolto”, di Kazuo Ishiguro, Einaudi Editore (2015) – pagine 313 – 17,00 euro

L’incontro di due ragazzi, una svolta nella vita

Il premio Strega 2017 è andato allo straordinario realismo del romanzo “Le otto montagne” di Paolo Cognetti, che vede protagonista assoluta la montagna. All’ombra del Monte Rosa c’è la storia di un ragazzino di Milano, Pietro, che durante le vacanze estive in montagna, dove i suoi genitori amano ritrovarsi, conosce un coetaneo originario del posto, Bruno, occupato a pascolare le mucche e nient’altro al di fuori di quel mondo pulito e asettico ad alta quota.

L’amicizia tra i due ragazzi è naturale, spontanea, senza barriere, e di poche parole. Diventerà un legame profondo come tra l’uomo e la montagna. Un legame forte che per Pietro, cittadino con un difficile rapporto con il padre, rappresenterà una svolta nel percorso della sua giovane vita.

Le otto montagne, di Paolo Cognetti – Einaudi Editore (2016) – Pagine 208 – Euro18,50

 

Il sapore dell’uva di Paola Tadini

di Paolo Corticelli

Grappoli d’uva, l’Oltrepo’ pavese, una dozzina di personaggi che hanno trovato l’autore. Anzi, l’autrice, Paola Tadini. In questo diario personale prende vita un’umanità semplice ma fiera, operosa ma faceta. Abitanti di un paese immaginario, ci propongono, con la narrazione di Tadini, le loro vite, in una cornice bucolica, ove la campagna disvela tutta la sua ricchezza e la prossimità con l’uomo. La terra lavorata, l’ humus dei latini, termine dal quale derivano le parole umile e uomo, a ricordarci a un tempo quanto fragili possiamo essere, ma solidi nello spirito.
E così Paola Tadini ci accompagna in questo percorso fatto di ricordi – reali e immaginari – aprendo il testo con una delle operazioni campestri fra le più antiche: la vendemmia. La sua descrizione coniuga uno stile scorrevole, con un linguaggio che ben modula l’utilizzo di figure retoriche e si dispiega in un inno d’amore per questo territorio. Quel sapore dell’uva matura, che sa di fresco, di dolce, di sudore che la fatica genera durante la raccolta.
Poi ecco i personaggi: dal Profeta, al Mister, al Filosofo… C’è anche la Strega… E il sapore della torta paradiso, e il bar del paese, luogo d’incontro per eccellenza in questa Gelsiano così ben immaginata.
L’autrice prende per mano il lettore e lo conduce alla (ri)scoperta della natura, degli uomini, delle cose… Osservare, non solo guardare, con i tempi ben modulati che la vita di campagna ci sa dare, senza la frenesia venefica della città, degli stili di vita ove non ci si pone un limite. Paola Tadini mostra un quadro, una scena teatrale, dove c’è la vita, con sapori dolci che possono diventare agri, con momenti di gioia e allegria alternati a mestizia e solitudine. Oltre alla prosa dei racconti, alla fine di ogni capitolo, ecco una raccolta di poesie sempre dell’autrice, i cui titoli – Mattinata, Colline, Sole serale… – ci coinvolgono con un lirismo gradevole come una carezza. Per dirci una volta di più che quel sapore dell’uva è la dolcezza che possiamo trovare nella vita. Nelle vite di tutti.

Paola Tadini, Il sapore dell’uva matura. Racconti e poesie, Editore: autopubblicato – Euro 12,00

Vangelo secondo Maria
a cura di Barbara Alberti

Il tema del ruolo della donna nella società moderna è sempre all’ordine del giorno. Da qualche parte è stato scritto che bisogna aspettare ancora un secolo prima che uomini e donne siano allo stesso livello in tutti i settori della vita sociale. Tutto il mondo donna spera succeda prima.

A proposito di ruolo della donna, nel 1979 Barbara Alberti (www.barbaraalberti.it) pubblicò per la prima volta “Vangelo secondo Maria”. L’autrice, nota giornalista, scrittrice e sceneggiatrice, è anche conosciuta per essere stata la curatrice della rubrica delle lettere di Amica.

“Vangelo secondo Maria” è la storia di Maria. Un romanzo che si fa abbracciare dagli occhi fino all’ultima parola. Maria come Eva: disobbediente; Maria contro l’ignoranza; Maria che vuol essere “sua”; Maria che non conosce uomo; Maria che vuole la libertà.

Maria moglie di Giuseppe, e anche sua allieva. Dio aveva voluto così. Maria ribelle al suo destino, sognava di scappare su un asino travestita da ragazzo. Quattordici anni, Maria adolescente non vuole diventare madre. Maria sovversiva. Che la profezia aspetti.

Barbara Alberti si presentò ai tempi con un libro dissacrante, provocatorio, discutibile. Quasi un antivangelo. E’ il 1979, anni di piombo.

Vale la pena tirarlo fuori dagli scaffali e leggerlo, o rileggerlo.

Vangelo secondo Maria – a cura di Barbara Alberti, Castelvecchi Editore, pagine 156 – Anno di pubblicazione: 2007

La misura della felicità di Gabrielle Zevin

I bambini, a differenza degli adulti, hanno un grande potere: donano gioia e felicità semplicemente con la loro innocente voglia di vivere. Nel caso del bellissimo romanzo della Zevin, una bambina di nome Maya riesce a far ritrovare a Fikry, un libraio rimasto vedovo, l’amore e la passione per i libri. L’editore Nord ha scritto una frase molto bella al riguardo: “Condividere un libro è uno dei modi migliori per aprire il nostro cuore e raccontarci”. Maya è una bambina di due anni, intelligentissima, molto curiosa, attratta, più che da bambole e giocattoli vari, dai libri, dal loro profumo, dalle loro copertine coloratissime. La forza dell’amore sprigionata da un esile corpicino trasforma un adulto scontroso, insopportabile, insofferente in una persona ritrovata, con la voglia di vivere e di amare di nuovo, e soprattutto essere ritornato il libraio di prima.
Gabrielle Zevin, La misura della felicità, Nord Editore, anno di pubblicazione 2014.
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